Correva l'anno 2001, tristemente famoso per due motivi: l'attacco alle Twin Towers e l'uscita del primo Fast and Furious. Il mondo del Cinema accolse con sentimenti contrastanti l'arrivo di questo costoso blockbuster automobilistico, ma tutti commisero un errore fatale: ne parlarono come di una novità assoluta, manco fosse stata la prima volta che un regista portava sullo schermo il magico binomio "donne&motori". Ripensandoci oggi- specie dopo che ho avuto modo di vedere tutti e cinque i film del franchising e il trailer dell'imminente numero 6 -il primo Fast and Furious rimane quasi simpatico, e il secondo risulta essere il migliore della serie (ha una trama, non c'è Vin Diesel, c'è Eva Mendes), il resto è da buttare. Ciò che dico io è: chi ama i film sulle automobili (in inglese, chase movies) perchè deve abbrutirsi con una serie come quella di Fast and Furious? Non avverte il puzzo di preconfezionato? Non si domanda come mai tanti soldi vengano buttati per opere che hanno come unico scopo il mettere in mostra automobili tamarre e passere che potremmo vedere su un qualsiasi calendario? No, non se lo chiedono per un semplice motivo: i fan di Fast and Furious non solo non capiscono niente di cinema (aspetto che svelano nei giorni dell'anno in cui il loro kolossal sui freni a mano non passa in tv in prima serata), ma sono proprio meno intelligenti della media.
La bruttezza gratuita di film come questi risede non solo in un valore quasi unicamente pubblicitario, ma anche nelle ripercussioni sociali che, a lungo andare, essi comportano: le edicole, dopo l'uscita di 2Fast 2Furious iniziarono a riempirsi di riviste dedicate al tuning, mentre le automobili dei grezzi figuri di periferia pullulavano di accessori e adesivi alquanto folkloristici. Ricordo ancora i sonori rombi sotto casa mia: credevo che il vicino muratore si fosse finalmente comprato la Maserati che tanto desiderava, e invece no. Era il figlio più grande, che, ispirato da Vin Diesel, aveva montato uno scarico da Boeing 747 sulla sua Renault Clio. Fino a qualche anno fa, invece, nei pressi di un noto paninaro del mio paese, si ritrovavano loschi figuri, che passavano la serata ad ascoltare hip-hop che avrebbe fatto rimpiangere la schiavitù al più ferreo abolizionista, ad ammirare piccole utilitarie illuminate più di un albero di natale e a comunicare in un linguaggio tutto loro. Conoscevo alcuni di questi e mi chiesero addirittura di disegnare il logo per un famigerato "D-Generation Tuning Club". La crisi, per fortuna, è stata provvidenziale in questo: personaggi simili sono spariti, e con loro questi aborti di falso carbonio.
Resta il problema che la Universal continuerà a far uscire Fast and Furious, e che la gente continuerà ad andarlo a vedere, tessendone le lodi e parlando de "l'unico film sulle macchine della storia". Bene, per coloro che ancora hanno un po' di sale in zucca, ho preparato una classifica sui migliori chase movies della storia. Buona lettura e, spero, buona visione.
I CAPOLAVORI
INTERCEPTOR (G. Miller, 1978)
Film australiano, fortunato capostipite della saga Mad Max, rappresenta l'esordio di Mel Gibson come protagonista. Scritto bene, girato da Dio, è il miglior film sui motori della Storia. Inimitabile.
FASTER, PUSSYCAT! KILL! KILL! (R. Meyer, 1965)
John Waters lo ha definito <<il miglior film della storia del cinema>>. Senza esagerazioni, è uno dei capolavori di Russ Meyer, nonchè un cult movie a tutto tondo. Tuttavia, anche se si limitasse al genere del film di motori, è una bibbia di idee. Geniale.
A PROVA DI MORTE (Q. Tarantino, 2007)
Il film che Tarantino stesso definisce "girato con la mano sinistra" è in realtà il miglior chase-movie degli ultimi vent'anni. Può contare su cast femminile straordinario, un Kurt Russell in splendida forma e una regia che non potrebbe essere ottenuta neanche a mettere insieme tutti e sei i Fast and Furious.
DA RIVALUTARE
CONVOY (S. Peckinpah, 1978)
Opera tarda di Peckinpah, trova forza in una regia eccellente, in un cast meraviglioso (Borgnine è un cattivo sceriffo formidabile) e in una grande colonna sonora. Tuttavia, anche chi ama il regista de Il mucchio selvaggio spesso se ne dimentica.
Cult-movie difficilmente reperibile, vanta alcune delle più belle scene di inseguimento automobilistico di sempre. La storia non è niente di speciale, ma ciò che le manca in dialoghi è compensato dal virtuosismo registico. Nel 2000, è stato approntato un inaffrontabile remake con Nicolas Cage e Angelina Jolie dal titolo Fuori in 60 secondi.
Girato nello stesso anno di Rollercoster, è un chase movie dalle forti tinte romantiche, mai banale o noioso. La coppia Fonda-George non ha nulla da invidiare a tanti esempi di cinema "alto". La Dodge Charger del 1969 replica del film, è una delle automobili più ricercate dai collezionisti fanatici di questa e altre pellicole.
MADE IN ITALY
AUTOSTOP ROSSO SANGUE (P. Festa Campanile, 1976)
Immaginate lo shock che può avere provocato un film come questo, partorito dalla mente di Festa Campanile, noto principalmente per le sue commedie leggere. Opera estrema, fuori dagli schemi, fu un successo all'estero, mentre riscosse poche attenzioni in Italia. Per giustizia divina, oggi da noi è introvabile in home video.
CANI ARRABBIATI (M. Bava, 1974)
Pur essendo solo in parte un chase movie, Cani Arrabbiati è uno dei migliori film di Bava, nonchè l'unico thriller da lui diretto. Il maestro dell'horror si muove splendidamente anche in ambienti nuovi e cinematograficamente inesplorati. Vedere per credere.
FORMULA 1- FEBBRE DELLA VELOCITA' (O. Fabbri, 1978)
Sebbene Ottavio Fabbri venga ricordato quasi esclusivamente per il film musicale Banana Repubblic (quello con Dalla e De Gregori), è da citare questo suo excursus nel mondo dei motori. Un excurus passato praticamente inosservato. Bella colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis.
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