martedì 4 dicembre 2012

Cosa aspettarsi da "Django Unchained" [Scosse]



Ero molto combattuto se scrivere o meno la mia anteprima del nuovo film di Quentin Tarantino, visto che, da sei mesi ormai, chiunque segua anche un minimo il cinema ne parla e ne discute come se Django Unchained fosse già uscito. E invece non è così. Infatti, negli Stati Uniti arriverà il 25 dicembre (la prima proiezione per addetti ai lavori, stampa esclusa, si è tenuta due sere fa), mentre da noi dovremo aspettare il 17 gennaio 2013 (non il 4, come era stato annunciato e come molti siti continuano a sostenere). 
La trama non è più un segreto per nessuno (per chi non la conoscesse e la volesse leggere, la trova qui), non è (grazie a Dio) il remake del Django corbucciano (come a suo tempo Bastardi senza gloria non fu il remake di Quel maledetto treno blindato) e sarà, con i suoi 165 minuti, il film più lungo di Tarantino. Sono sempre molto fiducioso quando si parla di Tarantino, per il semplice fatto che è un grande uomo di cinema. Non mi interessano le sue t-shirt idiote, nè trovo nulla di bello in quella che la rivista Nocturno esalta da diversi anni come "la riscoperta di capolavori della settima arte da parte di Tarantino". Tarantino non riscopre, casomai ruba, cita e facendolo può solo migliorare. Il problema è che il 70% del pubblico va alla ricerca del riferimento a film improponibili e poco conosciuti, li recupera e ne realizza una recensione di venti pagine, manco si trattasse di un film di Welles. Me ne accorsi quando, nel 2007, uscì A prova di morte (il "filmetto" di Tarantino): tutti a perdersi in cazzate, a cercare una copia di Fuori in 60 secondi (quello del 1974, e non quell'orrore del 2000) o a farsi mandare da qualche zio australiano tonnellate di b-movie ricolmi di inseguimenti in auto; quando, alla fine, nessuno sembrava fare caso al fatto che la papera sulla macchina di Stuntman Mike è un chiaro riferimento a Convoy di Peckinpah o che la poesia recitata da Kurt Russell alla Ferlito è tratta da Telefon di Don Siegel. Tutte citazioni palesi di film molto più famosi, ma volutamente relegate in secondo piano da questa spazzatura intellettualoide. Purtroppo dovremo aspettarci gli stessi distorti meccanismi anche nel caso di Django, ma se il film sarà bello io me ne sbatterò altamente.
Sono felice che Jamie Foxx abbia preso il posto che sarebbe dovuto spettare a Will Smith. Will Smith doveva rimanere a Bel-Air, a fare il principino simpatico e artisticamente umile, ma non l'ha fatto: ben gli sta dunque di lavorare con i peggiori registi al mondo (Michael Bay su tutti, seguito da Muccino e altri) e di realizzare merda. Mi dispiacerà, invece, non vedere Kevin Costner (l'ultimo bel western uscito al cinema, Open Range, lo ha diretto lui) nei panni dell'allenatore di schiavi da combattimento, un ruolo che è stato poi vestito da Kurt Russell e infine da Walton Goggins (gli sfortunati spettatori di Predators lo hanno ben presente). Come il 90% della popolazione cinefila mondiale, sono in ansia per vedere Di Caprio all'opera, nei panni del "più grande cattivo che abbia mai creato, talmente cattivo che risulta sgradevole perfino a me" (parole di Tarantino). Ah, per ultima cosa mi chiedo anche che ruolo avrà Amerigo Vassepi, il personaggio interpretato da Franco Nero. 
Una cosa che i segaioli di cui parlavo prima non hanno minimamente considerato nei loro forum autoreferenziali  e che la dice lunga sulle doti registiche di Tarantino, è che il film è stato girato in 35 mm con la lente anamorfica, complice anche quel geniaccio di Robert Richardson (grande direttore della fotografia).
Concludo dicendo ai soliti segaioli che già si interrogano sul futuro progetto del regista di Pulp Fiction che dovrebbero rilassarsi. Basta parlare di Kill Bill vol. 3 (che poi, a logica, dovrebbe chiamarsi in un altro modo) o di progetti come The Vega Brothers (lo spin-off sia de Le iene che di Pulp Fiction). Se non lo avessero già saputo, Tarantino ha dichiarato proprio recentemente che vorrebbe fare altri due o tre film e ritirarsi. Lo farà davvero? Chissà, magari è un'altra delle sue meravigliose bugie.

P.S.: dopo il 18/12 la recensione di Django Unchained OST per la rubrica "Suggestioni Sonore".

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