Chi mi conosce personalmente o chi ha avuto modo di leggere un paio di miei post qui sul blog avrà avuto modo di evincere la mia grande passione per il cinema scandinavo, e in particolar modo per quello di Ingmar Bergman.
Ora, si dà il caso che 01 Distribution abbia iniziato a dare alle stampe, dallo scorso 21 novembre, moltissimi DVD del maestro svedese, tutti arricchiti da extra di vario genere e finemente impacchettati. Un procedimento analogo era già stato collaudato alcuni anni fa, quando Bim (pure coinvolta in questa ri-edizione) pubblicò una sontuosa Bergman Collection di dieci DVD, comprendente film conosciutissimi accompagnati solo raramente da contenuti inediti interessanti e da dei buoni book interni. A quelle pellicole se ne vanno ad aggiungere oggi molte altre, tutte interamente restaurate dalla Cineteca di Bologna.
Nota: ogni DVD comprende, fra gli extra, un e-book critico curato dalla Cineteca di Bologna; il prezzo di ogni DVD è di 12,99 €; sono tutti a disco singolo salvo un paio, per un totale di 24 dischi e 32 film.
1- UN'ESTATE D'AMORE (1951)
Forse è il primo film bergmaniano al 100%, rimasto in disparte e ingiustamente bollato come "opera adolescenziale". Da recuperare a tutti i costi.
Extra: il film Città portuale (1948).
2- DONNE IN ATTESA (1952)
Commedia in rosa sui rapporti amorosi; si ride, ma si ride verde. Non un capolavoro, ma di sicuro una delle migliori commedie di Bergman.
Extra: il film Eva (1948) di Gustav Molander, su soggetto e sceneggiatura di Bergman.
3- MONICA E IL DESIDERIO (1953)
Il matrimonio è la tomba dell'amore. Una teoria sempre molto cara a Bergman, che qui getta i semi delle sue riflessioni sul rapporto fra uomini e donne, sull'adulterio, sull'eros. Per capire con che capolavoro abbiamo a che fare, mi basta dire che senza questo film non sarebbe esistita la Nouvelle Vague.
Extra: il documentario italiano Bergman e la censura. Il caso "Monica e il desiderio", fortemente sconsigliato ai cattolici.
4- UNA LEZIONE D'AMORE (1954)
Commedia debole già in partenza, non trova arricchimenti in questa nuova edizione home video.
Extra: comprende solo l'e-book critico.
5- SORRISI DI UNA NOTTE D'ESTATE (1955)
Film ricchissimo di contenuti, personaggi e situazioni, è la miglior commedia di Bergman. Da vedere almeno una volta nella vita.
Extra: il making of Sul set di "Sorrisi di una notte d'estate" e il documentario Bergman e la censura. Il caso di "Sorrisi di una notte d'estate".
6- L'OCCHIO DEL DIAVOLO (1960)
Non dico nulla sul film non avendolo mai visto.
Extra: il documentario/intervista italiano Ritratto di un regista (2008) di Gian Luigi Rondi.
7- FANNY E ALEXANDER (1982)
Uno dei film più belli di sempre: lungo, estremo, meraviglioso, perfetto. Torna finalmente in doppio DVD dopo aver visto la luce in un'edizione molto costosa diversi anni fa (da me segretamente bramata, ma mai ottenuta). Un bellissimo regalo, pensato per chi ama il Cinema.
Extra: il making of Dokument Fanny och Alexander (1986) curato dallo stesso Bergman.
8- CRISI (1946)
Esordio alla regia di Bergman: si tratta di una pellicola difficile da digerire e importante solo per il suo valore storico. Roba da fanatici.
Extra: Sete (1949) di Bergman e Spasimo (1944) di Alf Sjoberg; quest'ultimo film potrebbe quasi valere la spesa di tutto il (doppio) DVD.
9- IL SETTIMO SIGILLO (1957)
Cult-movie che si presenta da solo, in un'edizione restaurata benissimo (la famosa shilouette finale è nitida come non era mai stata) e arricchita (per coloro che se lo gustano in svedese) da sottotitoli in italiano incensurati.
Extra: il making of Sul set de "Il settimo sigillo" e il documentario Bergman e la censura. Il caso de "Il settimo sigillo".
10- IL VOLTO (1958)
Ispirato dal cinema espressionista tedesco e leggermente snobbato dalla critica nostrana, è il film di Bergman che più si avvicina al thriller nei toni e nei contenuti. Da rivalutare.
Extra: intervista a Max Von Sydow.
11- LA FONTANA DELLA VERGINE (1960)
Il capostipite dei rape&revenge movies è un'opera dai ritmi impeccabili che ha come sfondo un medioevo violento e primitivo. Oscar come miglior film straniero e censuratissimo in Italia.
Extra: il making of Sul set de "La fontana della vergine" e il documentario Bergman e la censura. Il caso de "La fontana della vergine".
12- COME IN UNO SPECCHIO (1961)
Primo tassello della "trilogia del Silenzio di Dio" (e, se si vuole, della "tetralogia isolana"), è uno dei punti più alti della produzione di Bergman. Un film unico e irripetibile, con un cast come sempre immenso.
Extra: interviste a Max Von Sydow, Gunnar Bjornstrand e un inedito Backstage.
13- LUCI D'INVERNO (1963)
Secondo capitolo della "trilogia", è il miglior film mai fatto sulla figura del sacerdote.
Extra: Sul set di "Luci d'inverno" e Bergman e la censura. Il caso di "Luci d'inverno".
14- IL SILENZIO (1963)
A dieci anni dall'uscita di Monica, Bergman torna ad indagare sull'erotismo: lo fa puntando la luce su un eros meno adolescenziale e più scandaloso, analizzando senza troppo pudore i meccanismi di un tabù come l'incesto. Capitolo conclusivo della "trilogia", è indubbiamente il suo film più kafkiano e fra i più censurati (fino ad oggi, visto che questa è una versione integrale mai portata in Italia).
Extra: il documentario Light Keeps Me Company (2000) di Carl Gustav Nykvist (figlio dell'immenso direttore della fotografia Sven) e Bergman e la censura. Il caso de "Il silenzio".
15- A PROPOSITO DI TUTTE QUESTE SIGNORE (1964)
Film leggero ma curatissimo, questa brillante commedia non sfigurerebbe accanto a qualche excursus metalinguistico di Woody Allen (che non a caso è un accanito sostenitore della pellicola). Notevole.
Extra: il documentario Casa del cinema: Liv Ullmann parla di Bergman e Fellini.
16- PERSONA (1966)
Opera rivoluzionaria, sperimentale, meravigliosa, Persona torna in questa nuova edizione semplicemente imperdibile. Perchè? Perchè è Persona, perchè è un capolavoro che si spiega solo se viene visto.
17- IL RITO (1969)
Il film più "da camera" di Bergman è anche uno dei più teatrali, violenti e crudi (lo stupro finale ne è solo un esempio). Rivalutato solo recentemente, è un autentico tour de force per appena un'ora di durata.
18- SUSSURRI E GRIDA (1972)
Se esistesse un "podio-Bergman", metterei su di esso Il posto delle fragole al primo posto e Sussurri e grida subito dopo: è un'opera che non si limita a portare elegantemente in scena il dolore e l'odio, ma anche a darne una spiegazione, analizzando, separatamente l'una dall'altra, le vite private di quattro donne meravigliose. Come se non bastasse, è uno dei dieci film meglio fotografati della storia del cinema (giustamente, Oscar) e il più grande successo commerciale di Bergman.
19- SCENE DA UN MATRIMONIO (1973)
Tanti lo ritengono sopravvalutato. Per me, è più utile di un mese di sedute psicoanalitiche. Dialoghi da manuale.
Extra: il film televisivo The image makers (2000) di Ingmar Bergman.
20- SINFONIA D'AUTUNNO (1978)
Il primo dei film tedeschi di Bergman è un'opera estremamente attenta alla messinscena, all'uso delle parole e della colonna sonora (una delle migliori, fra le tante belle della sua filmografia): soffre, tuttavia, dell'apporto della recitazione troppo hollywoodiana di Ingrid Bergman (già malata durante le riprese) e di una Liv Ullmann non ai suoi massimi storici come attrice.
21- UN MONDO DI MARIONETTE (1980)
Bizzarro thriller psicologico pensato inizialmente per la televisione, è l'ultimo film del periodo tedesco di Bergman, che lo girò e ambientò a Monaco di Baviera. Spettacolare alternanza fra bianco e nero e colore e almeno due sequenze memorabili (il sogno e il finale in carcere).
22- DOPO LA PROVA (1984)
Dato l'addio al cinema, Bergman approda alla televisione con questo piccolo e meraviglioso omaggio al teatro, il suo primo mestiere e la sua passione più grande. Interpreti clamorosi, personaggi eterni.
Primo tassello della "trilogia del Silenzio di Dio" (e, se si vuole, della "tetralogia isolana"), è uno dei punti più alti della produzione di Bergman. Un film unico e irripetibile, con un cast come sempre immenso.
Extra: interviste a Max Von Sydow, Gunnar Bjornstrand e un inedito Backstage.
13- LUCI D'INVERNO (1963)
Secondo capitolo della "trilogia", è il miglior film mai fatto sulla figura del sacerdote.
Extra: Sul set di "Luci d'inverno" e Bergman e la censura. Il caso di "Luci d'inverno".
14- IL SILENZIO (1963)
A dieci anni dall'uscita di Monica, Bergman torna ad indagare sull'erotismo: lo fa puntando la luce su un eros meno adolescenziale e più scandaloso, analizzando senza troppo pudore i meccanismi di un tabù come l'incesto. Capitolo conclusivo della "trilogia", è indubbiamente il suo film più kafkiano e fra i più censurati (fino ad oggi, visto che questa è una versione integrale mai portata in Italia).
Extra: il documentario Light Keeps Me Company (2000) di Carl Gustav Nykvist (figlio dell'immenso direttore della fotografia Sven) e Bergman e la censura. Il caso de "Il silenzio".
15- A PROPOSITO DI TUTTE QUESTE SIGNORE (1964)
Film leggero ma curatissimo, questa brillante commedia non sfigurerebbe accanto a qualche excursus metalinguistico di Woody Allen (che non a caso è un accanito sostenitore della pellicola). Notevole.
Extra: il documentario Casa del cinema: Liv Ullmann parla di Bergman e Fellini.
16- PERSONA (1966)
Opera rivoluzionaria, sperimentale, meravigliosa, Persona torna in questa nuova edizione semplicemente imperdibile. Perchè? Perchè è Persona, perchè è un capolavoro che si spiega solo se viene visto.
Extra: comprende solo l'e-book critico.
17- IL RITO (1969)
Il film più "da camera" di Bergman è anche uno dei più teatrali, violenti e crudi (lo stupro finale ne è solo un esempio). Rivalutato solo recentemente, è un autentico tour de force per appena un'ora di durata.
Extra: comprende solo l'e-book critico.
18- SUSSURRI E GRIDA (1972)
Se esistesse un "podio-Bergman", metterei su di esso Il posto delle fragole al primo posto e Sussurri e grida subito dopo: è un'opera che non si limita a portare elegantemente in scena il dolore e l'odio, ma anche a darne una spiegazione, analizzando, separatamente l'una dall'altra, le vite private di quattro donne meravigliose. Come se non bastasse, è uno dei dieci film meglio fotografati della storia del cinema (giustamente, Oscar) e il più grande successo commerciale di Bergman.
Extra: comprende solo l'e-book critico.
19- SCENE DA UN MATRIMONIO (1973)
Tanti lo ritengono sopravvalutato. Per me, è più utile di un mese di sedute psicoanalitiche. Dialoghi da manuale.
Extra: il film televisivo The image makers (2000) di Ingmar Bergman.
20- SINFONIA D'AUTUNNO (1978)
Il primo dei film tedeschi di Bergman è un'opera estremamente attenta alla messinscena, all'uso delle parole e della colonna sonora (una delle migliori, fra le tante belle della sua filmografia): soffre, tuttavia, dell'apporto della recitazione troppo hollywoodiana di Ingrid Bergman (già malata durante le riprese) e di una Liv Ullmann non ai suoi massimi storici come attrice.
Extra: comprende solo l'e-book critico.
21- UN MONDO DI MARIONETTE (1980)
Bizzarro thriller psicologico pensato inizialmente per la televisione, è l'ultimo film del periodo tedesco di Bergman, che lo girò e ambientò a Monaco di Baviera. Spettacolare alternanza fra bianco e nero e colore e almeno due sequenze memorabili (il sogno e il finale in carcere).
Extra: comprende solo l'e-book critico.
22- DOPO LA PROVA (1984)
Dato l'addio al cinema, Bergman approda alla televisione con questo piccolo e meraviglioso omaggio al teatro, il suo primo mestiere e la sua passione più grande. Interpreti clamorosi, personaggi eterni.
Extra: comprende solo l'e-book critico.
23- IL POSTO DELLE FRAGOLE (1957)
Un'opera d'arte, un capolavoro assoluto. C'è tutto, non gli manca niente e non c'è troppo.
Extra: il cortometraggio Karin's Face (1984) di Ingmar Bergman, il making of Sul set de "Il posto delle fragole" e Ingmar Bergman e la censura. Il caso de "Il posto delle fragole".
24- A LOVE STORY: LIV & INGMAR (2010)
L'indiano Dheerjai Akolkar indaga sulla storia d'amore fra Liv Ullmann e Ingmar Bergman. Un disco bonus leggermente forzato, ma valido per un extra inedito.
Extra: il documentario ...But film is my mistress (2010), prodotto da Scorsese e diretto da Stig Bjorkman.
CONCLUSIONE (?)
Questa è una bella raccolta? Lo è senza ombra di dubbio: la qualità audio video è eccellente e gli extra sono validi, soprattutto quelli inediti. Tuttavia...
Tuttavia non cambia il destino di molti capolavori di Bergman estremamente difficili da reperire in DVD nel nostro paese. Ad esempio, tre anni fa la Flamingo Video e Teodora curarono un'edizione che ospitava per la prima volta in home video La vergogna (1968) e Passione (1969), opere molto belle e importanti, facenti parte della "tetralogia isolana" e inspiegabilmente non riproposte da 01. Sempre in questo cofanetto era compresa la prima parte del documentario di Bjorkman inserito come extra nel 24° DVD. Ma ad ogni modo, chi vuole a tutti i costi vedere i film citati sopra, può acquistare tranquillamente il cofanetto di Flamingo Video.
Destino ben più beffardo spetta ai seguenti titoli, famosi ma introvabili: L'ora del lupo (1968), L'adultera (1971), Il flauto magico (1974), L'immagine allo specchio (1976), L'uovo del serpente (1978), Il segno (1986), Vanità e affanni (1997) e il testamento artistico Sarabanda (2002). Insomma, forse si poteva aspettare un po' più tempo, ma fare un'edizione leggermente più completa.
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