sabato 9 gennaio 2016

David Bowie, "Blackstar" [Suggestioni uditive]

David Bowie,
Blackstar
(Columbia Records, 2015)













Mi auguro di cuore che coloro che avevano diffidato della genuinità del ritorno in studio di David Bowie (un ritorno sancito, nel 2013, dall'ottimo doppio The Next Day) di fronte a Blackstar tacciano per sempre.
Questo disco, uscito il giorno del 69esimo compleanno del Duca Bianco, apre in grande stile il 2016 musicale di (credo) chiunque. Anche di chi, come il sottoscritto, apprezza ma non ama in toto Bowie. Ho amici che hanno e sanno tutto di lui. Uno di loro ha anche pubblicato un fumetto su Bowie dal titolo L'uomo delle stelle, uscito nel 2014 per i tipi di NPE.
Apprezzo moltissimo tante canzoni sparse di Bowie, ma ho sempre fatto fatica ad avere un suo album preferito. Alla fine, anche di The Next Day ho maggiormente gradito alcuni splendidi singoli che non l'opera nella sua interezza. Ma devo dire che le sette canzoni che compongono quella perla di modern jazz che è Blackstar mi piacciono proprio tutte. Lazarus, Blackstar, Dollar Days e Tis A Pity She Was A Whore sono brani lunghi, elaboratissimi, complessi ma orecchiabili. E' possibile? Evidentemente.
Il lavoro di Tony Visconti in console è grandioso: si sperimenta, si osa, si collaudano nuove tecniche di registrazione (all'ADT, acronimo di Automatic Double Tracking, va il merito di esaltare in maniera così limpida la voce di Bowie). E che fior di musicisti! Donny McCaslin al sax (lo strumento chiave di Blackstar) capitana una band di fenomeni più o meno noti, fra i quali noto con piacere quello di Tim Lefebvre, basso della Tedeschi Trucks Band (di cui è in arrivo il quarto album). Fa capolino anche James Murphy, ex-LCD Soundsystem, in un paio di pezzi, ma mai per rubare la scena al Duca. E non che ce ne sia bisogno. Perchè David Bowie, 69 anni compiuti l'8 gennaio, ha creato qualcosa di pressochè inedito, consegnando alle stampe un album che non solo è bellissimo, ma è unico perfino per una discografia variegata come la sua. Ascoltare per credere. 

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