lunedì 24 giugno 2013

[Recensione] L'uomo d'acciaio

Partiamo subito dal presupposto che Zack Snyder sia un cane.
"Cane", cinematograficamente parlando, è l'aggettivo di cui si può fregiare un regista convinto di fare chissà cosa ma le cui uniche capacità sono due e due soltanto: la prima, rubare senza alcuna logica a destra e a manca, spacciando i propri furti per "omaggi" e sfruttando budget milionari; la seconda, dare ad un pubblico simile a un branco di scimmie ammaestrate (composto, in questo caso, da nerd e persone che non si intendono minimamente di cinema) esattamente il film che vogliono, che si aspettano e di cui parleranno per i restanti sei mesi. 
Partiamo dal presupposto che tutti, nel 2006, si scagliarono contro il buon Bryan Singer e il suo Superman Returns, additandone i palesi difetti e le orribili scelte di cast e sceneggiatura. E fu allora che io, assieme a molti altri, pronunciai la fatidica frase <<Peggio di questo, non potranno mai fare nulla con Superman>>. Lo avessi mai detto! 
Per uno strano scherzo del destino, oggi pomeriggio, non solo ho sentito la mancanza del Superman di Richard Donner, ma addirittura del Returns di Singer. Alla fine del primo tempo, ho addirittura preso in considerazione la fuga precipitosa dal cinema. Ebbene sì: L'uomo d'acciaio, reboot su Superman voluto e prodotto da Nolan e diretto da Snyder è uno di quei film che- a meno che non si soffra di disturbi psico-emotivi -invoglia all'evasione dalla sala cinematografica che lo ospita. Sarà che, da amante del cinema e da serio lettore di fumetti, considero il 90% dei cinecomics merda, sarà che, in generale, pretendo che un film di 145 minuti abbia qualcosa da dire, sarà il caldo, ma a me più che d'acciaio è sembrato di merda questo uomo. Al di là delle citazioni, al di là della contaminazione (si va dalla fantascienza all'horror, passando per il fantasy), al di là di un casting paurosamente sbagliato, al di là di un montaggio che io ho visto come una forma di irrispetto nei confronti di Malick, il film è brutto alla radice. Io non so quante volte è stato buttato giù dal seggiolone chi ci vede la lezione di Nolan. Io non so come si possa definire un "gran film" una pellicola in cui Clark Kent blocca un'emorragia irreparabile con il seguente scambio di battute:

SUPERMAN- Hai una brutta emoraggia interna. Ora la blocco!
LOIS LANE- Come pensi di fare?
SUPERMAN- Io faccio cose che gli altri non fanno.

Passano trentadue secondi e lei è innamorata, completamente guarita e in un altro continente (di dialoghi come questo ce ne sono a bizzeffe). E poi troppo sentimentalismo, di quello pessimo, di quello copiato male da un film di Zemeckis prodotto da Spielberg (il che è tutto dire). Però qualcuno potrà dire che gli effetti speciali sono belli: sì, e allora? Al di là del fatto che- lo ripeto -c'è un furto dietro l'altro (da Avatar a Il signore degli anelli), sarebbe stato impossibile ottenere brutti effetti speciali con 225 milioni di budget. 
Ma fondamentalmente chi se ne frega?
Chi se ne frega di un film dove c'è uno stronzo espressivo quanto un comò con un mantello rosso e una tuta blu con una "S" ricamata sopra?
Lasciamo che dei poveri pezzenti segalitici sprechino fiumi di inchiostro sopra questa porcheria. Se amate il cinema e vi piace Superman come eroe in calazamaglia avete due scelte: o riguardate il film del 1979 o vi comprate qualche fumetto. Basta sprecare tempo con certe schifezze: tanto sono giocattoloni che guadagneranno comunque quattrini e avranno comunque il loro pubblico, che inneggerà al sequel, alla bravura di Snyder e alla fedeltà al fumetto. Perchè ormai non conta se un film fa schifo o meno: l'importante è essere fedeli al fumetto. E da amante dei fumetti vi dico: prendete la fedeltà e ficcatevela nel culo.
Buona visione.

P.S.: nonostante tutto, L'uomo d'acciaio ha un lato positivo, e cioè la colonna sonora del maestro Hans Zimmer. Lo so che è come mettere una sinfonia di Beethoven in un cinepanettone, ma a conti fatti è davvero l'unico aspetto positivo di un film che non ne ha altri. Quindi, voglio mostrarvi una cosa e svelare un segreto: invece di spendere dai 7,50 ai 10 euro, andate su iTunes o in un negozio di dischi e fatevi un bel regalo. Questo:


P.P.S.: L'uomo d'acciaio è un errore cinematografico totale, ed è per questo che neanche la locandina si salva, come dimostra la foto da me scattata fuori dal cinema. Trovate l'errore, con tanti complimenti alla Warner Brothers:




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