venerdì 17 agosto 2012

Estate bonelliana [Pt. 4]: un agosto colorato

Togliamo il cappello di finta paglia, chiudiamo gli ombrelloni e inchiniamoci al "Color Tex" 2012, dal titolo I banditi delle nebbie. 160 pagine rinchiuse in un albo che già dalla copertina (il buon Villa non si smentisce mai) emana bellezza. Frutto del lavoro di due fuoriclasse come Pasquale Ruju ("texiano" dal 2004 e ormai asso nella manica della Sergio Bonelli Editore, vista la sua grande capacità di passare dalle assolate praterie del nostro ranger agli incubi di Dylan Dog, dalle navicelle di Nathan Never agli orrori di Dampyr) e Ugolino Cossu (un maestro dal tratto unico, pulito ma incredibilmente ricco di dettagli, già approdato quattro anni fa nelle file "texiane" con un "Maxi" superlativo).

La storia è perfetta, specie per chi- come il sottoscritto -ama le avventure di Tex ambientate nel grande nord, quelle dove compaiono comprimari ormai storici del calibro di Jim Brandon o Gros-Jean. E'proprio il colossale trapper francesce che affianca Kit Carson nell'operazione di salvataggio di Tex, prigioniero assieme all'onesto delinquente Chance (specializzato in evasioni) di un sanguinario gruppo di pirati francofoni capitanati dal losco Uncle Bear. L'albo è un susseguirsi di inseguimenti in canoa, alleanze indiane, battaglie alquanto "bagnate" e scontri notturni con tanto di molossi cattivissimi, il tutto colorato in maniera splendida. E dunque, I banditi delle nebbie non è solo una delle storie Bonelli dell'anno, ma risulta, almeno a mio avviso, uno dei migliori albi a colori che la casa editrice milanese abbia mai pubblicato. 

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Dopo un non riuscitissimo numero realizzato dai maestri spagnoli e argentini, il "Color Fest 9" approda nelle assolate edicole di agosto con quattro incubi mai banali o ripetitivi. Le dinamiche narrative di Quell'hotel sulla spiaggia (scritta dal maestro Boselli e illustrata dal "dampyriano d.o.c." Rossi) sono veramente riuscite, così come i disegni del veterano Freghieri de La tomba di ghiaccio faranno provare anche ai più abbronzati lettori da spiaggia un brivido di freddo polare. Con Il bottone di madreperla ci imbattiamo nella storia più "anomala" dell'albo, una storia che potrà ricordare alcuni numeri curati dal romantico Ambrosini: i testi sono della scrittrice "gotika" Barbara Baraldi, mentre i disegni del "disneyano" Mottura; la coppia ha partorito un lavoro senz'altro particolare ma molto riuscito. Chiusura leggermente sottotono, specie per quanto riguarda la trama: Anime senza pace è il ritorno di Dylan a casi che riguardano gli alieni, solo che stavolta si tratta di "alieni fantasma". Forse andrebbe segnalato il fatto che Gualdoni non riesce a chiudere una storia senza che l'indagatore dell'incubo sia seduto con la penna d'oca alla scrivania. Ad ogni modo, ottimo apporto grafico di Leomacs.



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