mercoledì 24 ottobre 2012

I bei tempi del cinema bellico italiano, ovvero stralci di una top ten [Ombre elettriche]


Where Eagles Dare. Un titolo che almeno a me fa venire in mente due buone opere d'arte: la prima, è un film di guerra inglese di B.G. Hutton con Richard Burton e Clint Eastwood (in Italia è tradotto come Dove osano le aquile), prodotto dalla MGM nel 1969; la seconda, è una canzone degli Iron Maiden ispirata alla suddetta pellicola e inclusa nel loro quarto album in studio Piece of Mind (1983). 
Lasciando momentaneamente da parte "le vergini di ferro", Dove osano le aquile è uno dei film di guerra che preferisco: uno dei motivi, è che il secondo conflitto mondiale si limita a fare da sfondo ad una storia che intreccia i temi classici del cinema di spionaggio con l'avventura un pò gotica (il Castello delle Aquile dove è prigioniero il generale americano mette i brividi) e le situazioni tipiche di quelli che oggi vengono antipaticamente definiti action-movies. Al di là delle invenzioni, degli anacronismi e delle situazioni ai limiti dell'assurdo, Dove osano le aquile è divenuto un cult per molti appassionati di quel cinema bellico alleggerito dai sottotesti di riflessione politica (Stone), storica (Kubrick) e filosofica (Coppola). Ma la verità è che registi come Hutton negli anni '60 (o come Tarantino, negli anni 2000) devono solo ringraziare i loro colleghi italiani, che con budget di gran lunga inferiori ai loro hanno regalato al cinema di guerra molti "piccoli grandi" film. Ecco i dieci che preferisco: procurateveli in qualsiasi modo e formato. Sono tutti film da vedere, tutti film a cui appassionarsi smisuratamente.













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