Il 13 ottobre arriverà la quarta stagione di The Walking Dead. Nulla di eccitante per chi, al contrario di me, aspetta con ansia le nuove puntate di serie televisive: persone fortunate, persone che hanno pazienza, persone che al cinema si addormentano perchè un film dura troppo, persone che da una parte ammiro e che, dalla parte opposta, non capisco. Ad esempio, sono queste le persone con cui provi a scambiare due parole e che, con aria sollevata, ti dicono: <<Vabbè, guarda che ormai le serie televisive sono pari se non superiori ai film fatti per il cinema...>>. Una frase apparentemente innocua, che però nasconde sub-significati socio-artistici inquietanti: il primo, è che queste persone non vedevano l'ora che la televisione divenisse un qualcosa in grado di competere col cinema, che- al contrario della tv -"costa" e comporta uno spostamento fisico dall'ambiente del salotto (nei casi più estremi, dalla camera da letto) al mondo esterno. In secondo luogo, seguire e amare una certa serie televisiva regala un senso di appartenenza al branco che nessun cineforum potrà mai regalare: quante volte, nel corso di una cena, quattro o cinque commensali si cambiano battute e sguardi d'intesa citando quel personaggio di quel telefilm?
Promo di The Walking Dead 4 |
Con questo non voglio fare il solito discorsetto retorico sulla tv e i teledipendenti: sono il primo a interessarmi alle trame e ai cast delle serie più popolari e a tempestare di domande chi le segue; inoltre, mi è capitato di vedere puntate, stagioni complete e, in casi estremi, serie complete. Ed è proprio perchè fra di esse si annovera la prima stagione di The Walking Dead che considero spazzatura quanto ho letto in questo articolo stamattina. E' un buon telefilm: girato bene e interpretato discretamente quanto volete, ma è soltanto un telefilm. E proprio perchè è soltanto un telefilm, è inutile che chi scrive certa robaccia tiri fuori definizioni tipo "eredità spirituale dei film di Romero", perchè neanche deve pensarci a Romero. The Walking Dead può rubare le idee (filmiche, non politiche, perchè la televisione la devono vedere tutti, eh!) di Romero quanto vuole, ma non per questo deve diventarne una sorta di sequel, di approfondimento.
The Walking Dead
Inoltre, l'autore dell'articolo riconferma la propria inesistente conoscenza della realtà dei fatti con la seguente frase, che riporto letteralmente:
"Per taluni potrebbe risultare azzardato l'accostamento di una pellicola cult con una "commerciale" serie Tv, tuttavia tutte le altre produzioni cinematografiche, che si sono susseguite negli ultimi trentacinque anni, con la pretesa di essere un seguito del capolavoro di Romero, si sono dimostrate dei fiaschi assoluti. Veri e propri horror-splatter senza uno straccio d'anima, con l'unico obiettivo di incassare al botteghino; cavalcando l'onda lunga."
George A. Romero |
Evidentemente non ha mai visto tanti altri capolavori come Zombi 2 di Fulci, Re-Animator di Gordon, Il serpente e l'arcobaleno di Craven, la saga de Il ritorno dei morti viventi o anche perle recenti tipo The Horde: e non conosce questi film perchè forse era troppo impegnato a stare in casa a guardare qualche serie televisiva. Eppure scrive di televisione, fa accostamenti irrispettosi, comunica la propria ignoranza al mondo, e il tutto ai fini di celebrare soltanto una serie televisiva.
Ed è per questo che il 13 ottobre, mentre andrà in onda il primo episodio della quarta stagione di The Walking Dead, noleggerò una sala di proiezione e manderò solo ed esclusivamente film di zombie. Così, tanto per dire al mondo <<Basta con le cazzate!>>.
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