<<In California non buttano via la spazzatura. La prendono e la trasformano in programmi televisivi>> diceva giustamente Woody Allen ai tempi di Annie Hall, film in cui per la prima volta il comico si dimostra restio a sfrecciare in lussuose cabriolet per i viali costellati da palme di Beverly Hills, preferendo il freddo, la decadenza e la superiorità culturale della East Coast. E a quei tempi in California non avevano ancora "Schwarzy", divo-governatore che avvalora la regola storica che gli attori in politica fanno solo danni: pensate a buffoncelli nostrani come "il maestro" Barbareschi, oppure a criminali del calibro di Reagan. E mi duole tremendamente farlo, ma devo dare atto a Schwarzenegger di aver interpretato tre capolavori: Conan il barbaro, Terminator e Terminator 2- Le macchine ribelli.
Torno al vecchio Woody Allen, e al suo ancora più vecchio Bananas (1971), dove per la prima volta appariva sullo schermo un ragazzone alto, moro e muscoloso: Sylvester Stallone. Allen, da illuminato genio del cinema, non aveva tempo da perdere con le idee di una comparsa, così non poteva sospettare che quel "bestione" (noto fino a quel momento per Italian Stallion-Porno proibito di Lewis Norton) una mattina si sarebbe svegliato, avrebbe imparato a scrivere e se ne sarebbe uscito fuori con una perla come Rocky e che sarebbe diventato uno degli attori incomprensibilmente più famosi e amati di tutti i tempi.
E cosa avrebbe mai pensato sempre Woody Allen se gli avessero detto che questa gente, un giorno, sarebbe diventata, ricca, famosa, importante e amata dal pubblico (e non solo dal pubblico californiano)? E che ceffi come Stallone o Schwarzy avrebbero anche "recitato" l'uno accanto all'altro?
Vedere in lingua originale Escape Plan, un brutto film carcerario che riunisce la premiata ditta "Schwarzy&Stallone", è un'esperienza senza pari e mi rende consapevole che- in barba a coloro che si sono svegliati pochi anni fa dicendo che il doppiaggio è il male assoluto -è un bene che nel nostro paese i film vengano doppiati: Stallone e Schwarzenegger in inglese sono ancora più ridicoli che in italiano. Tuttavia, non pensiate che Escape Plan migliori particolarmente in italiano: rimane comunque un'opera mal girata dallo svedese (ma siamo sicuri?) Hafstrom, e se anche fosse muta avrebbe da giustificare riprese ignobili, una sceneggiatura profonda quanto un fondo di caffè, e un cast che- non soddisfatto dalla mediocra performance dei due muscolosi beniamini hollywoodiani -vede al suo interno gente come il rapper 50 Cent.
Insomma, dopo poco più di un'ora e mezza, l'unica fuga a cui vorrete assistere è quella dal cinema. Sempre ammesso che non amiate il cattivo gusto.
O che vi ci voglia veramente tanto per vergognarvi.
E cosa avrebbe mai pensato sempre Woody Allen se gli avessero detto che questa gente, un giorno, sarebbe diventata, ricca, famosa, importante e amata dal pubblico (e non solo dal pubblico californiano)? E che ceffi come Stallone o Schwarzy avrebbero anche "recitato" l'uno accanto all'altro?
Vedere in lingua originale Escape Plan, un brutto film carcerario che riunisce la premiata ditta "Schwarzy&Stallone", è un'esperienza senza pari e mi rende consapevole che- in barba a coloro che si sono svegliati pochi anni fa dicendo che il doppiaggio è il male assoluto -è un bene che nel nostro paese i film vengano doppiati: Stallone e Schwarzenegger in inglese sono ancora più ridicoli che in italiano. Tuttavia, non pensiate che Escape Plan migliori particolarmente in italiano: rimane comunque un'opera mal girata dallo svedese (ma siamo sicuri?) Hafstrom, e se anche fosse muta avrebbe da giustificare riprese ignobili, una sceneggiatura profonda quanto un fondo di caffè, e un cast che- non soddisfatto dalla mediocra performance dei due muscolosi beniamini hollywoodiani -vede al suo interno gente come il rapper 50 Cent.
Insomma, dopo poco più di un'ora e mezza, l'unica fuga a cui vorrete assistere è quella dal cinema. Sempre ammesso che non amiate il cattivo gusto.
O che vi ci voglia veramente tanto per vergognarvi.
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