giovedì 21 novembre 2013

[Recensione] Machete Kills

L'era grindhouse è al tramonto: il genere è stato ucciso da miriadi di pellicole scadenti prodotte con il preciso intento di emulare quelle meglio riuscite (non mi riferisco necessariamente al plurimassacrato L'uomo coi pugni di ferro, che a lungo andare potrebbe finire col risultare una delle migliori del filone). Nulla di male. Anzi, in tutta sincerità mi stavo iniziando a stancare di questa continua e sterile celebrazione del brutto, anche perchè- a forza di vedere solo film brutti -si finisce col perdere di vista quelli belli, e non è di certo un bene, specie in questi tempi di oscurantismo culturale e di trionfo del cattivo gusto (quello vero). Qual'è dunque il mio punto di vista su un certo tipo di cinema? Fate fare questi film solo a chi sa farli bene. Un nome a caso: Robert Rodriguez, che è tornato al cinema col sequel del più bel film d'azione degli ultimi anni.
A questo Machete Kills (già annunciato nei titoli di coda del primo film) si possono rimproverare due gravi assenze: quella di una sceneggiatura e quella delle "puppe" di Lindsay Lohan. Per il resto, è un'opera che non solo ha tutto, ma ha fin troppo di tutto. Dal numero di nemici (che poi sono amici ma che ritorneranno ad essere nemici) alla quantità di arti tagliati, Machete Kills è un film volutamente e simpaticamente esagerato in qualsiasi cosa e che- come già faceva il precedente -non si prende assolutamente sul serio neanche per un istante. E come ogni sequel che si rispetti, amplia anche il raggio di azione del protagonista, stavolta impegnato nel salvare il mondo da Luthor Voz (un Mel Gibson imbecille quasi quanto nella vita reale), uno scienziato pazzo terrorista fissato con Guerre Stellari (anche se, alla fine, è conciato come un cattivo di Flash Gordon). Personaggi ripescati dal primo film ce ne sono, da She (Michelle Rodriguez) a Osiris (il grande Tom Savini, stavolta al servizio della Rete e in cerca di redenzione), dalle infermiere assassine ai rednecks che tengono d'occhio il confine. Ma anche i nuovi arrivati sono tutti finemente caratterizzati: da El Camelèon (interpretato da Walton Goggins, Antonio Banderas, Cuba Gooding Jr. e Lady Gaga) al presidente USA più liberale della storia (Carlos Estevez, che altri non è che Charlie Sheen che ha deciso di "esordire" col suo vero nome), dalla splendida "cerebrolesa che la dà via come il pane" Miss San Antonio (Amber Heard) al bivalente rivoluzonario Mendez (Demiàn Bichir). Inutile non elogiare le straordinarie scene-madri del film: su tutte, quella in cui Machete cavalca il missile atomico come ne Il dottor Stranamore, senza però apparire irrispettoso. Perchè questo è Machete Kills, una pellicola di puro e riuscito intrattenimento. E questo è Danny Trejo: molto più che un attore, è una Faccia, è un Personaggio, è un Carattere, ed è un qualcosa di più grande della vita, del mito, del Cinema. 
Un film che varrebbe, parafrasando Fantozzi, "novantadue minuti di applausi".

P.S.:
Per coloro che volessero godere, posto il trailer del terzo e ultimo film della saga, Machete Kills Again... In Space.

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