Parlando di fumetti, cosa abbiamo scoperto nel 2013?
Personalmente, ho scoperto che pubblicarne uno equivale ad un'allucinazione permanente a sfondo mistico: ma non per questo mi sono disinnamorato del fumetto come forma d'arte e di intrattenimento.
Grazie a certe menti brillanti, sappiamo definitivamente che per conferire al fumetto lustro e dignità è consigliabile non chiamarlo col suo nome, preferendogli piuttosto il termine "graphic-novel". A ribadire tale concetto ci ha pensato Concita De Gregorio pochi giorni fa, durante il suo programma Pane quotidiano su RAI3.
Sempre grazie a menti altrettanto brillanti ora siamo a conoscenza del fatto che <<Il fumetto va bene, però che palle! Quando lo fanno il film?>>, che se si fa una classifica come questa è sempre bene dividerla in due parti ben distinte ("fumetto d'autore", "fumetto da edicola") e che tanto, gira e rigira, i "giornalini" costano sempre troppo per essere degni dei portafogli dell'italiano medio.
Ho scoperto che posso spiegare per minuti, forse per ore, ad un mio simile in quale ambito professionale del fumetto mi sono specializzato e diplomato senza però riuscire a farglielo capire realmente: e guardate bene che lo sceneggiatore di fumetti (non lo scenografo, per dio!) non è propriamente un mestiere che esiste da ieri. <<Ma alla fine chi se ne frega?>>. Dico bene?
Abbiamo scoperto che in Italia- volenti o nolenti, felici o scontenti -si tiene la seconda fiera di fumetti al mondo per numero di presenze (superiore anche al blasonato San Diego ComiCon, un baraccone posto sotto un sole di fuoco dove registi più o meno da strapazzo si recano per presentare i loro filmetti a nerd meno intelligenti di loro).
Mi sono avvicinato di nuovo all'opera di Gipi, e finalmente in Unastoria ho trovato quel qualcosa che tanti mi dicevano ormai da anni. E visto che siamo a parlare di pisani, non posso non consigliare calorosamente a tutti Corpicino e ribadire che a me Tuono Pettinato piace più dei vari Zero Calcare, Ortolani e di tutti i tipi che fanno quelle strisce assurde pseudo-umoristiche ("pseudo" perchè mi pare che facciano ridere solo chi i fumetti non li ha mai letti) su Facebook.
Ma alla fine di tutte le illazioni, le critiche, i complimenti, le polemiche e le riflessioni, il 2013 è stato un buon anno per il fumetto?
Sì, senza dubbio. Il 2013 ha infatti visto uscire tanti fumetti, ne ha visti vendere tantissimi (Zero Calcare- anche se non di certo grazie al sottoscritto -è arrivato ottavo nella classifica dei libri più venduti) in libreria e, cosa ancor più indispensabile, in edicola, perchè è l'edicola (o la fumetteria) l'ambiente dove il fumetto, quello vero, va venduto e va comprato. E da lettore di fumetti da edicola non posso che gioire di fronte al trionfo della Bonelli: la celebre casa editrice milanese ha pubblicato anche quest'anno i migliori fumetti d'Italia (per quanto mi riguarda, del mondo), inaugurando due serie magnifiche e attesissime: Dragonero e Orfani (al cui numero 1 conferisco, sotto, il primo gradino del mio podio personale).
Come dite?
Ah, i manga...
Avete sbagliato blog.
TOP 10
I MIGLIORI FUMETTI DEL 2013
1- ORFANI #1 Piccoli spaventati guerrieri (Recchioni/Mammucari, SBE)
2- DRAGONERO #5 Il raduno degli scout (Vietti/Pagliarani, SBE)
3- CORPICINO (Tuono Pettinato, GRRRzetic)
4- LONG WEI #1 Il drago (Cajelli/Genovese, Editoriale Aurea)
5- LE STORIE #15 I fiori del massacro (Recchioni/Accardi, SBE)
6- GUARDIANI DELLA GALASSIA#1 Vendicatori cosmici (Bendis/McIven, Marvel Panini)
7- COLORTEX #4 Storie Brevi (AA.VV., SBE)
8- UNASTORIA (Gipi, Coconino Press)
9- ASTERIX E I PITTI (Ferri/Conrad, Mondadori)
10- IL BLU E' UN COLORE CALDO (Julie Maroh, Rizzoli Lizard)
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