lunedì 23 settembre 2013

Cosa aspettarsi dal "RoboCop" di Padilha [Scosse]

RoboCop uscirà nel 2014,
ma ha già fatto
incazzare parecchia gente.
Può succedere che si parli spesso malissimo di un film che deve ancora uscire, e non ci vedo niente di male.
Anzi, direi che in certi casi (tipo questo) dovrebbe essere obbligatorio.
Non mi interessa cosa ne pensa la gente, ma certe cose non si fanno.
Io a Robocop gli ho sempre voluto bene, sin da quando, nel 1993, mi fu regalato in una lussuosa versione parlante (merchandise di RoboCop 3, film che, con una regia diversa, sarebbe stato tutta un'altra cosa), corredato da armi di ricambio e guantoni smontabili.
E ora, dopo tutti questi anni, deve arrivare uno stronzo brasiliano qualsiasi (José Padilha) e rovinare tutto?
<<Eh, ma stavolta Alex Murphy è interpretato da Joel Kinnaman, uno svedese che ha fatto tanto teatro>>. E chi se ne frega? Deve diventare Robocop, non Macbeth. E poi Peter Weller (attore dimenticato che pur venendo dal teatro svedese ha lavorato con Cronenberg, Ferrara, Antonioni e Allen, tanto per dirne solo alcuni) rimane inimitabile.
<<Eh, ma stavolta ci sono Michael Keaton, Gary Oldman e Samuel L. Jackson nel cast>>. E allora? Come ho sempre detto e come la storia dimostra, un grande cast non fa un grande film. 
E poi cos'è questa storia del casco alla Iron Man? Tipo che se Robocop ha caldo, può toglierselo e asciugarsi la fronte, magari durante un combattimento?
E dove combatterà questo povero Cristo? Negli anni '80 e '90 la sua città era Detroit, piena di criminali e di grandi aziende votate alla delinquenza. Peccato che adesso a Detroit non ci siano più neanche le
persone per bene: figuriamoci i criminali.
Joel Kinnaman
durante le riprese.
Dal trailer si evincono inoltre alcuni sgradevoli particolari sulla trama: ad esempio quello per cui Alex Murphy può scegliere se farsi impiantare l'armatura o no. Questo mettere il personaggio al bivio si confa sicuramente ai cinefumetti super-eroistici, ma non all'universo di Robocop, che- per chi non lo sapesse o non lo avesse ancora capito -non è un cazzaro in calzamaglia, non è uno dei Vendicatori e non è nella maniera più assoluta un super-eroe. 
Il mio Robocop, quello vero.
Anzi: il ricordo che ho io è quello di un poliziotto inculato dal potere, morto e trasformato- per volere di una multinazionale -in cyborg. Così la storia aveva senso, perchè aveva una sua politica: ma oggi a chi volete che interessi il sottotesto politico di un film d'azione? Oggi che abbiamo persone come Vin Diesel e il suo pubblico pagante e votante. Ed è pensando che sia stato pensato e prodotto primariamente per questo tipo di individui che sono prevenuto nei confronti del nuovo RoboCop: perchè mi odora da subito di immane stronzata.
Pazienza. Vorrà dire che quando il film uscirà, nel 2014, rovisterò fra qualche scatolone alla ricerca del mio Robocop e, sperando che le pile funzionino ancora, premerò il pulsantino sul torace per sentirgli dire <<Giù la pistola! Ti ho preso!>>.

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