sabato 19 dicembre 2015

Irrational Man [Recensione]

"L'uomo irrazionale adatta se stesso al mondo, quello irrazionale insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così, il progresso dipende dagli uomini irrazionali."
G.B. Shaw

Come già accaduto due anni fa con Blue Jasmine, uno non se lo aspetta, ma a metà dicembre Woody Allen inforna una delle migliori prove di regia e scrittura dell'ultimo periodo. A differenza però di Blue Jasmine, in cui la materia era prepotentemente nuova e la situazione pressochè inedita per il neo-ottantenne Allen, il nuovo Irrational Man ritorna ad analizzare il Delitto e castigo, i Crimini e misfatti (1992), i Sogni e delitti (2007) e, ovviamente, il Match Point (2005). Lo fa partendo da prospettive diverse, con meno humor perfino rispetto al primo dei modelli sopra citati, e riponendo sia il misfatto che la riflessione morale che lo riguarda nelle mani di uno straordinario Joaquin Phoenix, ex-rivoluzionario, docente di filosofia etica, romantico divorziato, fervente appassionato di single malt scotch, apparentemente privo di stimoli affettivi, sociali, professionali e perfino sessuali. Abe (Phoenix) approda al prestigioso Braylin College di Newport con fiaschetta nel taschino e a bordo di una vecchia Volvo 340 (auto con cui anche lo stesso Allen viaggiava, nella sua personale ricerca del Posto delle fragole, da Manhattan alla vecchia università del New Jersey nel capolavoro Harry a pezzi). Si innamorano di lui la giovane allieva Jill (Emma Stone) e anche la collega Rita Richards (Parker Posey) ed entrambe sono disposte a lasciare i loro rispettivi partner pur di aiutare Abe a ritrovare il sorriso e una nuova ragione per vivere. Ragione che trova in un'azione criminale ma da lui ritenuta moralmente accettabile: uccidere un malvagio giudice di Newport di cui ha sentito parlare nel corso di una conversazione ad una tavola calda.
La catena di sospetti, investigazioni e sotterfugi non potrà non rimandare ad altri film di Allen, mentre le lezioni dei grandi filosofi (perlopiù esistenzialisti, ma non solo) scandiscono, come piccoli intervalli, il ritmo di un film che inizia come una farsa e ondeggia fra thriller e giallo. Il tema dominante di Ramsey Lewis incontra il Clavicembalo ben temperato e le Suites per violoncello di Bach, Darius Khondji riesce a rendere solare un film che solare non è. Anzi, Irrational Man, come Blue Jasmine prima di lui, è molto ben accostabile ai drammi di Allen pur mantenendo intatta la sua essenza di commedia brillante.

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