domenica 9 agosto 2015

Gregg Allman, "Live Back To Macon, GA" [Suggestioni uditive]

Gregg Allman,
Live Back To Macon, GA
(Rounder Records, 2015, 2 Cd+1 DVD)
★★★★














La parabola umana e artistica di Gregg Allman (nato l'8 dicembre 1947 a Nashville e voce di una delle più grandi rock-band di tutti i tempi) non è aliena ai fallimenti e agli insuccessi, ma negli ultimi anni questo gigante della musica non accenna a sbagliare un colpo. Ne sono dimostrazione non solo i recenti concerti della Allman Brothers Band, ma anche le sue produzioni soliste, dal gradevole live celebrativo All My Friends (2014) fino a quel Low Country Blues (2011) prodotto da T-Bone Burnett che si assestò da subito come il suo migliore disco dai tempi dell'esordio Laid Back (1973).
Con questo Live Back To Macon, GA (registrato nella patria degli Allman il 14 gennaio 2014), invece, la più grande voce del rock sudista firma il proprio album live definitivo e impeccabile, anni luce avanti al pomposo The Gregg Allman Tour (1974), fino ad oggi unica testimonianza del Gregg solista in concerto. La scaletta è perfettamente pensata e passa in rassegna l'intera opera dell'artista, mettendo quasi del tutto da parte il classico repertorio della Allman Brothers Band (fanno eccezione l'immancabile Statesboro Blues, Ain't Wastin' Time No More, Whipping Post, una Hot'Lanta resa incredibilmente jazzy dalla straordinaria sessione fiati presente sul palco e una One Way Out chilometrica, diversa e meravigliosa, come non si sentiva dai tempi  di Eat A Peach). Per il resto, non mancano i grandi classici (Melissa, Queen Of Hearts, These Days e Midnight Rider) e tante sono le sorprese ripescate da album meno riusciti o commercialmente disastrosi. Va da sè che I'm No Angel suona assai migliore di quella sul disco omonimo, così come Brightest Smile In Town, riesumato dal dimenticabile Playin'Up A Storm (1977). Discreta anche la cover di I've Found A Love di Wilson Pickett.
Uniche pecche di Live Back To Macon, GA sono: la totale mancanza di canzoni estratte da Searching For Simplicity (1997), le troppo poche tratte dall'ultimo  Low Country Blues (solo I Can't Be Satisfied) e un prezzo non eccessivamente generoso, specie nella versione deluxe da me subito acquistata (un trentello). Tuttavia, quando anche il secondo cd ha finito di girare nel lettore e si passa al DVD si capisce dove sono finiti quei soldi. E poi la libidine di sentire ancora la voce di questo leone del vecchio Sud sorretta da un gruppo fenomenale (di tutte le formazioni che lo hanno accompagnato dal 1973 in poi, questa è in assoluto la più riuscita) e dal suo inseparabile Hammond B3 non ha prezzo. Un signor live.

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