martedì 18 dicembre 2012

Django Unchained OST [Suggestioni uditive]

Per tutti coloro che aspettano con impazienza il 17 gennaio 2013 per vedere Django Unchained al cinema, è disponibile da oggi la colonna sonora del film. 
Inutile che stia a dire quanto siano belle le colonne sonore di tutti i film di Tarantino, dalla prima all'ultima, nessuna esclusa. Certo, è chiaro che ognuno potrà avere la sua preferita: il purista rocker più on the road prediligerà certe rarità di Death Proof OST, così come il fissato di funk e R&B anni '70 idolatrerà Jackie Brown OST. Se si volesse davvero essere obiettivi, le due Kill Bill OST sono quelle che mettono tutti d'accordo, ma anche con Django, fidatevi, c'è di che spaziare e di che nutrire gli ascoltatori dai gusti più disparati.
Cominciamo col dire che c'è molto materiale di buona e in alcuni casi ottima qualità proveniente dai vecchi cari spaghetti-western: in primis, Django (Main Theme) e La corsa (2nd version) di Bacalov sono entrambi estratti dalla colonna sonora del Django corbucciano; sempre Bacalov firma l'eccezionale His name is King, presa dai titoli di Il suo nome è King, film minore interpretato dal grande Klaus Kinski. Rimaniamo nel west e rimaniamo fra i grandi maestri: l'immancabile Ennio Morricone firma, per la prima volta, un brano originale confezionato su misura per l'amico Tarantino. Si tratta di Ancora qui, cantata da Elisa (quell'Elisa, sì) e pare già pre-candidata ai Golden Globe: ecco, forse è il pezzo più brutto della colonna sonora. La melodia è valida, ma nulla di speciale, in linea col Morricone degli ultimi quindici anni; le parole sono di una stupidità immane, eppure sembrano essere piaciute molto negli States. Ma il buon Quentin, per fortuna, si è ricordato di altre ottime cose scritte dal Maestro nei lontani anni '60: e dunque ecco venire fuori Sister Sara's Theme e The Braying Mule, nate per Gli avvoltoi hanno fame di Don Siegel, un divertente film con Clint Eastwood e Shilrey MacLaine molto avanti per quell'epoca e che consiglio a chiunque. Ben più da intenditori è l'origine della solenne Un monumento, composta da Morricone nel 1967 per una pellicola meno ricordata di Corbucci, e cioè I crudeli: questo film, spacciato da decenni come westen di serie Z, è in realtà molto ben fatto e interpretato, fra gli altri, da Joseph Cotten. Si prosegue con il caro Riz Ortolani, il cui mitologico tema principale de I giorni dell'Ira (usato per una manciata di secondi già in Kill Bill vol. 2) trova spazio anche in Django e che riesce sempre a coinvolgere. Infine, una chicca inaspettata: Trinity (titoli) di Franco Micalizzi, un bel regalo per tutti gli amanti di Bud Spencer e Terence Hill. 
Cambiamo genere e approdiamo ad un'altra importantissima componente della colonna sonora: l'hip-hop. Non sto scherzando. 2Pac firma Unchained, il remix di The Payback di James Brown (quello già udito nel trailer del film), che forse è il miglior pezzo di tutta la colonna sonora. Dentro di sè Unchained ha tutto, ha il rap di strada, le chitarre folk dei cowboys, i fiati di Morricone e trasmette un senso di avventura epico; il tutto in  due minuti e qualcosa. Veramente tamarro e divertente il brano 100 Black Coffins di Ricks Ross, artista southern-rap giovane, giunto alla ribalta negli ultimi anni grazie e praticamente sconosciuto in Italia. In compenso, il più noto John Legend è presente nella colonna sonora con il tiepido R&B Who Did That To You. Splendida rivelazione la voce di Elayna Boynton, che duetta con il rapper Anthony Hamilton in Freedom, ibrido di R&B classico e folk-song da profondo sud degli Stati Uniti. 
Perla inaspettata la Nicaragua di Jerry Goldsmith, facente parte del film Sotto tiro, una pellicola di discreta fama. Valida ma un po' troppo lunga Too old to die young di Brother Dege, un artista di strada americano fissato col dobro e vestito veramente come un cowboy. Capolavoro assoluto I Got a Name di Jim Croce, leggendario cantante country morto purtroppo molto giovane.
Se infine posso dare un consiglio, aggiungete alla vostra Django Unchained OST i brani eliminati ma presenti nel trailer: I'm a Man dei francesi Black Strobe (un bel blues elettronico, solido e cattivo), la superba Ain't No Grave di zio Johnny Cash, il remix di The Ecstasy Of Gold di Morricone (lo trovate anche su Soundcloud) e Theme Of "Rome" dei nostrani Danger Mouse. Quest'ultima, in realtà, non la trovate neanche nel trailer: era stata messa in un "fake" dei titoli di testa del film su YouTube e mi è piaciuta talmente tanto che, anche se so bene che si tratta di un falso, la posso associare solo al film.
Ascoltatevi bene questo disco. E aspettate...

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