Partiamo da questo presupposto: Wes Anderson è un bravo regista, non un genio.
Potrei dire lo stesso di Sofia Coppola.
Entrambi hanno in comune di essere divenuti alcuni dei pochi riferimenti culturali di una certa subcultura (qualcuno la definisce "hipster", ma io non ho ancora capito bene di cosa si tratti realmente) pericolosissima e figlia di questi anni Duemila.
Tuttavia, ho avuto la fortuna di vedere I Tenenbaum molti anni prima che i Ray-Ban modello "Wayfarer" (che pure io posseggo, anche se nella versione da sole) spopolassero fra questi accattoni intellettuali, e quel film mi è piaciuto. Ho avuto la fortuna di recuperare anche Rushmore, il secondo lungometraggio di Anderson ingiustamente dimenticato. Le avventure acquatiche di Steve Zissou mi ha fatto letteralmente impazzire e l'ho visto e rivisto sempre con grande piacere. Il treno per Darjeeling l'ho trovato meno bello di Zissou, ma comunque profondo e commovente. E devo ammetterlo: anche Moonrise Kingdom è un buon film.

I due protagonisti sono bravissimi, e poi c'è un trio che annovera alcuni fra i miei attori preferiti: Bill Murray (che gira per casa seminudo, con bottiglia di vino in una mano e ascia nell'altra, e varrebbe da solo tutto il film), Edward Norton (un capo-scout molto poco "nortoniano") e un Bruce Willis in stato di grazia nei panni del poliziotto. La scelta delle colonne sonore è eccellente: Britten, Schubert e perfino un po' di Mozart. La storia è la storia di un film di Wes Anderson: poca cattiveria e finale mai eccessivamente allegro e spensierato.
Cosa non mi è piaciuto? Le montature degli occhiali, il trucco e i vestiti di Suzy, le scenografie (erano esattamente come ci si poteva aspettare), le copertine artistiche dei libri inventati (che forse sono costate più del film), tutti quei rimandi alla Francia, la stessa abusata fotografia "lomo" del cazzo, la macchina da presa che si muove "a tappe" nella casa dei Bishop, il prevedibile uso della stop-motion (qui sterile e non emozionante come in Zissou). Insomma, Wes Anderson può ringraziare il suo script e i suoi attori (e che attori!), perchè se non fosse per loro Moonrise Kingdom sarebbe solo un manierato filmetto alla Wes Anderson. E questa cosa, un po', rimane sulle palle.
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