lunedì 16 aprile 2012

[Recensione]Mytico (#1)

"Un'iniziativa senza precedenti: il primo fumetto allegato ad un quotidiano": così recita l'editoriale firmato da Fabio Licari che apre il primo numero di Mytico, serie settimanale allegata al Corriere della Sera, un quotidiano che già nel 1908 presentò il suo periodico solo a fumetti (il Corriere dei Piccoli) e che dimostra quindi di voler tornare, dopo ben 104 anni, a scommettere sui cari vecchi, comics. 
Quando l'edicolante di fiducia me lo ha consegnato ho pensato <<Ma... ha capito Iron Man?!>>, e invece mi sbagliavo: il formato di Verso la gloria (questo il titolo del numero uno) è uguale ad uno dei tanti comics americani; il disegno di copertina realizzato da Martinello mi ha fatto ben sperare, e perfino il fatto che il titolo della serie sia scritto con la y (non per essere più "tamarro" e piacere di più ai ragazzini, ma per rimandare al vocabolo μῦτθος, che in greco vuol dire sia "parola" che "mito" o "racconto favoloso"). L'idea del personaggio di Leandros (un ragazzo comune che osserva le gesta dei grandi eroi) non è una cattiva trovata, ma raffigurare un Achille ispirato al Brad Pitt dell'orrendo Troy lascia un pò perplessi. In generale, il lato grafico del fumetto l'ho trovato veramente mediocre: i disegni di Riccadonna hanno un tratto per nulla piacevole, sembrano disegnati alla svelta e con disinteresse e colorati (da un certo Meloni) con ancor meno garbo. Va bene fumetto popolare, va bene il prezzo simbolico di 1€, ma un pò più di cura a questi poveri greci e troiani potevano anche dedicarla! Da lodare, ad ogni modo, una sceneggiatura non facile da gestire (concentrare molti libri dell'Iliade in 24 pagine non è poca cosa) e incredibilmente precisa e fedele alla mitologia ufficiale, e le rubriche interne: C'era una volta il mito e Metamytico!, entrambe curate da Monica Manzoni, consegnano al lettore nozioni precise e interessanti sulla materia epica nell'antichità, attestando così alla serie un'ulteriore nota di serietà. Peccato che un fumetto destinato ad un pubblico di dodicenni saprà cogliere fino ad un certo punto queste sapienti "note a margine". Ad oggi, pochi ragazzini hanno letto l'Iliade e si intendono di mitologia, e se magari, quando arriveranno al ginnasio, parleranno di Teti come di una Winx, descriveranno Ares come un monaco shaolin e conferiranno ad Apollo i poteri di uno degli X-Men, gli insegnanti sapranno forse con chi prendersela.

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