Basta bazzicare qualsiasi edicola per accorgersi di quanta carta stampata riguardi il cinema. Anche adesso che un certo tipo di editoria è in crisi, le riviste di cinema continuano a riempire gli scaffali. Ma sono davvero tutte valide? Meritano realmente tutte di essere lette? Su ognuna di queste si possono leggere parole che appassionano ulteriormente al cinema? No.
Prendiamo, ad esempio, Best Movie o Total Film: sono carta straccia costosa e inutile, in quanto incentrate quasi esclusivamente sulle novità e sulle anteprime; peccato che news e anteprime siano il pane quotidiano su internet, e chiunque può fruirne gratuitamente tramite numerosi siti web, siano essi generici (tipo BadTaste) o più "specifici" (irrinunciabile per gli horror maniacs è il portale Splatter Container), e agli stessi blog (in Italia, abbiamo Cineblog, che non è male). Spostiamoci sul versante pseudo-critico, e analizziamo Ciak. Ecco, io credo che Ciak stia alla "rivista di cinema" come Il cinematografo di Marzullo sta alla "televisione sul cinema": l'unico interesse di Ciak è vendere copie e convincere il lettore a recarsi a vedere qualsiasi film. Oltre ad avere il nefasto difetto di troppa pubblicità (ne ha più di quella merda di Rolling Stone, non sto scherzando), Ciak ospita critiche brevi e sterili (il massimo della cattiveria è "Questo film non mi è piaciuto molto, ma ha dei buoni momenti"): non ha il coraggio di approfondire, di portare avanti un discorso di critica vera, sincera, con "le palle". Insomma, quella che da molti è considerata la prima rivista di cinema italiana, è un semplice rotocalco che si occupa di film. Quindi, lasciando fuori costosi "tomi" di critica cinematografica come Cineforum, cosa rimane in edicola?
FILM TV. Settimanale di cinema perfetto: ricco, pieno di gente giovane che ha passione nel fare il proprio mestiere e anche di grandi veterani (fra cui Ghezzi, che è il miglior critico cinematografico d'Europa), regala (per appena 2 €!) anteprime, novità, recensioni di film in sala e di film alla televisione (quest'ultimi correlati da critiche più breve ma interessanti), una locandina ad ogni numero, e rubriche che vanno dall'orscopo cinematografico ai fumetti, dalla musica ai telefilm. Personalmente, lo leggo dal maggio 2001 e non ho mai perso un numero.
DUELLANTI. Rivista di critica realizzata superbamente, la preferisco alla Rivista del Cinematografo. Difficile e impegnativa, ma incredibilmente precisa nell'analizzare un film (analisi che può prolungarsi in una quarantina di pagine), senza mai apparire verbosa. Per chi ne sa già abbastanza sull'argomento, è un appuntamento irrinunciabile che nulla ha da invidiare al più "austero" Cineforum.
NOCTURNO. Destinata ai cine-maniaci spinti, si occupa prevalentemente di cinema di genere: fra i suoi redattori si annoverano coloro che hanno riscoperto molti autori e film scomparsi; non sempre la qualità è eccelsa (esagerano un po' nel definire capolavori film che erano orribili trent'anni fa come lo sono oggi), ma ogni pagina trasuda una vera passione per la Settima Arte. Non perdete alcuni DVD allegati e il dossier integrato, vera chicca per gli amanti dei numerosi generi che Nocturno affronta di mese in mese.
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