giovedì 28 febbraio 2019

Il mese del cambio delle vesti [Album]

E' capitato di rado di scendere sotto zero di rado, quest'anno. Al resto delle giornate si è scampati grazie a temperature che non sanno di niente. Manca la pioggia neutra, sfibrante e insignificante a cui questo mese mi ha abituato negli ultimi ventinove anni. Ora, in compenso, c'è sempre questo sole, grande e perfino preoccupante. Non ho memoria di un febbraio intimamente intenso come quello che mi sto lasciando alle spalle (ci si avvicina, in parte, quello del 2007). Momenti quieti e importanti e un attimo dopo pensieri imbizzarriti hanno imperversato nelle praterie del mio cervello. E' normale: "solo passaggi e passaggi, passaggi di tempo". Ho ancora in mente i miei piedi stesi di fronte al televisore in quella  prima domenica sera del mese e Paris, Texas davanti, il cellulare che vibra e si illumina della luce di un qualcosa in cui forse, stupidamente, non speravo nemmeno più. 
E poi chilometri macinati, sale di attesa aeroportuali, baci dati e presi, musica ascoltata a volume insostenibile, fotografie compresse in un freddo involucro di plastica blu, visioni di serie tv troppo belle per essere solo serie tv, notti brave, albe intraviste a metà settimana, novità spiattellate e tramandate, canzoni cantate a squarciagola con sotto una chitarra vera ad accompagnarci, saluti a un binario del treno, tante promesse, i risvolti poetici e un po' stucchevoli di cosa significhi condividere l'erba sulla panchina di un parco dove sei stato bambino, abbracci che sembrano disinfettare la cattiveria che irriga il mondo, visite a neonati e battesimi, flussi di coscienza intonati ad alta voce su un letto matrimoniale, memorie preziose, appunti nel caos per un libro che uscirà a breve e altri per uno che non uscirà mai, una sbornia di sogni e canzoni in corso da ben più di un decennio, un domani che sembra davvero così lontano.
E vada a fanculo chi continua sostenere che le cose belle prima o poi finiscono.
Non solo non finiscono, ma mutano.
Mutano e vanno avanti.
In eterno.

Casa dolce (?) casa (2005, regalato e ritrovato).
Ombre.
Roma di A. Cuaròn.
Discutendo del perverso fascino dell'anarchia.
Foto mandate da donne che sentono Dylan e pensano a te.
Bigliettini handmade.
Re Lucertoluccio.
Sballi ravvicinati del terzo tipo a Favard Park.
Regali di fine artigianato battesimale.
On the Beach (pt. 2).

I pini che a Baratti...
Stella di mare.
Di notte, sotto San Domenico, come tante altre notti.
Finocchi Freschi del giovedì.
I 30esimi, di quelli belli.
Io e Bobo, sempre sul pezzo da molti anni.




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