Visto il successo dello scorso appuntamento di "Ombre Elettriche" dedicato ai film sui rettili, abbiamo deciso di replicare con una nuova puntata dedicata all'universo beast-movies. Dopo aver sguazzato in laghi, fiumi, paludi e condotti fognari, stavolta ci immergiamo un po' più in profondità, fino a toccare il fondo degli abissi (cinematografici, ovviamente!)...
Ma se non esistesse l'Asylum, che fine farebbero i film sugli squali assassini? Non bella, e l'ennesima dimostrazione è arrivata lo scorso settembre con Shark 3D. Il film è stato annunciato in pompa magna e ha addirittura goduto della premiere al Festival del Cinema di Venezia: dopo anni di divertenti (ma al contempo sterili) mockbuster, sembrava che stesse per uscire un film di squali serio e al passo coi tempi. Nonostante i venti milioni di budget, Shark 3D non si è distaccato molto da qualsiasi produzione indipendente a basso costo: anzi, al contrario di un film come Sharktopus, Shark 3D risulta anche estremamente noioso. La cosa che tuttavia stupisce è come tutti questi film siano figli di un solo, immenso capolavoro, e cioè de Lo squalo di Spielberg.
Negli anni '70 e '80, in un beast-movie, poteva esserci qualunque mostro marino (dal piovrone di Tentacoli fino all'orca de L'orca assassina), ma si trattava sempre di un'emulazione dello squalo spielberghiano; le stesse sceneggiature erano ricalcate su quella di Benchley e Gottlieb. Insomma, Spielberg aveva firmato quello che è anche oggi il suo film migliore e, forse senza volere, aveva dato vita ad un nuovo genere, ad un nuovo modo di fare cinema. Eppure, a Hollywood, i mostri marini avevano già lasciato il segno: dal bellissimo 20.000 leghe sotto i mari (1954) di Fleischer al meraviglioso e avveniristico Moby Dick (1956) di Huston, non mancavano di certo autori interessati alla piega più "orrorifica" del mostro marino. E così, se Lo squalo fu la realizzazione di un sogno (o di un incubo) che Spielberg poteva aver avuto da piccolo dopo la visione della balena bianca o del calamaro gigante, tutto ciò che è uscito dopo il 1975 è un nuovo modo di vedere, copiare o addirittura riciclare quel film. Non è mai stato un problema di bravura, di trama o di budget. Oramai, conta poco il costo di una pellicola: i film sui mostri marini viaggiano tutti sulla stessa barca, una barca alla deriva che necessiterebbe di un buon capitano. Mentre aspettiamo che si faccia avanti un bravo comandante, passiamo in rassegna le delizie di mare imperdibili, e i frutti di mare marci e decomposti.
10- SHARK: ROSSO NELL'OCEANO (1988) di L. Bava
2- CREATURA DAL PROFONDO DEGLI ABISSI (2002) di C. Comisky
4- SHARK 3D (2012) di K. Rendall
7- CRUEL JAWS- FAUCI CRUDELI (1995) di B. Mattei
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Attack of the Jurassic Shark. Un titolo rimato ed eloquente, utile a esplicare quanto il genere dei beast-movies su squali e affini sia giunto alla frutta. Oramai, bastano una telecamera digitale da centocinquanta euro, quattro amici che urlano e un mediocre programma di computer grafica per editare e mettere in vendita- il DVD sarà su ordinazione -un proprio film sugli squali. Se non si vogliono spendere bei dollari su Amazon, c'è sempre YouTube, ormai strapieno di filmetti amatoriali, falsi reportage (lo squalo filmato da un turista inglese ad Amsterdam qualche anno fa è da antologia) e fake-trailers di pessima fattura. Se da una parte le case cinematografiche entrano sempre in crisi quando si tratta di incentrare una pellicola su una pinna che spunta fuori dall'acqua, dall'altra possiamo assistere ad una forma di fanatismo insensato da parte del pubblico, pronto a gioire ad ogni annuncio di nuova produzione targata Asylum (una delle ultime risale allo scorso luglio e si intitola Sharknado) e disposto a digerire qualunque cosa pur di vedere un mostro marino sterminare il genere umano. Come spiegare, altrimenti, il successo di filmacci direct-to-video come Megashark vs. Giant Octopus, Sand Shark, 2Headed Shark Attack, Dinoshark, Sharktopus? Semplice: il trash non ha limiti e qualche matto disposto a sborsare bei soldi per ogni DVD Asylum sull'argomento c'è sempre.Lo z-movie Attack of the Jurassic Shark sarà uno dei prossimi film sugli squali ad uscire. |
Negli anni '70 e '80, in un beast-movie, poteva esserci qualunque mostro marino (dal piovrone di Tentacoli fino all'orca de L'orca assassina), ma si trattava sempre di un'emulazione dello squalo spielberghiano; le stesse sceneggiature erano ricalcate su quella di Benchley e Gottlieb. Insomma, Spielberg aveva firmato quello che è anche oggi il suo film migliore e, forse senza volere, aveva dato vita ad un nuovo genere, ad un nuovo modo di fare cinema. Eppure, a Hollywood, i mostri marini avevano già lasciato il segno: dal bellissimo 20.000 leghe sotto i mari (1954) di Fleischer al meraviglioso e avveniristico Moby Dick (1956) di Huston, non mancavano di certo autori interessati alla piega più "orrorifica" del mostro marino. E così, se Lo squalo fu la realizzazione di un sogno (o di un incubo) che Spielberg poteva aver avuto da piccolo dopo la visione della balena bianca o del calamaro gigante, tutto ciò che è uscito dopo il 1975 è un nuovo modo di vedere, copiare o addirittura riciclare quel film. Non è mai stato un problema di bravura, di trama o di budget. Oramai, conta poco il costo di una pellicola: i film sui mostri marini viaggiano tutti sulla stessa barca, una barca alla deriva che necessiterebbe di un buon capitano. Mentre aspettiamo che si faccia avanti un bravo comandante, passiamo in rassegna le delizie di mare imperdibili, e i frutti di mare marci e decomposti.
TOP TEN- IL MEGLIO DEL MEGLIO DEL MEGLIO ecc.
1- LO SQUALO (1975) di S. Spielberg
Quello che si dice "un film imperdibile". Una pietra miliare della storia del cinema, un capolavoro che non può venire a noia, a meno che non si abbiano dei gravi, gravissimi problemi. A nostro avviso, è la migliore opera sui mostri marini, nonchè il più bel film mai diretto da Spielberg.
2- ABYSS (1989) di J. Cameron
Come Spielberg, anche Cameron firma il suo film migliore sott'acqua. Abyss è una pellicola anomala, colossale, maledetta. Suspense, azione, psicologia sono gli ingredienti principali di un film in cui il mostro marino è un qualcosa di quasi indefinibile. Una fiaba ecologica di alto livello, anni luce avanti a quella "monnezza" di Avatar.
Piccolo grande capolavoro, Piranha segna l'esordio di uno dei favoriti alla corte di sua maestà Roger Corman. Insieme a L'orca assassina (1977), è uno dei beast-movies pensati subito dopo Lo squalo, vanta la bellezza di cinque sequel e sequenze epocali. Raramente Joe Dante ha raggiunto simili vette di bravura.
4- TENTACOLI (1977) di O. G. Assonitis
Diretto con brio dall'italo-greco Assonitis, interpretato da un cast fenomenale (fra gli altri, Bo Hopkins, Henry Fonda e John Huston), musicato da uno Stelvio Cipriani in forma smagliante e girato fra l'Argentario e Giannutri, Tentacoli è una delle numerose perle del cinema d'autore nostrano. Forse senza saperlo, Assonitis ha regalato al mondo il miglior film su una piovra gigante assassina. Inimitabile.
Caso limite di ottimo film sugli squali prodotto dopo il 2000, è ricordato generalmente come opera realistica ispirata ad un fatto di cronaca del 1998. Kentis pensa, scrive, dirige, gira (alle Bahamas con quattro attori), produce e monta una pellicola spettacolare, dove non esiste l'effetto speciale e gli squali che si vedono sono veri e tenuti a bada, durante le riprese, da un team di esperti. Costato 130.000 dollari, fu presentato al Sundance e venduto alla Lion's Gate per oltre due milioni di dollari.
Una lavorazione maledetta e una nota causa per plagio intentata dall'Universal al maestro Castellari sono solo alcuni dei motivi per cui attorno a L'ultimo squalo si è costruito, in oltre trent'anni, un certo alone di leggenda e mistero. Al di là dell'aspetto storico e anedottico, si tratta del miglior film di squali italiano, girato con pochi soldi ma con tanta passione.
7- DEEP RISING- PRESENZE DAL PROFONDO (1998) di S. Sommers
Mescolando gli elementi dell'action-movie, dell'horror e dello sci-fi, Sommers regala al grande pubblico un avvincente pellicola di intrattenimento, dove trionfano il sangue e gli effetti visivi. Il mostro, in questo caso, è molto più vicino a Cameron che a Spielberg.
8- PIRANHA PAURA (1981) di J. Cameron
Pur essendo opera di un novellino, l'esordio sul grande schermo di Cameron è l'eccellente sequel del capolavoro di Dante. Prodotto da Assonitis, girato fra una marea di incidenti e problemi, vale la pena di essere visto anche solo per la trovata dei pesci alati. Consigliatissimo e reperibile, da poco tempo, in un bel DVD.
9- SFERA (1998) di B. Levinson
Kolossal di fantascienza oceanica orchestrato dal buon Levinson, regista che sa il fatto suo e che riesce perfettamente nel tentativo di trasporre un corposo romanzo di Michael Crichton (produttore) sul grande schermo. Colonna sonora ad alto impatto ed effetti speciali straordinari sono al servizio di uno dei migliori film "abissali" di fine secolo scorso.
Pensato inizialmente come Fauci divoratrici (una sorta di Squalo ambientato a Venezia) e scritto a più mani da Bava, Martino e altri, fu massacrato dalla critica italiana, che ne elencò i difetti e volle sottolinearne la carenza di mezzi tecnici ed effetti speciali. In realtà, porta in scena un mostro marino indimenticabile e riesce nel suo intento: fa paura. E' il più horror dei film sui mostri marini italiani. Piace molto in Giappone.
IL PEGGIO DEL PEGGIO DEL PEGGIO ecc.
Con il XXI secolo alle porte, c'è voglio di rinnovamento. All'incapace Misiorowski l'arduo compito di realizzare una versione 2.0 dello Squalo. Biologia, genetica, informatica: sembrano gli squali di Beppe Grillo. Nonostante il buon successo di pubblico e tre seguiti, è il punto più basso mai toccato nella storia della filmografia di mostri marini.
2- CREATURA DAL PROFONDO DEGLI ABISSI (2002) di C. Comisky
Prendere la tensione de Lo squalo e imprimerla nella cultura scozzese. Afferrare creature tipo Jurassic Park e renderle ancora più cattive di quanto non lo fossero già. Non è una rassegna-omaggio a Spielberg, ma il contenuto di questa cacata pseudo-cinematografica sul mostro di Loch Ness.
3- LO SQUALO 4: LA VENDETTA (1987) di J. Sargent
A dodici anni dall'uscita dell'unico e inimitabile, Sargent decide di mettere la parola fine alla saga dello Squalo. Lo fa con un film imbarazzante, sospeso fra mancanza di idee (il precedente capitolo, seppur distante dalla trama dei primi due, era divertente e ricco di trovate ingegnose) e ricerca delle origini (le vergognose immagini di archivio usate per illudere il pubblico di una partecipazione di Roy Scheider). Il peggiore della saga, da ogni punto di vista.
4- SHARK 3D (2012) di K. Rendall
E' australiano il film che avrebbe dovuto rilanciare il beast-movies marino più "autoriale" e tecnologico. Questo costoso e inutile esercizio di stile, ha illuso molti fan del genere e non ha, al tempo stesso, avvicinato le nuove generazioni ai film sugli squali. Terribile.
5- BLU PROFONDO (1999) di R. Harlin
Uscito quasi contemporaneamente a Shark Attack, ne rappresenta l'antitesi e il principale avversario. Sentimentale e romantico sin dal titolo, Blu profondo riesce nell'intento di discostarsi dalla visione del mostro marino portata avanti in Shark Attack, ma fallisce miseramente nel portare avanti una sua storia. Inutile dire che i due film sono accomunati da una bruttezza immane.
Diretto dal francese Alexandre Aja, è il quinto film della serie inaugurata trentadue anni prima da Joe Dante. I buoni effetti speciali non bastano a sorreggere una trama povera e scontata, che avanza lentamente, fra un cameo di Richard Dreyfuss e una comparsata di Eli Roth.
7- CRUEL JAWS- FAUCI CRUDELI (1995) di B. Mattei
Uno dei peggiori registi di tutti i tempi firma una pellicola che ruba- nel vero senso della parola -le immagini di film di squali famosi, le mescola e dà vita ad un obbrobrio senza senso. I cultori del trash più spinto lo trovano interessante, definendolo un cult e celebrandone l'uscita in DVD, avvenuta nel 2009. Tristissimo segno dei tempi e trionfo di una mediocrità "cool" tutta italiana.
Sebbene sia meno disonesto di Cruel Jaws, questo tentativo di beast-movies effettuato da Joe D'Amato potrebbe essere ricordato come uno dei film più brutti della storia del nostro cinema. Si affronta, ma ci vuole coraggio.
9- MEGALODON (2002) di P. Corbitt
Pensato per portare in scena l'antenato del grande squalo bianco (sulla cui esistenza attuale si interrogano ancora alcuni scienziati), è un maldestro risultato di fondere assieme scienza reale e cinema splatter. Meglio buttarsi sul catalogo Asylum.
Pensato per portare in scena l'antenato del grande squalo bianco (sulla cui esistenza attuale si interrogano ancora alcuni scienziati), è un maldestro risultato di fondere assieme scienza reale e cinema splatter. Meglio buttarsi sul catalogo Asylum.
I pesci a testa di serpente potrebbero essere una novità per un beast-movies di ambientazione lacustre, ma la messinscena è talmente pessima da scaraventare tutte le buone idee in un pozzo nero di errori contenutistici, interpretativi e cinematografici.
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