venerdì 28 marzo 2014

[Recensione] Captain America- The Winter Soldier

Indizi.
I suoi genitori sono morti.
Ma va'...
Di vecchiaia, però.
Ah...
Infatti, è stato ibernato a lungo, si è conservato benissimo e ora ha compiuto 95 anni.
Ha il costume più didascalico della storia del fumetto. 
Ebbene...
Si parla di Capitan America, uno dei più difficili, sfortunati e ridicoli supereroi di sempre, nonchè di uno dei più anziani (appare per la prima volta nel 1941, come mezzo di propaganda nazionalista, sugli albi della Timely Comics, poi divenuta Marvel Comics). Steve Rogers si è risvegliato in The Avengers, è andato a farsi prendere per i fondelli a New York, e ora serve il paese liberando gli ostaggi di mercenari francesi sulle navi. Lo affiancano la collega Vedova Nera (Scarlett Johansson) e il diretto superiore Nick Fury (Samuel L. Jackson), che non sa di essere divenuto il bersaglio mobile dell'Hydra, l'organizzazione nazista (già presentata nel primo film) che stavolta viene guidata direttamente da "Mister Parrucchino Ambulante" Robert Redford (che non dimostra i suoi 123 anni neanche quando pratica, servendosi di un taser con controllo a distanza, buchi di cinque centimetri nel petto dei colleghi più onesti). Fatto sta che lo SHIELD è nel panico più completo, e nessuno può fidarsi di nessuno. Nessuno a parte Cap, che aiutato da Vedova Nera e Falcon (A. Mackie), conosce esattamente la differenza fra i buoni e i cattivi: i cattivi gli sparano addosso, i buoni no.
Capitan America è un clown, il clown della Marvel. Però è anche il clown dell'America, un proletario piccolo piccolo che non ha gusto in niente, non ha passioni o interessi e capisce pure poco, l'uomo medio (basso) che vuole soltanto servire il suo paese, senza avere neanche le premesse fisiche per riuscire in questo scopo. Così la Scienza lo prende, lo modifica, lo migliora e lo rende un esempio per tutta la nazione, oltre a un bel ragazzo che sembra capire di tutto fuorchè di moda. Se capiva tanto di moda, sceglieva un costume diverso (anche Superman ha un costume ugualmente brutto, ma venendo da un altro pianeta è giustificato). Tuttavia, Capitan America rimane simpatico nella sua obsolescenza e "sfigataggine" (i suoi amici sono tutti morti, l'amore della sua vita è una decrepita in fin di vita che ascolta vecchi dischi e vota repubblicano), e i suoi film si riconfermano, grazie a questo The Winter Soldier, mirabili esempi di un cinefumetto più semplice ma estremamente più "sincero". Ancora una volta, il sistema militare, la propaganda, lo sfruttamento dell'essere umano da parte dell'ordine costituito divengono le tematiche messe a fuoco dalla macchina da presa (stavolta diretta dai fratelli Russo, quelli di Tu, io e Dupree): e questa piccola e feroce analisi, stavolta,  predilige i registri e i toni del film di spionaggio classico a quelli- ben noti al Joe Johnston del primo capitolo -del cinema bellico. E per quanto il suo costume possa trarre in inganno, il Capitan America cinematografico è una figura estremamente meno retorica di quanto ci si potrebbe aspettare da uno che va in giro con un costume simile, e perfettamente in grado di regalarci 136 minuti di inaspettato e genuino divertimento cinefumettistico.

Nessun commento:

Posta un commento