Io vi troverò non era solo un film brutto: era un film sbagliato. Era sbagliato il modo in cui raccontava una storia abbastanza banale, e soprattutto era sbagliato il messaggio che- per i fortunati che non lo avessero visto all'epoca dell'uscita oppure qualche sera fa in televisione -era una feroce e reazionaria apologia della giustizia privata. Onestamente, mi auguravo che di Pierre Morel- ottuso autore di quella vergogna cresciuto nell'officina di Luc Besson -non avrei più sentito parlare, ma mi sbagliavo. Eccolo infatti tornare con una nuova co-produzione franco-americana: The Gunman, tratto da Posizione di tiro (1981) di Manchette, realizzato con un budget contenuto e arricchito (se di "arricchimento" si può parlare) da un bel cast di star internazionali.
Salta fuori che The Gunman è il classico film-inculata che vorrebbe ricordare l'action-movie semplice e puro degli anni Novanta e assestarsi sulla falsariga di tante dignitose pellicole messe in cantiere negli ultimi anni (mi viene in menteThe Equalizer fra le uscite più recenti), ma niente- e ripeto, niente -è in grado di salvare una simile turpitudine. Neanche Sean Penn e Idris Elba possono farcela, e tantomeno un Bardem che sembra sentirsi (forse giustamente) in imbarazzo. Ormai al cinema d'azione appartengono una serie di situazioni e meccanismi drammatici innumerabili, ma Morel li scavalca tutti, girando un film che vorrebbe essere tosto ma in cui non succede assolutamente niente. La storia dei pochissimi personaggi degni di essere definiti tali è malcostruita, il ritmo del montaggio è disagevole anche per coloro che sono abituati a passare le serate in casa davanti alla peggiore televisione.
Ovviamente il flop che The Gunman sta totalizzando nel mondo è da imputarsi alla sua moscezza, anche perchè è raro che un film d'azione, a prescindere dal bello o dal brutto, risulti così poco divertente. E diffidate di quei due o tre quotidiani che ne consigliano la visione "perchè tratto dal romanzo di Manchette" (segue la lista di tutti i film usciti negli ultimi quarant'anni ispirati ai libri di Manchette): andrebbero denunciati.
Salta fuori che The Gunman è il classico film-inculata che vorrebbe ricordare l'action-movie semplice e puro degli anni Novanta e assestarsi sulla falsariga di tante dignitose pellicole messe in cantiere negli ultimi anni (mi viene in menteThe Equalizer fra le uscite più recenti), ma niente- e ripeto, niente -è in grado di salvare una simile turpitudine. Neanche Sean Penn e Idris Elba possono farcela, e tantomeno un Bardem che sembra sentirsi (forse giustamente) in imbarazzo. Ormai al cinema d'azione appartengono una serie di situazioni e meccanismi drammatici innumerabili, ma Morel li scavalca tutti, girando un film che vorrebbe essere tosto ma in cui non succede assolutamente niente. La storia dei pochissimi personaggi degni di essere definiti tali è malcostruita, il ritmo del montaggio è disagevole anche per coloro che sono abituati a passare le serate in casa davanti alla peggiore televisione.
Ovviamente il flop che The Gunman sta totalizzando nel mondo è da imputarsi alla sua moscezza, anche perchè è raro che un film d'azione, a prescindere dal bello o dal brutto, risulti così poco divertente. E diffidate di quei due o tre quotidiani che ne consigliano la visione "perchè tratto dal romanzo di Manchette" (segue la lista di tutti i film usciti negli ultimi quarant'anni ispirati ai libri di Manchette): andrebbero denunciati.
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