La musica elettronica è importante, anche se nessuno lo ammetterà mai.
Sono nato nel 1989, mi sento molto più figlio dell'elettronica che dei Queen. Per anni, non ho toccato il genere, poi, verso i diciassette, mi ci sono avvicinato, e ho capito che questo era l'unico tipo di musica ad essere ancora in grado di "andare oltre", di rinnovarsi, di suscitare qualcosa di profondo e innovativo. Lasciamo perdere quei grezzi luoghi comuni che affollano le bacheche di Facebook in cui vediamo la foto di un qualche d.j. e la scritta <<Lui non suona, mette solo i dischi>>. Anche ammesso che sia vero, dov'è il problema? Il problema, semplicemente, non esiste. E chi crea e/o condivide questi link è o un musicista frustrato (perchè magari invidioso di un amico che passa le serate a "mettere dischi" guadagnando più di una pinta di pessima birra) o un ascoltatore meno colto di altri.
Frozen Scenes (2012) |
Logo di Neotnas |
Così, mentre il panorama musicale si snoda fra un laconico "aspettando Sanremo" e "che schifo Sanremo dove non viene ospitato Vasco Brondi!", il mio consiglio è: navigare su internet, alla ricerca di ottima musica elettronica (su Last.fm o Soundcloud ne trovate in abbondanza). Troverete di tutto, per tutti i gusti. Da parte mia, segnalo calorosamente Neotnas, d.j. russo che ho eletto mio unico ascolto in questi giorni di festival.
Questo ragazzo, della cui opera avevo letto solo una frettolosa recensione su una webzine, propone una minimal sognante e innovativa, oltre a portare avanti un'operazione culturale di raffinata stanzialità. Infatti, Neotnas è nato a Chelyabinsk, lontano dall'Italia e a 1500 chilometri da Mosca: questa cittadina si trova in una delle zone più inquinate al mondo; infatti, negli immediati dintorni, sono stati effettuati per anni test nucleari. Questo giovane ha preso il suo computer e ha composto pezzi elettronici di meravigliosa alienazione radioattiva: e tale "radioattività" sonora è udibilissima nel suo ultimo album, Frozen Scenes (Poem, 2012, acquistabile qui), ma era già abbondantemente presente nell'esordio capolavoro Milan E.P. (Deeplimit, 2009, acquistabile qui). Perchè Milan? Se Milan E.P. fosse un dischetto sfornato da qualche gruppetto di "zingarelli" indie, il titolo rappresenterebbe un omaggio ad una metropoli che la band ha visitato e amato, nella miglior tradizione "fabiovoliana" dell'artista viaggiatore cosmopolita. E invece no: Neotnas ha chiamato il suo abum di esordio Milan E.P. proprio perchè non è mai stato a Milano, nè conta di andarci. Chissà, magari correrebbe il rischio di vedere una città diversa da quella "sognata" per la composizione della superba Milan.
Copertina dell'esordio Milan E.P. (2009) |
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