lunedì 5 febbraio 2018

"Pride and Joy and Dirty Dreams..." [Extra]


"Pride and Joy and Dirty Dreams Still Surviving on the Street".
"Orgoglio, gioia e sogni sporchi sopravvivono ancora sulla strada".
Non lo dico io, eh, ma poco ci manca . In ogni caso penso sia vero, sì. 
Ad esempio, ieri pomeriggio doveva essere una gloriosa domenica di sole dopo due giorni e mezzo di pioggia, acqua e neve (quest'ultima parrebbe essere toccata ai nostri vicini chiantigiani), quindi ho messo in moto la mia Ginetta e ho inforcato la strada, perchè di camminare o correre se ne parla poco e sempre meno (ultimamente il mio modello di ispirazione per quanto riguarda linea ed estetica è Giuliano Ferrara, con la sua pinguedine malsana e spavalda). Un giro ai bordi delle campagne, dopodiché ho raggiunto le periferie industriali dove due province si mescolano e i comuni muoiono. Strada facendo, mi invento un pretesto, una missione: <<Dunque... ho bisogno di cercare quelle jewel case per i cd-r, devo ricomprare il sapone da barba... e anche un paio di jeans, va'...>>. Mi sento malaticcio, un trapano perfora a intervalli regolari la mia scatola cranica, ma il solicino domenicale sembra stemperare questo stato di "equilibrio precario". Faccio il mio ingresso in un gigantesco capannone che, in epoche più redditizie di questa, vantava una media di tre spot ogni ora sulle reti televisive locali. Non vendono abbigliamento, ma hanno un gigantesco assortimento di oggetti per la cura del corpo e anche parecchi accessori elettronici a buon prezzo. Ovviamente, il solo prodotto per la rasatura tradizionale di cui ho bisogno è anche l'unico che non tengono, mentre per le jewel-case mi tocca rivolgere una domanda alla commessa: <<Scusi, tenete le jewel-case per i cd?>>, ma passo subito a correggere il tiro e ad abbandonarmi a un più rassicurante <<.... volevo dire, se avete le custodie per cd, quelle in plastica, semplici...>>. La questione passa prima a un'altra collega, poi alle casse, dove tutte si girano a guardarmi meravigliate prima che una di loro- la più giovane e preparata -prenda coraggio e mi dica <<No, mai avute!>>. Raggiungo un magazzino analogo là vicino, forse poco più piccolo ma non per questo meno fornito. <<Ho capito quali intendi, però non le abbiamo... posso darti queste bustine di plastica, semplici e resistenti?>>, mi chiede un commesso sventolandomi davanti agli occhi una confezione da 25 buste identiche a quelle di cui voglio disfarmi per rispetto della mia persona e della mia collezione. <<No, no, grazie lo stesso...>>, e mentre giro i tacchi e sono già di fronte alla porta scorrevole lui mi urla dietro <<Prova dai cinesi, loro tengono ogni bene!>>. Maledico me stesso per non averci pensato sin dall'inizio. In effetti, non sono un gran frequentatore di negozi cinesi (per non parlare dei ristoranti, poi), ma le poche volte che li ho bazzicati alla ricerca di oggetti inusuali o lievemente obsoleti- come ormai sembra che debbano essere definite anche le jewel-case che vado cercando -non sono mai rimasto deluso.
Attraverso l'intera Poggibonsi facendo il giro più lungo, almeno posso soffermarmi sulle locandine cinematografiche. Imbocco via Senese, svolto nella seconda traversa a destra e mi ritrovo sulla parallela via Sangallo. Il Sangallo Market sorge quasi in fondo. Dal suo ingresso si intravedono la chiesa di Romituzzo e la sede logistica del noto distributore frutticolo Bandini. Appena entro, non posso fare a meno di notare che hanno tolto la sezione dei giochi erotici. <<Cinesi neoliberisti e pure moralisti... mah!>>, penso mentre le mie narici già piuttosto compromesse vengono inondate da odori assai poco salubri di plastiche dalla dubbia origine. Mi perdo fra i portachiavi e gli incensi, poi torno in me, agguanto un commesso e gli pongo la fatidica domanda. <<Non le abbiamo>>, mi risponde senza ostentare un attimo di esitazione. Già mi vedo tornare a casa, mezzo malato, e ordinare uno di questi lotti "spedizione gratuita" su eBay. Il dolore alle spalle e al collo va sommandosi al mal di testa. Quand'è così c'è solo una soluzione: acido acetilsalicilico, possibilmente incrociato col bootleg della serata al Thaft Theater di Cincinnati tenuta dai Gov't Mule il 31 ottobre 2014, quando- affiancati da Jackie Green a voce e chitarre acustiche -tributarono un monumentale tributo alla musica e alle canzoni di Neil Young. Tutta roba braccata per anni e buttata giù un paio di giorni fa, in qualità soundboard.
A parte l'ottima compagnia dei ragli e dei calci dei Muli, rientro al paesello mesto e frustrato. Per fortuna Sofi mi chiede di passarla a prendere, tanto per completare il giro. Mi vede malconcio e scazzato, le spiego che non sto per niente bene, che conto di ammalarmi nel giro di poche ore e che viviamo in zone così depresse che la gente neanche ricorda cosa siano le jewel-case per i cd. Lei è abituata a sopportare le mie uscite caustiche, così non solo non si scompone, ma con grande senso pragmatico mi invita a fare un ultimo tentativo all'Euronics del mio paese. Come per magia, entriamo e, in una scaffalatura sulla sinistra, trovano spazio: buste di plastica per cd, buste di carta per cd e- udite, udite -le mie bramate jewel-case, marchiate Hama. Ne compro due confezioni da cinque. Alla cassa tento di convincere Sofi ad acquistare, a metà, il Super Nintendo Mini. Butto giù una lista delle cartucce che da piccolo non feci in tempo a comprare, a causa del passaggio alla generazione videoludica successiva. Il commesso nota la mia commozione e, scambiandomi per un nerd qualsiasi, tenta di coinvolgermi in una discussione sul videogaming, un mondo che ho sempre bazzicato marginalmente e che ho perso di vista, più o meno definitivamente, in seconda superiore. <<Vabbè, lasciam perdere, va'... prendo solo queste!>>.
La sera un freddo malessere mi prende fino alle ossa. Mi sento a pezzi. Faccio un giro rapido su Facebook, mi imbatto in roba che sarebbe bene io non vedessi e mi ritrovo spettatore di film mentali brutti, film da cui nulla sembra salvarmi. Al dolore alle spalle, al collo e alle braccia va così ad aggiungersene uno ben peggiore: quello all'anima. Non c'è niente di paragonabile al senso di una mancata chiusura del cerchio col nostro prossimo, soprattutto quando quel prossimo è stato una persona importante, una di quelle su cui investire tempo, speranze, pensieri. L'umore mi si crepa di nero, lasciandomi obnubilato e smarrito. In pochi secondi passo dal congetturare- puerilmente, lo ammetto -il brevetto di una macchina di rimozione forzata dei pensieri ('fanculo, però, Michel Gondry e Christopher Nolan ci hanno già pensato!) al valutare come attendibile l'ipnosi regressiva e la teoria delle vite precedenti: sono piccole cose che in certi casi aiutano, ormai mi conosco. I miei pensieri stasera volano verso Ovest. Tanto vale ascoltarsi, in cuffia, Going to California e concentrarsi sul sole californiano: mi auguro di cuore che almeno lui possa sciogliere quella dannata neve (neve che il mio professore al corso di sceneggiatura definiva amabilmente "merda bianca").

E così rimango tra le montagne dei miei sogni,
e dico a me stesso che non è dura come sembra...
Il mio spirito plana su montagne, colline e praterie, fino ad approdare nella baia di San Francisco, e là si ferma. Ho un paio di obbiettivi belli importanti da raggiungere nella prima parte della settimana, perciò sarà bene dormire, guarire e pensare a star meglio. Che tanto ci sarà chi si prende cura del mio pezzo di anima nella San Francisco Bay.

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