giovedì 13 novembre 2014

Dracula Untold [Recensione]

Esce l'ennesimo Dracula
Devo ancora riprendermi dal Dracula 3D di Argento, non sono preparato a sorbirmi un reboot fanta-horror ad alto budget (100 milioni di dollari) facente parte del filone dei "New-Horror Movies" targato Universal. Ormai so che è del tutto inutile confidare in un cinema horror classico e magari un po' più "povero" rispetto alla media: per carità, non pretendo un nuovo Murnau o un nuovo Coppola (per me, dopo il suo inimatibile Dracula di Bram Stoker, potevano davvero chiudere la famosa "baracca&burattini"), ma almeno un po' di decenza.
E invece no: non c'è limite alle cattive intenzioni e questo Dracula Untold fa ridere come non fa ridere nemmeno il nuovo film con Ficarra e Picone. Pensato per ragazzini che necessitano della loro dose di patinatura quotidiana e girato da cani da tale Gary Shores (neanche Wikipedia lo considera e forse neanche esiste), questo "epico" racconto sulle origini di Vlad l'impalatore ci presenta un Dracula ultra-cattolico (ci mancherebbe!), generoso come San Francesco e veramente pronto a tutto pur di scongiurare la minaccia islamica.
Dopo appena mezz'ora la noia regna incontrastata, il ritmo è fiacchissimo, non riesci ad affezionarti a nessun personaggio e la pellicola non rende nè come fantasy, nè come horror, nè come film storico. I cattivi sono cattivi perchè glielo hanno detto: Maometto II (D. Cooper) è un antagonista che va ben oltre i limiti del buon gusto. I buoni sono dei coglioni vestiti da ebeti e interpretati in maniera ridicola: lo stesso Vlad, divenuto Dracula, non riesce a mostrare alcuna implicazione psicologica nella propria crudeltà. In generale, il casting è pieno di attori fuori posto e scelte sbagliate, gli effetti speciali sono vergognosi e il finale sembra una parodia- scura ma poco vampiresca -de Il ritorno del re, oltre ad essere privo di qualsiasi senso di chiusura: il che fa pregiudicare un sequel.
Come il recente Frankenstein, anche Dracula Untold prende un cattivo per antonomasia della cultura letteraria e cinematografica e lo trasforma in un balocchino gradevole, facendolo muovere come un super-eroe in un mondo di super-eroi costruito con tanti quattrini. Il pubblico prende anche questo, ma solo perchè non ce la può fare. 

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