
Sorgono spontanee molte domande. La prima è: il Godzilla di Edwards di quale film sarà il remake? A giudicare dall'unica locandina ufficiale rilasciata attualmente e da alcune "voci di corridoio", Edwards punta ad un congiungimento fra la spettacolarità muscolosa hollywoodiana e la tradizione cinematograficamente "antica" dei kaiju-movies. Questo è già un punto a suo favore, visto che basta andare indietro di appena quindici anni per imbattersi nel Godzilla di Emmerich, che non si limita ad essere uno dei peggiori remake di sempre, ma assurge al rango di zozzeria paradigmatica del blockbuster americano anni '90. Non conosco il cinema di Gareth Edwards- anche se tutti mi hanno parlato benissimo di Monsters (2010) -ma sono sicuro che non potrà fare un film peggiore di quello di Emmerich. Quindi, almeno per quanto riguarda la regia e la produzione, si può nutrire qualche speranza.
La seconda domanda è più complicata: ha senso il kaiju-movie, inteso come cinema di mostri? Oramai siamo abituati ad ogni tipo di mostruosità; la tecnologia non finisce mai di stupire e di sfornare nuovi mostri; abbiamo attraversato la fase in cui "il mostro" era inteso come "mostro sociale", ma anche quella in cui il "mostro" diventava buono (vedi Tim Burton) e l'essere umano cattivo. Se c'è una cosa da ammirare nei kaiju-movies è che il concetto di "mostro buono" è del tutto assente, così come viene abolita qualsiasi altra stronzata gotico-romantica di stampo occidentale: il mostro è cattivo perchè è un mostro, e il mostro va abbattuto con qualsiasi mezzo (se poi il mezzo sarà una bomba all'idrogeno, meglio). Coloro che si rivoltano contro Godzilla, King Kong e miriadi di altri kaiju non sono eroici militari super-addestrati e accompagnati da una bionda platinata, ma persone semplici. Esistono poi i film in cui Godizilla risulta buono per il solo motivo che deve vedersela con un mostro più cattivo di lui: in quel caso, la popolazione terrestre passa in secondo piano o riveste comunque un ruolo minore all'interno della storia. E visto che Godzilla è figlio del suo tempo e del suo paese (il Giappone) non è stato, non è e non sarà mai degno in nessun modo di essere al centro di un milionario remake hollywoodiano, per quanto i produttori possano garantire il rispetto per la tradizione nipponica. E questo un po' mi disturba, ma non scaccia la mia curiosità per il Godzilla di Gareth Edwards; e non mi impedisce di ingannare l'attesa con qualche classico kaiju-movie di annata.
IL MIGLIOR GODZILLA
Tre dei 29 film sul lucertolone
GODZILLA (I. Honda, 1954)
Capostipite della fortunata serie, è una vera e propria pietra miliare del cinema di mostri, firmata da uno dei più grandi maestri del cinema giapponese. Barbaramente rifatto, nel 1998, da Roland Emmerich.
GODZILLA-FURIA DI MOSTRI (Y. Banno, 1971)
Undicesimo film della saga, è uno dei migliori: ricco di nuove idee (è l'unico dei ventinove film dove Godzilla vola), punta sull'aspetto più fantascientifico del personaggio (il cattivo è l'alieno Hedorah) e azzera la continuity voluta fino a quel momento da Honda. Il povero Banno, fu cacciato dalla Toho visto che il film non piacque molto ai fan della serie.
GODZILLA CONTRO KING GHIDORAH (K. Omori, 1991)
Circolato in Italia solo in home-video, è uno degli ultimi quattro film sul lucertolone distribuiti nel nostro paese (ce ne mancano nove!), il terzo prodotto nell'era Heisei e il diciottesimo della saga. Incrocia il lato sci-fi con l'horror, proponendo un cattivissimo e gigantesco drago a tre teste come uno dei migliori kaiju di tutti i tempi.
E SE PROPRIO VI PIACCIONO I MOSTRI...
FRANKENSTEIN ALLA CONQUISTA DELLA TERRA (I. Honda, 1965)

ATTENZIONE! ARRIVANO I MOSTRI (S. Tanaka, 1966)
Mentre Honda puntava tutto su Godzilla, Frankenstein e King Kong, Tanaka mette in disparte qualunque aspetto umano e fa salvare il mondo allo spaventoso Gamera: lo fa con un film registicamente impeccabile (vista anche l'epoca).
Dal genio degli Shaw Brothers, nasce una spudorata copia cinese del King Kong anni '70, che tuttavia risulta essere molto meglio dell'originale. L'idea di unire lo scimmione alla figura dell' "uomo delle nevi" è notevole. E anche la trasferta ad Hong Kong risulta simpatica.
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