mercoledì 19 dicembre 2012

"Sacro terrore" di Frank Miller [Bang!]

Lo dico subito: questa sarà una recensione poco obiettiva. 
Sacro Terrore (Bao Publishing, 2012), ovviamente, è ambientato in una città oscura. Potrebbe essere la Gotham City de Il ritorno del Cavaliere Oscuro, la New York corrotta e insanguinata di Devil-Amore e Guerra o la barocca Basin City di Sin City. E invece no, ci troviamo ad Empire City, dove Natalie Stack, ladra di gioielli, incrocia sul suo cammino Fixer, uno "stronzo buon samaritano", un giustiziere molto poco super-eroico. Lei ha appena rubato un bracciale di diamanti, lui la bracca, la raggiunge, la afferra. Si baciano e si promettono amoreodio eterno (per inciso, IO ho i lucciconi già a pagina 10). 
Poi l'esplosione. Non si capisce bene chi, come, perchè. Una pioggia di chiodi e lamette investe Empire City. Natalie è ferita, Fixer la trae in salvo. Nulla di grave, dice. Potrebbe essere un attacco terroristico. <<E' guerra, piccola!>> esclama Fixer. 
Intanto vediamo gli islamici prepararsi. I chiodi e l'esplosione erano solo l'inizio. Dan Donegal è il capo della polizia, ed è anche il capo di Fixer. Non c'è tempo per innamorarsi, nè per discutere. I due sono insieme, non si sa se si amano o si odiano: devono solo uccidere gente. Natalie mette il burqa e riesce a infiltarsi in una bizzarra moschea sotterranea. Uccide quanti più terroristi le è possibile, e Fixer accorre in suo aiuto. Ed è allora che i martiri rimasti vivi decidono di raggiungere le promesse settantadue vergini in Paradiso. E...

L'opera è stata stroncata praticamente da chiunque, sia negli States che nel resto del mondo. Tutti a dare del fascista a Miller, tutti a dire che ha sfruttato la condizione post-11 settembre per fare una storia che si interessa solamente di violenza, crudeltà e machismo. Sinceramente, mi trovo in totale disaccordo con tutte queste pesanti critiche. In Italia tutti a parlare male dei protagonisti, "brutte copie di Batman e Catwoman". Una somiglianza con il Cavaliere Oscuro e la Gatta c'è, è voluta ed è utile a capire quanto Fixer e Natalie siano lontani dagli universi DC o Marvel. Fixer è un poliziotto ex-mercenario che ha un costume addosso: niente di più e niente di meno. Non è un macho, lo sa bene; la sua è una semplice maschera, e lo dichiara apertamente: "Per tutta la vita ho percepito qualcosa di sbagliato. Sentivo che tutto ciò che vedevo intorno a me non era del tutto vero. Che questo mondo apparentemente governato da leggi e logica e ragione non era che un sudario. Una chimera. Una maschera. Ma di tanto in tanto la maschera cade. In quei rari attimi, tutto il mondo ha perfettamente senso. Il mondo mi si rivela. Sono in pace. E in guerra". E dunque la guerra, la violenza animale sono la realtà, la civiltà è la menzogna, nello schema di Fixer. Natalie invece è una ladra che indossa un travestimento per motivi di lavoro. Dov'è il problema? Niente è più lontano dai super-eroi milleriani di Sacro Terrore, un fumetto che non è stato capito e che, soprattutto per i suoi personaggi, è nettamente superiore anche a 300. I disegni sono brutti, tirati via e pieni di inchiostro buttato a caso? Diciamolo: credo che alcuni fra i più apprezzati fumetti italiani siano fra le cose peggio disegnate di sempre, eppure vendono, hanno successo e "assurgono" al rango di graphic novel. Che immane stronzata. Che ipocrisia. Al contrario di certa spazzatura intellettualoide, Frank Miller è vero, è crudo. In questo volume senti i chiodi conficcarsi nella gamba della Gatta, l'odore delle macerie entrarti nei polmoni, il sangue, la paura, l'amore. E poi, gente, parliamoci chiaro: ogni tre pagine c'è un dialogo o una manciata di didascalie che valgono da sole i 19 euro del prezzo di copertina. Quasi all'inizio, i due si sono baciati, si stanno innamorando e se le danno di santa ragione, e assistiamo ad un monologo interiore "a due voci". "Non è che l'avessimo pianificato. Non sapevamo nemmeno di desiderarlo. Era soltanto una nottata noiosa. Tutto qui". Il destino, una notte noiosa, due anime si incontrano, si odiano, si amano, uccidono. L'amore secondo Frank Miller? Di nuovo? Credo di sì, o almeno è quanto avverto io leggendo e rileggendo Sacro Terrore. Bene o male, Miller ha sempre portato in scena questo amore del "sempre e mai", soprattutto ai tempi di Sin City. Fixer osserva Natalie volare sui nemici e pensa: "Vola. Spero di non essermi innamorato di lei. Non mi sono mai innamorato. Non voglio innamorarmi. Non devo innamorarmi. Mai". La reale domanda attorno a cui ruota la storia non è "vale la pena prendere parte ad una lotta senza quartiere contro una delle religioni più antiche del mondo?", bensì "vale la pena amare come Fixer ama Natalie e viceversa"?
Io credo di sì. Almeno provarci...

PICCOLA GALLERIA

Il primo bacio


Aprite il volume, e vi troverete davanti questo

Griglia sperimentale

Fototessere

Lei: <<Fammi stare male. Ora>>. Lui: <<Contaci>>.
Del resto, si amano.



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