lunedì 3 dicembre 2012

[Recensione] Il peggior Natale della mia vita

<<Dai, questo non è il peggior film di Natale della mia vita!>> mi dico mentre esco dal cinema e ancora ripenso alle poche (2) gag divertenti. In realtà, qualcosa di questo film mi è rimasta dentro: si chiama Laura Chiatti, ed è una gran bella attrice che mi ha accompagnato per tutto il film, mi ha teso la mano quando il film è finito e mi ha anche scortato gentilmente fuori dal cinema, a giro per le strade e infine mi ha accompagnato a casa dicendo che le sarebbe molto piaciuto rivedermi. Vabbè, si sa che io faccio un certo effetto alle donne.  
Pare che questo cinepanettone con pretese di commedia raffinata (il fantasma del bellissimo Happy Family doveva aleggiare sul set) e due grandi interpreti (Abatantuono e un cane San Bernardo di cui ingiustamente non viene mai fatto il nome) sia il seguito di La peggior settimana della mia vita, un film che non ho visto: tuttavia, non ho avuto problemi ad inquadrare i personaggi e a seguirne la storia. Il Natale è vicino e Paolo (De Luigi) arriva in Val d'Aosta con automobile 50cc, ospite assieme alla moglie Margherita (Capotondi) e ai suoceri Giorgio e Clara (Catania e Bonaiuto) del ricco e pacato Alberto Caccia (Abatantuono), capo di Giorgio e padre della bellissima Benedetta (Chiatti). Margherita è al nono mese di gravidanza, Paolo non fa altro che combinare guai e Giorgio inizia a temere per la sua nomina a capo dell'azienda. Quando per un tragico errore Alberto viene creduto morto e viene organizzato il suo funerale, la situazione inizia a degenerare.
Gli spunti interessanti ci potevano quasi essere, è innegabile. Il problema più grosso è che rimangono spunti e non trovano uno sviluppo. Ad esempio: l'anziano padre di Paolo si presenta al castello con una bambina piccola, spiega a Paolo (42enne) che si tratta di sua sorella e come se niente fosse si mette a cantare  Jingle Bells, e nessuno saprà mai da dove è spuntata fuori quella bambina. Oppure, un personaggio come quello di Benedetta, per quanto esteticamente valido, lascia addosso la sensazione che fa mettere in gioco le domande <<Ma questa perchè odia gli uomini?>> o <<Perchè è andata a Londra a fare l'inseminazione artificiale?>>. De Luigi non ha neanche cinquant'anni e come attore sembra già cotto e finito, costretto a pisciare dentro un tacchino: e pensate che è una delle due gag divertenti del film. La Capotondi è odiosa, come sempre: lo spettatore che la odiava già ai tempi di <<Two gust is megl'che uan!>> nello spot Maxibon non reggerà le sue grida durante il parto della piccola Caterina e, colto da raptus omicida, sparerà sullo schermo del cinema. 
Fatevi un bel regalo di Natale: non andate a vedere questo film.


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