
I racconti dell'arcipelago sono una piccola silloge risalente al 1881, pubblicata inizialmente col titolo Allo scoppio della primavera e comprendente testi risalenti agli anni tra il 1872 e il 1876. Lo stile e i temi risentono ovviamente di quel realismo borghese presente nell'esordio narrativo di Strindberg (il sopravvalutato La sala rossa), al quale va ad aggiungersi, tuttavia, un lirismo impressionista che è possibile ritrovare- almeno fra le opere di quegli anni -nel romanzo Gli abitanti di Hemso (sempre a sfondo marittimo). La vita di questi bizzarri individui che vivono nell'arcipelago di Stoccolma ci passa davanti un pò frettolosamente in una manciata di pagine, ma risulta comunque gradevole, con descrizioni non prive di colore e brio narrativo. Non amo molto lo Strindberg giovanile, ma riconosco che questi racconti scorrono veramente bene e potrebbero offrire- a chi non lo ha mai letto, si capisce -una valida alternativa ai primi pesanti romanzi realisti. E'chiaro infine che i riflessivi marinai del crepuscolare frammento Un racconto dall'arcipelago di Stoccolma (uscito postumo e progettato come romanzo da Strindberg negli ultimi mesi di vita) sono lontani, ma un pò di impeto giovanile non guasta neanche ad una fredda anima del nord come l'immenso scrittore svedese.
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