Beneath the Deep (2013, in uscita) di A. Bartkwowiak è stato il pretesto per questa classifica. |
Prima dell'esistenza dell'ADSL, per tanti appassionati di cinema era un vero problema reperire certi titoli: anche solo scoprire l'esistenza di alcuni film poteva portare via giorni, in certi casi settimane. I miei genitori, che mi vedevano spesso in difficoltà (come del resto anche ora) e immerso in ardue ricerche da topo di biblioteca, pensarono bene di regalarmi il Morandini, edizione del 2002. Di conseguenza, il problema fu intercettare alla televisione i film le cui trame mi avevano tanto colpito sul dizionario, e visto che la tv pre-digitale e post-secondogovernoberlusconiano offriva molto poco di interessante, rimanevo comunque a bocca asciutta. I film buoni partivano, solitamente, dopo le una di notte, fra capolavori selezionati da Ghezzi per Fuori Orario e perle di cinema di serie B che rimbalzavano da Rete 4 fino a Italia 7 Gold; e dal momento che di videoregistratore in casa ne avevamo uno solo, dovevo scegliere. Per fortuna c'era Marco Brunelli, un amico di vecchia data e vicino di casa; aveva una ricca videoteca di cinema di genere, raccolta e catalogata amorevolmente nell'arco di molti anni: era da lui che passavo i pomeriggi estivi a vedere ogni western prodotto nel mondo dal 1905 in poi; era da lui che facevo scorpacciate dei più rari war-movies di sempre; era da lui che si trovavano anche alcuni horror proibiti e truculenti. Per noi lettori di Piccoli Brividi, vedere film splatter era non solo una novità assoluta, ma una vera e propria scoperta del nuovo mondo: i film più paurosi visto fino agli undici, dodici anni erano stati La mummia (sì, quella merda della Disney) e It (quella palla televisiva di quattro ore), e adesso ci trovavamo davanti a opere di Wes Craven o Tobe Hooper.
In tutti questi anni, Marco non ha mai smesso- fra un racconto di narrativa e il mestiere di giornalista -di occuparsi di cinema di genere, tant'è che, almeno dalle mie parti, è con ogni probabilità il più grande esperto in materia: dalle navicelle spaziali ai mostri marini, Marco è un cultore e un giudice severo, oltre a vantare una collezione talmente vasta che potrebbe permettersi di aprire un cinema e proiettare due pellicole al giorno per trecentosessantacinque giorni. Quando ho letto che il regista polacco Andrzej Bartkowiak aveva messo in cantiere Beneath the Deep, nuovo tassello della filmografia sui coccodrilli assassini, ho pensato subito di fare una delle mie classifiche, affrontando, stavolta, il mondo dei rettili. Fra un nido di serpenti e le uova di coccodrillo, mi sono voluto avvalere della collaborazione di Marco, che si è subito mostrato entusiasta per questa iniziativa. Così, abbiamo scelto insieme i cinque migliori e i cinque peggiori film sui rettili di sempre. E non credo che sarà l'ultima volta che realizzeremo una classifica "di genere" insieme.
I 5 MIGLIORI FILM DI RETTILI
Da una sceneggiatura perfetta (ricalcata, con brio, sullo Squalo di Spielberg) nasce un vero capolavoro di cinema di genere: animalista, anarchico, divertente e al contempo pauroso, Alligator è un punto di riferimento per tutti coloro che si interessano ai film sui rettili.
Cult-movie impensabile e fuori dal tempo (nell'era Space-Jam un film del genere era considerato un suicidio commerciale), ottenne un grande successo di pubblico, tanto da incassare tre volte il budget iniziale. Cast incredibile: il veterano Jon Voight, il cattivo Danny Trejo, l'incapace Jennifer Lopez, l'efficace Owen Wilson e il "cazzuto" Ice Cube.
Raro caso di film su un coccodrillo assassino ispirato ad una storia vera: Gustave esiste veramente, è un coccodrillo africano lungo oltre sei metri e pesante più di una tonnellata; le leggende (e in certi casi le cronache giornalistiche) dicono che abbia mangiato più di trecento individui. Questo film è una buona esasperazione dell'inchiesta effettuata in Burundi da un videoreporter americano, fra qualche battuta di troppo e un alto tasso di adrenalina.
A riposo dalla serie Thunder e da Il ragazzo col kimono d'oro, De Angelis si volle avvalere dello pseudonimo di Larry Ludman e di un team di collaboratori di Fulci per realizzare questo film dove la morale ecologista è presente senza però prendere troppo il sopravvento. Inusuale perfino per il cinema di genere nostrano, supportato dalle musiche di Ortolani e da un'ambientazione degna di nota, Killer Crocodile ebbe sfortuna sia in sala che presso la critica: tuttavia, non fu impedito a Giannetto de Rossi di dirigere un sequel l'anno seguente.
Capostipite di una saga durata oltre dieci anni (il quarto episodio è uscito in home video un paio di anni fa), è il più buffo dei film sui rettili: la sceneggiatura sprizza comicità dappertutto, e in molti hanno mal tollerato questo aspetto. Ad ogni modo, è un film da tenere in grande considerazione, se non altro per l'uso di effetti speciali eccellenti e superbamente sfruttati.
I 5 PEGGIORI FILM DI RETTILI
1) MEGA PYTHON VS. GATOROID di M. Lambert (2011)
Dalla regista di videoclip storici quali Like a Virgin di Madonna non ci si aspetta un disaster-movie su pitoni pleistocenici che si scontrano con alligatori geneticamente modificati, ma purtroppo glielo hanno lasciato fare. Prodotto dalla Asylum, per molti è un capolavoro del cinema di serie Z. Per noi, è soltanto una cafonata ai limiti dell'inguardabile.
2) KOMODO di M. Lantieri (1999)
Pur avendo un suo pubblico e una fitta schiera di fan, Komodo nasce sulla falsariga di Anaconda, ma se ne discosta per i toni fin troppo esagerati e orrorifici e per una regia che neanche alla lontana rimanda al film di Llosa. Celebre la colonna sonora, unico aspetto salvabile di un'opera a stento definibile "film".
Uscito solo in home-video è un sequel della peggiore specie, diretto da un pessimo sceneggiatore improvvisatosi regista per mancanza di fondi. Esempio palese di incapacità a più livelli, assurge a simbolo della decadenza dei film sui rettili in questi tristi anni Dieci.
4) PYTHON-SPIRALI DI PAURA di R. Clabaugh (2000)
Non basta il buon vecchio Robert Englund per far funzionare un film in cui perfino l'imbecillità non appare genuina e originale. Inutile e poco considerato, ha fornito alla Asylum il prototipo di mostro su cui costruire i loro futuri mega-rettili.
5) SNAKES ON A TRAIN di P. Mervis (2006)
Ennesimo esempio di mockbuster, scimmiotta il discreto Snakes on a Plane. Si tratta di un film pessimo, oltre che di un cattivo esempio di trash ad alto tasso di stronzate registiche, creative e interpretative.
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