giovedì 2 gennaio 2014

[Recensione] American Hustle- L'apparenza inganna

Questo 2014 non poteva che iniziare meglio di così, almeno da un punto di vista cinematografico.
Dopo l'oblio natalizio e post-natalizio, i cinema infatti riaprono all'insegna di novità e qualità, complice anche una serie di festival più o meno famosi. E così, la sera del primo dell'anno, mi ritrovo in una sala felicemente gremita a vedere il nuovo film di  uno dei più classici registi americani di tutti i tempi, e cioè David O. Russell (l'uomo che negli ultimi tre anni ha regalato al mondo The Fighter e Il lato positivo): American Hustle
Siamo di nuovo di fronte ad una commedia amara, tinta però stavolta con elementi degni di un grande spy-movie e portata in fondo in maniera impeccabile grazie a:
1- una regia sobria ed elegante.
2- una squadra di attori e attrici che non si vede tutti i giorni e che gareggiano nell'essere dei fuoriclasse.
3- una sceneggiatura che non conosce eguali (come, del resto, in tutti i film di Russell).
4- una colonna sonora da pazzi.
5- un montaggio che dovrebbe vincere un Oscar subito.
I lati positivi di un film come American Hustle sono innumerevoli, davvero. Ce ne sono in ogni scena (Russell è ormai pienamente maturo anche da un punto di vista tecnico, e aggiunge svariati virtuosismi in questa sua nuova creatura) e in ogni dialogo. E se da una parte la bravura di Christian Bale è irraggiungibile per chiunque (perfino per De Niro, che pure riappare brevemente in un ruolo decente), dall'altra sia la Lawrence che Amy Adams sono meravigliose, nella stessa misura anche se in modi diversi. Bradley Cooper si conferma un grande commediante, mentre stenta un po' di più nel ruolo dell'agente follemente innamorato.
Le "scene madri" non si contano, anche se l'immagine di Jennifer Lawrence che canta Live And Let Die mentre fa le pulizie mi accompagnerà finchè campo.
O almeno, mi terrà compagnia per tutto l'anno appena iniziato. 

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