martedì 29 dicembre 2015

[Classifica] il mio 2015 in 10 dischi (e pochi più)

PREMESSA.

Parafrasando l'avvocato Covelli, "anche questo 2015 se lo semo levato dalle palle".
La prima cosa che mi è saltata agli occhi quest'anno sono state le classifiche dei migliori dischi stilate dalle riviste "cardine" del settore: Rolling Stone, Mojo, NME hanno pubblicato le loro ormai un mese fa, presentando in larga parte o musica che non conoscevo o musica che mi aveva fatto cacare (soprattutto, NME, che mi ha fatto pensare a tutti i soldi spesi male, durante il biennio 2008-2009, nelle librerie Feltrinelli per comprarne copie di importazione). Forse sono fuori dai giochi, ma mi pare che oggi ci sia un maggiore bisogno di liste di dischi da cui stare lontani. Di buona musica ne circola poca e quella poca non è niente di nuovo.
Non è sempre stato così e me ne sono reso conto durante l'anno appena trascorso, quando ho inaugurato una nuova sottosezione di Suggestioni uditive, ovvero il #tbt, una serie di classifiche che usciva il giovedì in cui presentavo il meglio dei decenni precedenti (2005, 1995, 1985, ecc.). Scegliere dieci dischi di anni come il '75 o il '95 è stato proibitivo: troppi capolavori, purtroppo, finiscono col rimanere fuori. Oggi il problema non si pone. 
I dieci migliori album del mio 2015 non cambieranno la storia della musica, ma non posso lamentarmi dell'assenza di varietà. Spaziano dall'alternative rock al metal, dal country al free jazz. C'è un bellissimo disco strumentale per chitarra solista e- udite, udite -anche un album italiano.
1.
Tex Perkins & The Dark Horses, Tunnel At The End Of The Light 
(Dark Horse Records)

2.
Slayer, Repentless (Nuclear Blast)

3.
Chris Stapleton, Traveller (Mercury Records)

4.
Kamasi Washington, The Epic (Brainfeeder Records, 3 Cd)

5.
Daniel Bachman, River (Three Lobed Recordings)

6.
Calexico, Edge Of The Sun (High Note Records)

7.
Dave Rawlings Machine, Nashville Obsolete (Acony Records)

8.
Los Lobos, Gates Of Gold (429 Records)

9.
The Gang, Sangue e cenere (Rumble Beat Records)

10.
James McCurtry, Complicated Game (Blue Rose Records)

LIVE ROCK.
Gregg Allman, Live Back To Macon, GA (Universal Music, 2 Cd)














Se la son giocata splendidamente anche Live At The Music Hall dei Phosphorescent e Fare Thee Well, testimonianza del concerto d'addio di una delle più grandi band di tutti i tempi, ossia i Grateful Dead. 

LIVE JAZZ.
Charlie Haden & Gonzalo Rubalcaba, Tokyo Adagio (Impulse! Records)


Magnifici anche Made In Chicago (ECM) di Jack DeJohnette e amici e il "ritrovato" Offering: Live At Temple University (Impulse! Records, 2 Cd) di John Coltrane.

IL DISCO RAP.
Kendrick Lamar, To Pimp A Butterfly (Interscope Records)

Non sono appassionato di rap e hip-hop come lo sono di altri generi musicali, ma questo disco è veramente bello. Da qualunque lato lo si ascolti, è un capolavoro. Testi, basi, arrangiamenti, collaboratori, produzione. Mi hanno passato e consigliato altre cose davvero buone nell'ambito, ma non c'è storia. Kendrick Lamar, col suo terzo album, si conferma uno dei più validi talenti del genere in ambito internazionale.

IL DISCO ELETTRONICO.
Nero, Between II Worlds (Virgin Records)

LA COLONNA SONORA.
AA.VV., True Detective- Music From The HBO Series (Harvest Records)
Il meglio dei brani estratti dalle prime due stagioni di True Detective. Musiche meravigliose selezionate, prodotte e talvlolta perfino scritte e suonate da T-Bone Burnett. Incompleta, sicuramente, ma molto ben fatta.

IL TRIBUTE ALBUM.
AA.VV., The House Is Rockin'- A Tribute To Stevie Ray Vaughan (Deadline Records)


IL COFANETTO.
Bruce Springsteen, The Ties That Bind: "The River" Collection
(Columbia Records, 4Cd+3 DVD)

[Questo post è dedicato ad uno dei più grandi artisti del rock&roll, nato e vissuto per le nostre emozioni: Lemmy Kilmister (24/12/1945-28/12/2015).]


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