domenica 14 aprile 2013

Al chiaro di luna... [Ombre elettriche]

Ben ritrovati, amiche e amici lettori che seguite già da due settimane la rubrica "Ombre elettriche", momentaneamente messa sotto sequestro dalla follia titanica della Double "B" Production. Il soggetto cinematografico del quale andremo a scrivere oggi è antico quasi quanto il cinema stesso: stiamo parlando del lupo mannaro (o "manaro", secondo la popolare dizione delle nonne che abitano incontrastate le nostre campagne). 
Ricorrono i 100 anni di
The Werewolf, e noi
festeggiamo la licantropia
al cinema.
Sin dai tempi antichi, c'è sempre stato il sospetto che l'uomo potesse trasformarsi in lupo, e i greci, i romani e i vichinghi non hanno mai fatto nulla per demolire queste credenze. Anzi, proprio i vichinghi, noti per non avere paura di niente e di nessuno, quando arrivarono a scoprire il Canada, decisero di raccontare a tutti la storia dell'uomo lupo, e gli aborigeni locali erano persone particolarmente impressionabili e credulone: per questo, anche adesso, il Canada è il paese al mondo dove l'uomo lupo è considerato patrimonio nazionale. Non è un caso, infatti, che il maledetto film perduto The Werewolf (1913) fosse una primordiale produzione fra USA e Canada targata Universal. Purtroppo, la smania delle origini dei canadesi è andata trasformandosi in pesante ossessione, fino al punto in cui ci ritroviamo oggi, costretti ad assistere a opere imbarazzanti, senza avere la possibilità di difendersi: dai vari Licantropia al recente Cappuccetto rosso sangue, dallo "Jacopone" di Twilight al televisivo Il ragazzo che gridava... al lupo mannaro. Altro interrogativo riguardo i film di licantropi potrebbe essere: perchè, salvo rare eccezioni, i grandi maestri dell'horror non hanno mai affrontato l'argomento nei loro film. Se si esclude il brutto Cursed di Craven, nè Carpenter nè Hooper hanno mai avuto interesse verso l'uomo lupo, così come altri autori. Chissà, magari sono superstiziosi. O forse non hanno voglia di confondersi con un mito ormai standardizzato e antico di migliaia di anni.
Insomma, esattamente a 100 anni dall'uscita di The Werewolf, possiamo decretare che questi poveri licantropi sono stati utilizzati per fare qualsiasi cosa  e che non può mancare, su questo blog, una filmografia ragionata sul peggio e il meglio del genere.

ATTENTI AL LUPO: 10 FILM LICANTROPICI DA NON PERDERE


1- UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA (1981) di J. Landis
Senza mezze misure, è il vero capolavoro dei film sui lupi mannari, nonchè uno dei migliori horror di tutti i tempi. Modernissimo nella trama e nella rappresentazione della trasformazione (tuttora risulta la migliore mai fatta), tocca vertici di genialità registica quando meno ci si aspettano. Non fatevi ingannare dal suo aspetto più comico: è un film del terrore in tutto e per tutto. La firma del genio è di John Lands, mica robetta.



2- L'ULULATO (1981) di J. Dante
Precede di pochi mesi il capolavoro di Landis, ed è il vero spartiacque fra il vecchio film di licantropi della Universal e un horror più moderno e autoriale. Da incapaci come Zack Snyder a colleghi ben più meritevoli tipo Wes Craven, L'ululato lascia il segno e continua, ancora oggi, ad essere una fonte di ispirazione senza pari per coloro che devono affrontare l'argomento. Ha avuto sette sequel, usciti fra il 1985 e il 2011.






3- WOLF-LA BELVA E' FUORI (1994) di M. Nichols
Elegante, romantico, suggestivo horror degli anni Novanta. Non fa molta paura, ma riesce a commuovere più di ogni storiella dove il vampirello ama la ragazzina anoressica: del resto, abbiamo un Jack Nicholson efficace e una Michelle Pfeiffer mozzafiato, calati nelle luci del maestro Rotunno e "orchestrati" da Morricone.





4- L'UOMO LUPO (1941) di G. Waggner
Oltre ad essere un piccolo capolavoro, questo horror licantropico è un vero e proprio punto di riferimento per il cinema mondiale, tant'è che quarant'anni dopo Landis e Dante si ispirano ancora al mostro interpretato da Chaney jr., che continua a non perdere il suo macabro fascino. Da vedere almeno una volta nella vita.






5- WOLFMAN (2010) di J. Johnston
Una volta tanto, Johnston firma una buona pellicola, remake, in questo caso, de L'uomo lupo. L'effetto speciale moderno c'è, ma non risulta troppo pesante e invasivo, così come è apprezzabile il rispetto nei confronti della vecchia sceneggiatura. Attori bravi e tensione ad alti livelli non mancano. A conti fatti, un buon remake, nonchè il miglior film di Johnston (insieme a Capitan America).





6- IN COMPAGNIA DEI LUPI (1984) di N. Jordan
Horror fiabesco e onirico, esteticamente impeccabile, si avvicina al grande cinema europeo di autori visionari. La mano deel giovane Neil Jordan dirige con maestria questo film un po' dimenticato da tutti. Se si cerca una lincatropia più fantasiosa e sognante, è il film perfetto.








7- LA LUPA MANNARA (1976) di R. Di Silvestro
Alla sua terza prova da regista, Rino Di Silvestro dirige un anomalo film italiano di licantropi. L'anomalia sta non solo nell'avveniristico uso di una "lupa mannara", ma anche nell'analisi di una licantropia che si rispecchia non solo nell'aspetto fisico, ma anche nel rapporto con l'altro sesso. La licantropia di Daniela (la protagonista) è una licantropia primariamente erotica, e ciò non può che andare bene al regista di Diario segreto da un carcere femminile (1973), Prostituzione (1974) e Sogni erotici di Cleopatra (1984). 



8- UNICO INDIZIO LA LUNA PIENA (1985) di D. Attias
Tratto da un bel romanzo breve di Stephen King, è il film che, quattro anni dopo, dopo L'ululato "standardizza" definitivamente la licantropia nel cinema moderno. L'utilizzo di giovani attori, la cittadina di provincia carpenteriana, la scena della caccia all'uomo lupo sono tutte trovate cui oggi siamo abituati: all'epoca erano "cosa buona e giusta".






9- I DELITTI DELLA LUNA PIENA (2004) di B. Yuzna
Nato nella corrente del nuovo cinema horror spagnolo, è un bel film di lupi abilmente ambientato nel 1850 in una Spagna antiquata e tormentata dalla superstizione. Ispirato ad una leggenda spacciata per storia vera, poteva rappresentare un nuovo modo di guardare alla licantropia sul grande schermo, ma è rimasto un caso isolato e dimenticato da molti.






10- BIG BAD WOLF (2006) di L. W. Dreesen
Anche se risalente al 2006, il film potrebbe arrivare dagli anni '80. Storia semplice ma al contempo cattiva, pesante, realistica. Il lupo mannaro si scatena in un college di majorette e giovanotti reazionari fissati col football. Chi è il vero mostro? Nulla di originale, va bene. Ma rispetto allo "Jacopone" di Twilight... 







AL LUPO, AL LUPO,
 ossia LICANTROPI DA ELIMINARE DALLA FACCIA DELLA TERRA

1- LA CROCE DELLE SETTE PIETRE (1987) di M. A. Andolfi
Conosciuto anche come Il lupo mannaro contro la Camorra, è il capolinea dei film licantropici. Non fa paura, non eccita (anche se ci prova, diciamolo) e non fa neanche ridere: fa solo schifo e mette tristezza.  Andolfi si dimostra uno dei peggiori registi di sempre, tant'è che potrebbe fare compagnia a Mattei e Fragasso per incapacità. Vedere La croce delle sette pietre è come assistere ad una puntata del Festival di Sanremo: un'esperienza trash vuota e inutile.




2- UN LUPO MANNARO AMERICANO A PARIGI (1997) di A. Waller
Dotato di un'imbecillità quasi innaturale, il sequel del capolavoro di Landis crede di essere un horror al passo coi tempi, quando, in realtà, è totalmente fuori pista rispetto alla linea produttiva di fine secolo e, soprattutto, rispetto all'originale. Se il film del 1981 godeva del suo essere un horror in grado anche di far ridere, questo è un film che non solo non fa ridere, ma è anche un pessimo horror.





3- LICANTROPIA EVOLUTION (2000) di J. Fawcett
Ennesima dimostrazione del predominio canadese sui licantropi, è noto anche col titolo originale Ginger Snaps. Per alcuni, è un'opera di culto assoluto: del resto, si sa che la religione è l'oppio dei popoli, così come la saga Licantropia è la stricnina dell'horror.







4- 13HRS (2010) di J. Glendening
Tentativo tutto britannico di unire i licantropi adolescenti di Twilight con una componente splatter di maggior spessore: ne viene fuori un guazzabuglio politcamente corretto senza capo nè coda. Protagonista: Tom Felton, il Draco Malfoy degli Harry Potter.








5- SKINWALKERS- LA NOTTE DELLA LUNA ROSSA (2006) di J. Isaac
Tedeschi e americani possono unirsi per molte cose, ma vi prego: non permettete che producano un film sui lupi mannari. Il risultato è scadente.









6- CURSED- IL MALEFICIO (2005) di W. Craven
Craven non è un maestro dalle vie di mezzo: o bene bene, o male male. Stavolta, al di là di una regia buona e della eccellente colonna sonora, è male male. Cursed non sta in piedi, è povero di invenzioni e sembra un film nato morto.







7- BAD MOON- LUNA MORTALE (1996) di E. Red
Lo stile del bellissimo Wolf viene riciclato da un misero mestierante, infarcito di effetti speciali e destinato ad un pubblico di lobotomizzati imbecilli. Una porcheria autentica, di origine controllata e garantita.







8- LYCANTHROPUS (1962) di P. Heusch
Primo caso di film sui licantropi italiano. Si salvano l'ambientazione suggestiva e le musiche "terrificanti" di Trovajoli. Per il resto, è spazzatura.










9- DARK WOLF (2003) di R. Friedman
Ignobile splatter poliziesco horror. Il rischio di schierarsi troppo dalla parte del buono, è quello di rendersi ridicoli: ecco, Dark Wolf ci riesce in pieno. Ridicolo all'ennesima potenza.







10- DOG SOLDIERS (2002) di N. Marshall
Sarebbe un ottimo film di idee: peccato per una messinscena sciatta, effetti visivi fin troppo scarni e una componente "dark" fin troppo pronunciata. Sopravvalutato sia dalla critica che dal pubblico. Marshall, ad ogni modo, ha avuto il modo di rifarsi, confermandosi uno dei migliori registi di genere degli ultimi dieci anni.

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