martedì 28 aprile 2015

Avengers: Age Of Ultron [Recensione]

In un mondo freddo e pericoloso, il cinema super-eroistico potrebbe quasi apparire rassicurante, ma non è così. Difettoso, retorico, barocco, può causare sonnolenza o nausea, a seconda dei casi. Spesso si tratta solo di cattiva televisione che dispone di finanziamenti semi-illimitati (gli Amazing Spider-Man, il primo Captain America, una buona fetta della saga degli X-Men), oppure di semplice intrattenimento di infimo livello (tre quarti abbondanti dei film DC e più di metà delle pellicole Marvel appartengono a questa categoria). 
E poi?
E poi ci sono le eccezioni. E Joss Whedon è un'eccezione, valida, solida, confortante. Non l'unica (e chi ha visto i Guardiani della Galassia e conosce James Gunn sa bene di cosa parlo), ma comunque un'eccezione gradita. Se guardassimo ai Marvel Studios come a un'etichetta indipendente (sì, proprio!) del cinema del nostro tempo, Whedon sarebbe l'autore di punta, quello su cui si buttano i veri soldi (250 milioni di dollari) e si scommette tutto, ma soprattutto sarebbe il demiurgo dei kolossal sugli eroi dei fumetti. The Avengers fu la novità, questo Age Of Ultron è "soltanto" una riconferma. Il campo di gioco è lo stesso: il Marvel Cinematic Universe, un gigantesco e redditizio franchise avviato da Iron Man (2008) e destinato a durare per dodici anni (finirà nel 2020 con Inhumans), tre fasi (la seconda finirà con Ant-Man) e ventidue film (Age Of Ultron è soltanto il dodicesimo, quindi ce ne è di tempo per riparlarne). E' un modo nuovo e lodevole di creare continuity, e Age Of Ultron ne è l'esempio impeccabile. Ha tutto ciò che serve a livello di situazioni, personaggi ed effetti speciali, e registicamente Whedon è solo che migliorato rispetto alla pellicola di tre anni fa. I personaggi sono freschi e sul gruppo regna una maggiore armonia, anche se proprio da questo episodio sembra prendere il via un approfondimento psicologico individuale e collettivo le cui ombre si allungheranno sul destino di tutto il gruppo. Mark Ruffalo è ancora il migliore Hulk di tutti i tempi (anche da palesemente innamorato), Tony Stark scherza pesante ma senza eccedere, i granitici Thor e Captain America somigliano a qualcosa di più rispetto che a due statue di marmo e perfino Occhio di Falco ha una vita privata di cui si racconta qualcosa. Ulteriori colpi messi a segno sono quelli delle new-entry: Scarlet funziona (Quicksilver un po' meno), Visione è in assoluto uno dei più bei personaggi mai usciti dai cantieri Marvel, Ultron è il cattivo medio. Ad ora, Age Of Ultron potrebbe risultare il migliore cinecomic del 2015, senza stare a scomodare paragoni con un paio di capolavori che lo hanno preceduto. La stoffa del bel film ce l'ha, intendiamoci, e specie dopo avere visto il trailer di Batman Vs. Superman di Zack Snyder chiedere di meglio suonerebbe come una bestemmia.

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