Contento di essere entrato in un cinema gremito nonostante il giorno (martedì) e l'ora (le 21:00). Contento nell'appurare che una buona fetta del pubblico è composta da giovani sotto i 18, e, in un paio di lunghe file- sotto lo sguardo vigile di genitori galvanizzati quanto la loro prole -da ragazzetti che non arrivano a 14 anni ma che si stanno già facendo crescere il capello e mentalmente ripassano quale tatuaggio farsi (di nascosto) in un prossimo futuro.
Alla faccia di quelli che "il cinema è morto" e che "le nuove generazioni sono tutte merda"!
E' una serata da intenditori, o almeno così dovrebbe essere, visto che un film-concerto in 3D non vanta la "commerciabilità" di Cani sciolti: e proprio per questo rimango colpito dall'assortimento umano giunto a vedere Metallica: Through The Never.
Una ripresa aerea su Edmonton (Canada) apre il film. La macchina da presa inizia ad avvicinarsi al Rexall Place e punta verso il basso. Una radio annuncia che stasera i Metallica suoneranno in città. Nell'enorme parcheggio fuori dallo stadio di Hockey arriva una vecchia automobile malmessa da cui scende un metallaro brutto, sporco e panciuto che monta sul tettino ed inizia ad urlare come un ossesso <<METALLICA!YEAH! ORGHHHHH! WARGHHHH!>>. Durante questo sbellicante siparietto, arriva Trip (l'eccezionale Dane DeHaan già notato in Come un tuono), un giovane roadie assunto per duecento dollari a sera il cui unico interesse sarebbe vedere il concerto a gratis. Il ragazzo entra nel mondo dei suoi idoli, avendo libero accesso al backstage, e vede cose incredibili: la chitarra di Kirk Hammett grondante sangue, James Hetfield che arriva in una vecchia automobile dalle cui marmitte escono fiamme simili a quelle di un Eurofighter, Robert Trujillo che si esercita al basso scrostando i muri di una stanza dove trovano spazio enormi amplificatori. Il concerto si apre con Creeping Death, e va avanti con For Whom The Bell Tolls, durante la quale Trip viene richiamato dal suo capo che gli commissiona un compito importante: deve andare alcuni chilometri fuori dallo stadio a recuperare un oggetto non ben identificato che si trova dentro un camion rimasto senza benzina. Di cosa si tratta? Chissà. Fatto è che, da questo momento, nulla sarà uguale per Trip, e mentre i Metallica continuerano a suonare, lui dovrà affrontare una guerriglia urbana che sembra arrivare direttamente dai suoi peggiori incubi e, soprattutto, dovrà sforzarsi di rimanere vivo.
Il mandare avanti parallelamente un concerto e un film vero e proprio non è storia nuova nel mondo del cinema musicale: basti pensare ad un classico quale The Song Remains The Same (1976) di Peter Clifton e Joe Massot, dove una serata newyorchese dei Led Zeppelin veniva intervallata da micro-film con protagonisti i vari componenti della band. Through The Never è diretto con mano ferma e solida da Nimròd Antal, che aveva dato subito prova di essere un bravo mestierante dieci anni fa con Kontroll ma che poi si era ridotto (o era stato ridotto) a dirigere robaccia come Vacancy (2007) o Predators (2010). Invece qua dimostra: di sapere dirigere scene di massa sia nel concerto che nella finzione; di avere una bella fantasia orrorifica, più vicina a Dylan Dog che al videoclip metallaro; di avere studiato per filo e per segno i migliori film-concerto della storia, e cioè The Last Waltz (1979) e ancora di più Shine A Light (2008) di Scorsese; e di avere un'ottima padronanza delle nuove tecnologie, visto che il film è girato in un IMAX 3D che di certo non si vede tutti i giorni.
Adesso parliamo della band. Dunque, per me i Metallica sono un gruppo costituitosi nel 1981 che ha inciso quattro album fra 1983 e 1988 e qualche buon singolo nel 1991 e nel 2008. Faccio finta che esistano dischi come Load, Re-Load o St. Anger e vivo meglio così. La mia grande paura- conoscendo a grosse linee la scaletta dei tour degli ultimi anni -era che Trough The Never presentasse una tracklist più "rock" e meno trash metal, dove fossero presenti giusto quei pochi classici indispensabili. E invece, con mio sommo godimento, il 90% del concerto presenta le canzoni vecchie, lasciando spazio giusto a Fuel e The Memory Remains (canzonetta mediocre, ma molto suggestiva in questa versione live) come unici brani "moderni". Insomma, il film, o meglio, il concerto è a quasi tutti gli effetti un concerto trash-metal durante il quale succede di tutto: da sedie elettriche che scendono dal cielo a tombe che si issano da terra, da un team di operai che monta la statua della giustizia durante ...And Justice For All a un tecnico del palco che prende fuoco, da un bombardamento simulato prima di One (con esplosioni e tanto di proiettili laser) al palco che crolla sotto la troppa energia lasciando però la band miracolosamente illesa. Ed è qui che James Hetfield dice <<Non ci serve tutta questa roba! Ci bastano degli amplificatori...>> e concludono con una sorta di "strumentazione d'epoca" suonando Hit The Lights.
A parte l'allestimento sontuoso, le riprese spettacolari e la musica, Through The Never funziona grazie alla storia parallela misteriosa e affatto banale che si sposa benissimo con il concerto. E funziona perchè, come solo un certo tipo di metal sa fare, finisce col non prendersi troppo sul serio: gioca con certi luoghi comuni del genere, non nasconde che questi stempiati cinquantenni sono in realtà dei distinti milionari un po' annoiati che però si divertono ancora a suonare come se fossero nel loro garage (vedere i titoli di coda per credere), fa capire che dietro al sangue e alla rabbia c'è più la voglia di andare a bere una birra tutti insieme che altro. Ed è quello che consiglio di fare per sbollirsi dopo essere usciti dal cinema con la voglia di prendere a calci qualcuno o di dare fuoco ad un'automobile.