lunedì 22 aprile 2013

Spettri, demoni, possessioni e altre amenità [Ombre elettriche]

Il remake de La casa
uscirà quest'estate
La casa 4 è uno
dei prossimi progetti in cantiere
 firmati dal maestro Sam Raimi
Girellando sul web, è facile imbattersi, in questi giorni, su numerose notizie riguardanti un atteso (da chi poi?) remake de La casa di Raimi. Raimi si è detto felice che qualcuno metta mano al rifacimento di un suo capolavoro, ma che, dal canto suo, sta già preparando La casa 4 e di un ben più misterioso L'armata delle tenebre 2, prodotto e voluto dalla Marvel. Insomma, l'universo delle presenze demoniache creato da Raimi è vivo e vegeto, e come il suo principale autore se ne stanno interessando anche altri registi. Non è dato sapere se ci troveremo al cospetto di un remake all'altezza dell'originale (anche perchè è un'impresa ardua), ma una cosa è certa: spettri, demoni e posseduti tornano alla ribalta in una nuova ondata di orrore. Di tutto ciò che li ha preceduti ne parleremo qui sotto, in una folle e colossale rassegna di trenta titoli da vedere, rivedere o da non considerare nemmeno. Ci scusiamo se molti film sono stati lasciati fuori o se, in certi casi abbiamo tirato un po' troppo via (col ridurre Shining a mero film di spettri non volevamo certo mancargli di rispetto), ma tempo e spazio sono ciò che sono. Come sempre, la nostra è solo una guida, e ci limitiamo solo a renderla il più possibile di buona qualità (non troverete aborti senza capo nè coda tipo Legion). Buona lettura.

5 CAPOLAVORI SPETTRALI

1- SHINING (1980) di S. Kubrick
Quello che è considerato da molti il miglior film horror di tutti i tempi, è un autentico capolavoro giustamente rimasto nella Storia. Tratto da un romanzo di King, è- al di là di tutte le letture psicoanalitiche e filosofiche -un film sui fantasmi che infestano un albergo (l'Overlook Hotel). Da vedere, rivedere e stravedere. Un film praticamente perfetto. 




2- THE FOG (1980) di J. Carpenter
Il 1980 è un buon anno per il cinema horror di fantasmi, visto che anche il Maestro gira un piccolo capolavoro. L'apparizione si lega, in questo caso, ad una nave di pirati fantasma. La sfida per Carpenter stavolta è: fare paura con un po' di nebbia finta. Esperimento riuscito in pieno, anche se lievemente sottovalutato.






3- IL SESTO SENSO (1999) di M. Night Shyamalan
<<Vedo la gente morta>>, frase stupida e inquietante, al servizio di un'opera di cui spesso si parla troppo bene evidenziandone solo i lati più buonisti e hollywoodiani. In certi punti è un "film-puttana", facile a vendersi e preconfezionato per un pubblico da prima serata televisiva. Peccato che tutto precipiti nel terrore più genuino da un certo punto in poi, salvando il film e rendendolo un'opera aperta, semplice e facilmente accessibile a qualsiasi tipo di pubblico.




4- THE OTHERS (2001) di A. Amenàbar
Esempio intelligente e raffinato di film spettrale del nuovo Millennio, si basa, fondamentalmente, su Giro di vite di Henry James, del quale ricalca la trama e l'intreccio. Un film unico in un panorama già povero di idee. Ha avuto il merito di piacere poco agli amanti dell'horror perchè lo consideravano troppo "drammatico" e "impegnativo" e il merito di piacere poco agli amanti del cinema impegnato perchè lo consideravano troppo "horror".





5- FANTASMI (1979) di D. Coscarelli
Uno dei più grandi successi commerciali del cinema di fantasmi, nato come opera a basso costo, si impone come capostipite di una fortunata serie di film arrivata fino al 1998. Classico e "statico" per tanti versi, rivoluzionario e sperimentale per molti altri, rappresenta nel genere dei film di spettri ciò che Un lupo mannaro americano a Londra avrebbe rappresentato per il genere dei licantropi.





5 TIPI DI FECI SPETTRALI

1- THE GRUDGE (2004) di T. Shimizu
Co-produzione nippo-americana fortemente voluta da Sony Pictures, è un remake "alleggerito" e pensato per gli appassionati cerebrolesi di The Ring di un film intitolato Ju On: Rancore, uscito l'anno prima e sempre diretto da Shimizu. Il regista prende in mano una pala e si mette a raschiare, visto che il fondo è stato raggiunto già al primo minuto di film.




2- THE RING (2002) di G. Verbinski
Uno dei peggiori registi del mondo si appropria di un horror nipponico (Ringu) e dà il via ad una vera e propria mania collettiva dove, a trionfare, è un horror mediocre e schizoide, tutto giocato sulle natiche di Naomi Watts e su una stronza bambina insopportabile. Non fa paura, ma dà fastidio. Adatto a quei lobotomizzati che hanno ringraziato Verbinski per La maledizione della prima luna.






3- PULSE (2006) di J. Sonzero
Ennesimo remake di una pellicola giapponese (stavolta è toccato a Kairo), scritto dal sovrano in declino Wes Craven, vorrebbe essere una critica alla civiltà dell'informatica, ma è solo un gran guazzabuglio comunemente definibile "merda".








4- NAVE FANTASMA (2002) di S. Beck
Prodotto, fra gli altri, da Zemeckis, è un horror marittimo dalla trama interessante ma messa in scena in maniera pietosa. Attori incapaci, effetti scontati e colpi di scena prevedibili come non mai.







5- DARK WATER (2005) di W. Salles
Ovvio remake di un film giapponese ispirato a un romanzo di Suzuki, è ricchissimo a livello figurativo e sonoro (musiche di Badalamenti), oltre a vantare un cast di interpreti discreti. Peccato siano tutti buoni aspetti al servizio di un film vuoto e inutile.








5 OPERE DEMONIACHE

1- LA CASA (1981) di S. Raimi
C'è poco da dire riguardo questo immenso capolavoro, esordio di Raimi e tuttora ricordato come uno dei suoi tre film migliori. Non ha perso, dopo trentadue anni, la sua bellezza originaria. A luglio uscirà il remake, mentre Raimi pensa a un paio di sequel da dirigere personalmente. Oltre ad aver diretto i due successivi, Raimi permise che registi italiani e americani proseguissero la serie (conclusa nel 1990 con La casa 7).



2- IL SIGNORE DEL MALE (1987) di J. Carpenter
Anche se a distanza di tempo rimane uno dei film meno compresi e più "difficili" di Carpenter, vanta una delle più originali idee di sempre: il demone è, in questo caso, il male assoluto, rimasto per secoli nascosto nella cripta di una chiesa di Los Angeles sottoforma di liquido verdastro. L'ennesimo capolavoro di uno dei più grandi registi di sempre.







3- L'ARMATA DELLE TENEBRE (1993) di S. Raimi
Se da una parte siamo davanti al terzo capitolo de La Casa, dall'altra si prospetta un film completamente nuovo e diverso, visionario e quasi fantasy in certi punti. Sessant'anni di cinema gotico racchiusi in poco più di un'ora e mezza di film. Semplicemente epico.







4- DRAG ME TO HELL (2009) di S. Raimi
Dopo la sbornia ultramilionaria della trilogia di Spider-Man, Raimi torna- per fortuna -a fare ciò che gli riesce meglio: un gran bell'horror. Firma uno dei tre horror più belli degli ultimi quindici anni, oltre al più feroce e politico film della sua carriera.







5- HELLRAISER (1987) di C. Barker
Capostipite di una fortunata saga (nove film), presenta il personaggio di Pinehead, demone antropomorfe nato su un romanzo dello stesso Barker. Spesso confuso con un film di assassini seriali sulla scia di Nightmare, Venerdì 13 o Halloween, Hellraiser è un personalissimo film sulle forze demoniache (i Cenobiti, in questo caso) che ha conservato, nel tempo, un forte attaccamento al film originale: tant'è che siamo davanti ad uno dei pochi casi di saga horror che dopo nove pellicole continua a presentare una certa continuità.




5 DEMONI DA SOPPRIMERE

1- LA CASA 5 (1990) di C. Fragasso
Non poteva che esserci lui, Claudio Fragasso, in cima alla classifica del peggio. Quando questo apocrifo sequel apocalittico de La casa uscì, molti giornali ne parlarono bene, ma forse i critici capivano meno di adesso: il film è un vero schifo e di Raimi non c'è neanche l'ombra.






2- JENNIFER'S BODY (2009) di K. Kusama
Film imbarazzante, che sfrutta barbaramente il titolo di una bella canzone delle Hole e mette, al di sopra di qualunque cosa possa ricordare lontanamente un'idea di trama, il corpo di Megan Fox, bella quanto cagna nel recitare questa farsa cannibal-demoniaca girata come un lungo spot di assorbenti. Inavvicinabile.






3- GIORNI CONTATI (1999) di P. Hyams
Dopo aver dimostrato una cocente incapacità in qualunque tipo di film (se si escludono Conan il barbaro, i primi due Terminator e Predator), Schwarzy non rinuncia al film demoniaco: ne viene fuori un mostruoso pastiche dove le scene d'azione sono mal bilanciate con quelle di paura. Non diverte, nè fa paura: semplicemente, disturba.






4- PARANORMAL ACTIVITY (2007) di O. Peli
Uno dei pochi casi cinematografici degli ultimi dieci anni. Con pochi soldi e una telecamera digitale, Peli gira un film destinato a incassare 190 milioni di dollari e ad essere prodotto da Spielberg (che ha cambiato il finale, peggiorandolo ulteriormente). Presto dimenticato e presto abusato. Dario Argento lo ha definito "una scemenza pazzesca che non fa neanche paura". Difficile dargli torto.







5- DEVIL (2010) di J. E. Dowdle
Tratto da un soggetto di Shyamalan e basato sull'intreccio di Dieci piccoli indiani, è un film di presenze demoniache esasperato sia nella forma che nei contenuti, pretenzioso ma privo di qualunque tipo di spessore artistico o cotenutistico.







5 POSSESSIONI DA POSSEDERE

1- L'ESORCISTA (1973) di W. Friedkin
Film di un'importanza storica capitale, non è in cima alla lista per "luogo comune", ma perchè, obbiettivamente, merita la prima posizione. Per quanto datato in numerosi suoi aspetti, mantiene ancora intatte la grande forza delle sue immagini e una trama ricca di spunti e analisi sociali e religiose. Sono fioccati i sequel, i prequel e i remake, ma mai belli quanto questo primo capitolo.



2- ROSEMARY'S BABY (1968) di R. Polanski
Incredibilmente avanti a tutto, Polanski firma un film divenuto leggenda, nonchè una delle sue migliori pellicole orrorifiche. Capolavoro a tutto tondo, continua ad essere un punto di riferimento per piccoli e grandi autori.








3- IL PRESAGIO (1976) di R. Donner
Film funestato da una lavorazione "maledetta", è una summa dell'horror britannico degli anni '70. Premio Oscar a Jerry Goldsmith per la splendida colonna sonora. Vede, nei panni del protagonista, un Gregory Peck immenso, che varrebbe da solo l'intero film.








4- CARRIE- LO SGUARDO DI SATANA (1976) di B. De Palma
Primo adattamento per lo schermo di un'opera di King (il controverso romanzo del 1974 è tuttora uno dei suoi capolavori), è diretto in maniera impeccabile, fotografato divinamente e meraviglia per la sua fedeltà al libro. Non a caso, King ne rimase entusiasta e continua a definirlo la miglior trasposizione cinematografica di un suo romanzo.






5- AMITYVILLE POSSESSION (1982) di D. Damiani
La componente esorcistica sposa perfettamente quella splatter in questo b-movie di ottima fattura confezionato da Damiano Damiani come sequel di Amityville Horror (1979). Sei sequel e un remake hanno portato la saga fino agli anni 2000, senza però emulare il successo e la qualità dei primi due film.








5 POSSESSIONI DA ESORCIZZARE PRIMA POSSIBILE

1- IL MAI NATO (2009) di D. S. Goyer
...








2- L'ESORCISTA: LA GENESI (2004) di R. Harlin
Qualcuno ha deciso di prendere un regista incapace e di affidargli un maldestro prequel del capolavoro di Franklin. Decisione azzardata, esito fallimentare.









3- REC (2007) di J. Balaguero e P. Plaza
Un film di cui si è parlato molto, troppo e mai a ragione. Dalla premiere veneziana alle tristi vittorie in festival minuscoli, Rec è l'ennesima variazione sul tema (stilistico) di The Blair Witch Project, solo che molto più maldestra e insulsa dei suoi predecessori. Ha avuto due sequel, uno più mediocre dell'altro.







4- AMITYVILLE DOLLHOUSE (1996) di S. White
Capitolo sette (e ultimo?) della saga lanciata da Amityville Horror e dimostrazione che una delle regole d'oro del genere è: non usare mai l'artificio della bambola assassina. In questo caso, un'intera casa di bambole assassine non può che peggiorare le cose, specie se siamo davanti ad un film per cui le parole si trovano male.








5- THE POSSESSION (2012) di O. Bornedal

Esempio recente di capolinea del genere. Non bastano la produzione di Sam Raimi e un finale degno di nota a fare di The Possession un film riuscito: anche se, almeno su Bornedal come regista, non è ancora detta l'ultima parola.


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