giovedì 8 ottobre 2015

Anderson East, "Delilah" [Suggestioni uditive]

Anderson East,
Delilah
(Elektra Records, 2015)















Come spesso succede, scopro un autore e un album grazie al Buscadero. Mi fido, ascolto e viene fuori una chicca come quella di questo Anderson East. 
L'avventura musicale di Michael Anderson (in arte Anderson East), nato ad Athens in Alabama nel 1988, comincia nel coro della chiesa dove il padre svolge il mestiere di pastore battista. Suona il piano e già da adolescente si esibisce nei locali dello stato, nelle parrocchie, nei bar e in qualche teatro. Passa attraverso l'autoproduzione di due album e alcuni EP prima di finire nelle grazie di Dave Cobb (personaggio a giro da una decina di anni, ma già impagabile per la quantità di talenti scovati), che lo porta ai Muscle Shoals e gli fa incidere questo Delilah con uno stuolo di musicisti magnifici. Un'occasione più unica che rara per un ragazzo di neanche trent'anni che ama Wilson Pickett, Solomon Burke, Joe Tex, Aretha Franklin, Bobby Womack, Percy Sledge, Otis Redding e Dusty Springfield. Con ogni probabilità, Delilah è uno dei migliori album di soul bianco ad essere usciti negli ultimi anni, nonchè la realizzazione di un bel sogno da parte di Anderson, che dimostra, in dieci canzoni e poco più di mezz'ora, di possedere una voce della madonna e di saper mediare fra le lezioni canore dei vecchi maestri e le moderne tematiche di un southern singer
Numerose le firme ad essergli giunte in aiuto nella scrittura dei testi (non ultimo, Christ Stapleton, che ha firmato per lui la splendida Quit You) e tante le canzoni degne di una menzione speciale: Satisfy Me, Devil In Me, All I'll Ever Had, What A Woman Wants To Hear, Lying In Her Arms (unico brano scritto dal solo Anderson), oltre alla scalpitante cover di Find 'Em Fool 'Em Forget 'Em di George Jackson. Orchestrazione perfetta, essenziale quando lo necessita, ma pure più vicina al gusto di un Van Morrison di annata in un paio di momenti: tutto Delilah trasuda intensità e passione da ogni solco e merita almeno un ascolto. Almeno.

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