Come prima recensione della mia nuova rubrica Suggestioni uditive, mi sembra doveroso iniziare con un gruppo che ha scritto pagine fondamentali della storia del rock, che ha lasciato parecchie impronte (e anche alcune cicatrici) nella mia esperienza terrena e che è tornato ad incidere un disco dopo otto anni e a pubblicare materiale inedito dopo undici (Honkin'On Bobo, del 2004, era una raccolta di cover blues e R&R): gli Aerosmith.
Premessa personale: nel maggio del 2004 mi trovavo in Svezia e, non disponendo ancora di un lettore mp3 (il mio primo iPod sarebbe arrivato ben tre anni e mezzo dopo), avevo come unica fonte di musica un pratico e grazioso lettore cd portatile Panasonic color "giallo Ducati"; non potendomi portare da casa la mia già allora consistente discografia, ero stato costretto a fare una "cernita", e i dischi che avevano avuto l'onore di accompagnarmi erano solo tre: Killers degli Iron Maiden, Meteora dei Linkin Park e Desire di Bob Dylan. Una graziosa compagna di viaggio mi chiese in prestito Desire (l'album di Hurricane, per intenderci) e io, forse per fare una cosa più equa, risposi che glielo avrei dato in cambio di Permanent Vacation degli Aerosmith. Fu amore a primo ascolto. Quell'album mi avrebbe accompagnato in quel viaggio, così come in molti altri. Ho cantato decine di canzoni degli Aerosmith fino a finire la voce, mi sono scatenato con i loro brani più "hard" e ho ballato con infinita passione le loro "ballads". Iniziare con una recensione di uno dei miei gruppi preferiti è dunque una sorta di obbligo morale per me.
Music From Another Dimension è uscito ieri, dopo otto anni che la band di Steven Tyler e Joe Perry non pubblicava niente di nuovo (nel frattempo, sono fioccati inutili dischi live multipli, raccolte, colonne sonore, ecc.). Se c'è una cosa da dire riguardo alla tempistica delle rock band è questa: più una band ci mette del tempo ad incidere un album, più quell'album sarà brutto. Basti pensare a Chinese Democracy, che con i suoi sedici anni di gestazione e i suoi costi spropositati (è l'album più costoso di tutti i tempi) è risultato comunque essere un disco mediocre. Se gli Aerosmith già nel 2001 con Just Push Play mostravano di avere poco da dire (salvo le superbe Jaded e Fly Away From Here) e che l'incontro fra il loro tipico sound "hard blues" e alcune ritmiche più "elettroniche" non funzionava, con questo nuovo album che- a detta loro -dovrebbe segnare un ritorno ai fasti degli anni '70-'80 meritano più che mai di andare in pensione. E alla svelta, anche! LUV XXX è un brano di apertura indegno perfino del peggior Kid Rock, e pure le successive Oh Yeah e Beautiful non riescono ad "alzare il tiro". Lo squallido trittico di partenza, lascia il posto alla gradevole ballata Tell Me e al graffiante blues Out Go The Light, primo brano veramente convincente del disco: ricorda un pò certe perle di Permanent Vacation come Rag Doll o Dude. Dopo l'ingiudicabile Legendary Child, si fa spazio What Could Have Been Love, pezzo che ricorda i fasti di Get A Grip, intenso e romantico come pochi altri. Il disco prosegue fra alti e bassi: prima con l'inutile riempitivo Street Jesus e lo splendido duetto con la cantante country Carrie Underwood dal titolo Can't Stop Lovin'You. I successivi quattro pezzi scaraventano definitivamente Music From Another Dimension nell'abisso dei dischi da dimenticare. Giusto l'organo del penultimo brano (Something) riporta l'ascoltatore ad un sound più apprezzabile. Chiude l'album Another Last Goodbye, titolo giusto, splendido brano "di coda", testo eccellente, ma... musica mediocre che farà rimpiangere a tutti coloro che la hanno sempre odiata la sopravvalutata I Don't Want To Miss A Thing. Poveri Aerosmith. Ma soprattutto, poveri fan degli Aerosmith!
Aerosmith, Music From Another Dimension (Columbia, 2012)
Aerosmith, Music From Another Dimension (Columbia, 2012)
★★
"POVERI FANS DEGLI AEROSMITH??" MA POVERO TE!che non capisci nulla di hard rock.trovi superbe Jaded e Fly away from here(due brani pop rock lontani dallo stile aerosmith) e consideri un "inutile riempitivo" una cavalcata hard rock anni 70 con un giro di chitarra spietato come Street Jesus???e ti fanno pure scrivere le recensioni?dai..vai ad ascoltarti Avril Lavigne che è quello il tuo genere.VIVA GLI AEROSMITH.VIVA L HARD ROCK.
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