
Il punto è: funziona ancora un cinema così "morale"al giorno d'oggi? Secondo me, no. Che Zemeckis odiasse e trattasse come scarti sociali i drogati, gli alcolizzati e gli atei si sapeva, e un film come Forrest Gump palesò tutte le ideologie del regista. L'America non ha bisogno di "cattivi ragazzi", all'America serve uno spirito puro, possibilmente sudista, timorato di Dio e rispettoso dei valori della famiglia. Whip è l'esatto opposto di Forrest, e a me non può che rimanere simpatico. Flight ha il valore positivo di occuparsi di un personaggio estremamente negativo, aspetto inusuale per il cinema puritano di Zemeckis. E su 139 minuti di film, Whip mi è simpatico fino al minuto 130: gli ultimi nove- che non racconto di certo qui -sono imbarazzanti quanto l'intero Cast Away. Spero che abbiano girato un finale alternativo verosimile (e di conseguenza cattivo) e che lo inseriranno come extra per il mercato home video.
Ad ogni modo, sono contento che Zemeckis abbia abbandonato i terrificanti cartoni animati interpretati dai cloni di Tom Hanks e sia tornato alla classica pellicola "made in U.S.A.", piacevole, ben girata (scena dell'incidente da 10 e lode) e con un signor attore protagonista. Peccato però che sia ancora lontano da quell'Olimpo di grandi registi in cui talvolta viene erroneamente inserito.
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