sabato 3 giugno 2017

Foo Fighters, "Run" [Suggestioni uditive]

Foo Fighters,
Run
(RCA, 2017, singolo)















D'accordo, cominciamo con una bella domanda: quanto ha pagato la Feltrinelli per comparire come main sponsor sulla copertina dell'ultimo singolo dei Foo Fighters?
Non è la prima volta che recensisco musica dei Foo Fighters, ma dopo Sonic Highways (2014) mi son sempre peritato a farlo perché, visto che non mi piacciono granchè, ho sempre saputo che ne avrei parlato in termini non proprio lusinghieri. Non che mi faccia problemi (una delle caratteristiche di un buon blog è quella di essere schietto e sincero), ma far sempre la parte di chi va contro corrente non è il massimo, e inoltre, nel 2017, il fastidio di leggere commenti del tipo <<Ma tu nn capisci i FF, e se nn li capisci allora nn capisci il rok!>> non è più, purtroppo, una vaga ipotesi. Potevo però far finta di niente circa il nuovo singolo di uno di quei gruppi per cui la gente si strappa i capelli sempre e a prescindere, quando, in realtà, sono dieci anni che non pubblica nulla di valido, serio o anche solo lontanamente rappresentativo?
L’idea di questo nuovo singolo Run non è malaccio, ovvero pubblicare una canzone di vecchio solido noise rock non troppo consunto, ma già il genere non aiuta e il fatto che duri cinque minuti e più e che sia costruita come The Pretender non rende il tutto molto variegato. Certo, mi si dirà, è questo il bello dei Foo Fighters: una musica non originalissima ma che però suona viva, palpitante, sporca, vibrante, spontanea. Sarà, ma a me non dà emozioni particolari e mi sembra che qua tutto trovi posto al di fuori proprio della spontaneità. Troppo cazzeggio, troppo "pensata per" il videoclip diretto dallo stesso Grohl. Sì, va bene, questo è il mood da cazzari a cui i Foo Fighters hanno abituato il loro pubblico di bocca buona, ma a me sembra che ci sia qualcosa che non va se la gente si accontenta di quattro vecchietti che pogano in un ospizio per considerare una canzone bella se non addirittura bellissima. Il perchè è presto detto: cercate su YouTube o su Spotify la traccia audio di Run e ascoltatela senza guardare alcun video. Sembra solo a me di sentire un gruppo di amici impiegati di banca che si ritrovano in una sala prove o in un garage a casa di uno di loro la domenica pomeriggio per strimpellare e fare un po' di heavy metal? La voce di Grohl, come sempre dolce ai limiti del patetico nell'apertura e sguaiata fino al ridicolo nel ritornello, ha davvero esaurito anche quella poca naturalezza che era riuscita a mantenere fino al tour di Wasting Light. Il trio di chitarre Grohl-Shiflett-Smear appare sempre più anacronistico, la batteria di Taylor Hawkins è fredda come un sorbetto, la produzione non si accontenta solo di essere approssimativa (il che è già un dato inaccettabile da una band americana che, comunque, gli stadi li riempie senza problemi), ma perfino fastidiosa. Sì, perchè, oltre a tutti i difetti finora elencati, Run è masterizzata altissima, la compressione vergognosa: il primo ascolto fatto stanotte in cuffia è stato ostico, visto che come toccavo il volume andava in saturazione. Comunque non ci sono stati problemi: l'ho ascoltata solo una seconda volta e me ne guarderò bene dal riprovarci.

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