Quanto tempo era che il logo della Double "B" Production non capeggiava in cima a qualche post del blog?
Non lo sappiamo nemmeno noi. I motivi sono molteplici: voglia, tempo, innalzamento del livello del mare, mancanza di materiale, incapacità di reperire film rari, pochi pretesti, eccetera.
Il pretesto però è arrivato per direttissima con l'ultimo Tremors 5: Bloodlines, uscito direct-to-video e subito segnalatosi come una delle più importanti novità bestiali di questo autunno 2015. In più è sorto un bel cicaleccio attorno a tutto il franchise di Tremors (i più colti e preparati fra i nostri lettori sapranno di sicuro della messa in cantiere di una seconda stagione di quella famigerata serie tv uscita dodici anni fa) e abbiamo pensato di buttare giù due righe, un sunto e un po' di consigli su una saga dal destino bizzarro e tuttora molto poco conosciuta. Non avevamo più scuse.
A dirvela tutta, sulle prime, io (Ferru) me ne sono un po' sbattuto, anche perchè ero perso dietro ad altre mostruosità "da cassetta". Le segnaliamo velocemente entrambe:
Lake Placid Vs. Anaconda regia di A.B. Stone (Universal Pictures, DVD a 9,99€) |
Backcountry regia di Adam McDonald (Koch Media, DVD a 9,49€) |
Prendete Lake Placid Vs. Anaconda come un film per farvi due risate, ovviamente. Ma Backcountry è veramente pregevole e ben fatto. Uno dei migliori horror animaleschi degli ultimi anni. Un vero peccato non averlo visto nei nostri cinema, ma vale la pena spendere meno di dieci euro per il DVD (è uscito anche in Blu-Ray e ne costa 12). Ormai c'è poco da dire: la Koch Media e la sua etichetta orrorifica (la Midnight Factory) ormai lavorano come nessuno lavorava dai tempi della Hammer ed è giusto premiarle comprando materiale rigorosamente originale e andando il sala a vedere le loro novità destinate al circuito cinematografico. Solo così si alimenta il buon cinema horror.
Veniamo ai vermoni.
Nella lunga lista di creature leggendarie o semi-leggendarie delle quali la criptozoologia ha ipotizzato l'esistenza una delle più strane è senza dubbio l'Allghoi Khorghoi: questa mitica creatura, somigliante ad un gigantesco verme sotterraneo, vivrebbe sotto le sabbie del Deserto di Gobi, in Mongolia. Lungo fino ad un metro e mezzo, di colore rosso intenso, privo di occhi, narici o bocca visibili, questo animale è molto temuto dagli abitanti della zona meridionale del Gobi, dove scaverebbe le sue tane: i mongoli sostengono che il mostro possa uccidere a distanza, o spruzzando una sostanza acida o usando una scarica elettrica, e che viva sotto terra in ibernazione per la maggior parte dell'anno, tranne quando diventa attivo nei mesi di giugno e luglio. Emergerebbe in superficie specialmente quando piove e la terra è bagnata. Numerose spedizioni nella regione non hanno permesso di trovare traccia di questo animale, ormai considerato un semplice mito.
Nonostante l'indubbio fascino esercitato dalla ipotizzata esistenza di un animale di questo tipo e le sue possibilità come "protagonista" di un beast-movie, il cinema ha quasi sempre ignorato le potenzialità dei vermi e delle altre creature sotterranee, anche in quel periodo compreso tra la seconda metà degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, ovvero quando praticamente ogni animale (dai più credibili squali, coccodrilli, leoni ed orsi fino ad arrivare a ratti, pipistrelli, insetti vari e perfino lumache) poteva diventare un feroce antropofago. Unica eccezione il poco verosimile ma simpatico Squirm- I carnivori venuti dalla savana (1976) di Jeff Lieberman, nel quale dei normali lombrichi vengono trasformati in voraci carnivori da una scarica elettrica. Fuori dal genere horror, alcune caratteristiche del leggendario Allghoi Khorghoi possono essere individuate negli smisuratamente più grandi vermi delle sabbie del fortunato ciclo romanzesco di Dune (se ne vedono anche nella trasposzione di Lynch e, soprattutto, nella miniserie tv). Per il resto, nessuno se lo fila fino al 1990, quando un regista debuttante, Ron Underwood, fa uscire nei cinema Tremors, un film (e poi una saga) destinato a far tremare la terra. In tutti i sensi e per la bellezza di almeno venticinque anni.
La storia dietro al film Tremors è più o meno la stessa di molti altri beast movies: alcune creature mostruose e sconosciute minacciano una piccola e isolata cittadina degli Stati Uniti (fin troppo piccola e isolata, considerando che Perfection, Nevada, conta la bellezza di 14 abitanti!). Quello che rende questo film speciale, e che negli anni successivi lo trasformerà in un vero e proprio cult, è la creatura stessa, battezzata da uno dei personaggi umani "Graboid" (traducibile in italiano come "agguantatore"): un gigantesco animale sotterraneo lungo circa dieci metri, dalla fisionomia di un verme smisurato; indimenticabili alcune delle sue caratteristiche, che nonostante il tono umoristico di alcune parti del film riescono a rendere i Graboid estremamente inquietanti. La bocca dotata di un gigantesco becco dal quale fuoriescono tre lingue serpentiformi atte ad afferrare la preda (che in molte scene sembrano dotate di una mente propria, per di più particolarmente maligna); la mancanza di occhi compensata dalla capacità di avvertire la più minima vibrazione del suolo, compresi i passi; l'abilità di scavare nel terreno con una velocità apparentemente impossibile; una intelligenza e una furbizia notevoli, soprattutto considerando che si parla di un invertebrato. Creature a dir poco impressionanti quindi, per di più animate con maestria ed effetti speciali di notevole livello. A contendere la scena ai mostri sotterranei, un eterogeneo gruppetto di personaggi umani, tra i quali spiccano i protagonisti Valentine "Val" McKee (un ottimo Kevin Bacon) e Earl Bassett (Fred Ward), due tuttofare in crisi esistenziale costretti a trasformarsi in improbabili eroi; ad accompagnarli la bella Finn Carter, che interpreta la geologa Rhonda LeBeck. Nei cuori e negli occhi di tutti coloro che negli anni hanno amato questo film, però, il simbolo di Tremors rimane senza dubbio Burt Gummer; interpretato dall'allora semi-sconosciuto Michael Gross, questo personaggio appare come lo stereotipo del survivalista: maniaco delle armi (ha una intera parete occupata da fucili e pistole e produce esplosivi casalinghi nel seminterrato), vive con la moglie (della sua stessa pasta) poco fuori dal minuscolo paese, in una casa attrezzata per resistere perfino ad una guerra atomica. Queste sue caratteristiche saranno fondamentali nello scontro con le creature, e trasformeranno Burt Gummer in un mito (indimenticabile la sua espressione mentre, abbracciato alla moglie, apostrofa il graboid che i due hanno appena ucciso scaricandogli addosso metà del loro arsenale: <<Broke Into the Wrong God Damn Rec Room, Did'nt Ya You Bastard>>).
1.
Tremors (1990)
regia di Ron Underwood
(Universal Pictures, DVD a partire da 7,99€)
2.
Tremors 2: Aftershocks (1996)
regia di Stan Wiston
(Universal Pictures, DVD a partire da 9,99€)
Visto il grande successo riscontrato da primo film, un sequel appariva a dir poco inevitabile; non sorprende perciò l'uscita, a sei anni di distanza dal primo capitolo, di una seconda pellicola intitolata Tremors 2: Afetrshocks, diretta da Stan Winston, uno degli sceneggiatori del film del 1990. Fin da questo secondo episodio si riscontra un calo di fiducia da parte della Universal, che non osa far uscire il film nelle sale cinematografiche (come farà anche con le altre pellicole del franchise), relegandolo nel mercato direct-to-video. Un vero peccato, perché questo seguito, senza toccare per ovvie ragioni i livelli di sorpresa e di eccellenza del predecessore, rimane comunque un horror divertente e interessante, con buoni effetti speciali e, soprattutto, con un soggetto notevole. L'azione si sposta in Messico, non lontano da Sonora. Sei anni dopo la loro comparsa in Nevada, i giganteschi Graboid ricompaiono: questa volta sono decine, e fanno strage degli operai di una raffineria petrolifera. Ad affrontarli, dopo il rifiuto di Val McKee, ormai sposato con Rhonda LeBeck (Kevin Bacon è infatti assente) i proprietari chiameranno Earl Bassett, ancora interpretato da Fred Ward, offrendogli una cifra enorme per ogni verme che riuscirà ad uccidere; questi, che non ha saputo sfruttare la fama ottenuta dopo gli eventi di Perfection ed è ancora povero in canna, dopo una iniziale riluttanza decide di accettare la proposta, e si reca in Messico accompagnato da Grady Hoover (Christopher Gartin), un giovane appassionato delle sue avventure; qui, tra un tentativo e l'altro di corteggiamento di Kate Reilly (Helen Shaver), un'impiegata della raffineria , i due inizieranno ad uccidere le creature con buon successo. Le cose però peggioreranno di colpo con la comparsa di un secondo stadio dello sviluppo dei Graboid. Ancora una volta, infatti, i veri protagonisti del film sono le creature. Dopo una prima parte dedicata nuovamente ai vermi giganti, il cui ruolo principale questa volta sembra quello di fare da bersagli per le improvvisate ma efficaci macchine telecomandate piene di esplosivo ideate da Earl, i Graboid superstiti subiscono una inaspettata trasformazione: come gigantesche crisalidi, si aprono lasciando uscire delle creature bipedi, in seguito denominate "Shriekers" ("urlatori"); la seconda tappa del ciclo vitale del verme è estremamente diversa dalla prima, ma quasi altrettanto azzeccata: gli Shriekers hanno un becco simile a quello dei Graboid, ma sono molto più piccoli (alti circa 1,2 m e lunghi circa 1,8 m) e ricordano piccoli dinosauri con un paio di gambe e un corpo tozzo; come i loro "padri" non hanno né occhi né orecchie, ma sono dotati di una membrana sulla testa che permette loro di vedere il calore, creandosi una immagine ad infrarossi di ciò che li circonda; la loro pericolosità sembra perfino superiore a quella dei vermi: corrono molto velocemente, si muovono in branco, comunicano attraverso il calore che emettono dalla bocca e sono estremamente voraci. Per di più, sono in grado di riprodursi autonomamente in maniera asessuata: infatti, dopo che ha mangiato abbastanza, uno Shrieker vomita un piccolo che cresce molto velocemente, cosa che permette loro di aumentare di numero in maniera esponenziale. Da notare, infine, il ruolo di Burt Gummer, nuovamente interpretato da Michael Gross, che pur non essendo protagonista del film ne è senza dubbio il mattatore: presentato inizialmente come un uomo in piena crisi esistenziale, che ha visto la sua vita sconvolta dalla caduta dell'Unione Sovietica (che ha ridotto di molto la possibilità della da lui tanto attesa Terza Guerra Mondiale) e dal divorzio con la moglie, Burt viene richiamato sul campo dalla richiesta di aiuto di Earl, soverchiato dal numero di Graboid; giunto in Messico con un gigantesco camion pieno di armi ed esplosivi, si troverà coinvolto in un epico scontro con una intera orda di Shriekers, che riuscirà ad annientare con fucili, pistole e addirittura a mani nude.
3.
Tremors 3- Back To Perfection (2001)
regia di Brent Maddock
(Universal Pictures, DVD a partire da 7,49€)
Come si usa dire, "non c'è due senza tre". E infatti, nel 2001, tocca a Brent Maddock- già secondo sceneggiatore del primo Tremors -seguire le orme del collega Winston, dirigendo Tremors 3- Back to Perfection. In questo terzo capitolo l'azione torna a svolgersi nella minuscola cittadina del Nevada, nuovamente invasa dopo undici anni da una seconda orda di Graboid. La trama appare essere un semplice pretesto per introdurre la terza e ultima tappa del ciclo vitale dei vermi sotterranei: dopo 24 ore di vita, gli Shriekers cambiano infatti pelle, mettendo, letteralmente, le ali. La nuova creatura, più snella e affusolata del suo predecessore e battezzata con l'infelice nome di "Ass-Blaster" (ancor più infelicemente tradotto "Culo Volante" in italiano), è infatti in grado di decollare emettendo delle lingue di fuoco dalla parte posteriore del corpo dopo avere miscelato due liquidi presenti nel suo corpo con un particolare movimento dell'addome, per poi planare tramite due piccole ali.
Purtroppo in questo terzo tentativo il meccanismo così ben riuscito nei due capitoli precedenti si inceppa: ormai le mostruose creature sotterranee non sono più una novità, ed i tentativi di rinnovarle (le creature volanti, il Graboid albino soprannominato "El Blanco" che, essendo sterile e non potendosi trasformare in Shriekers, diviene un animale protetto e resta a vivere a Perfection) risultano poco riusciti; Burt Gummer, ormai cucito sulla figura di Michael Gross, è qui promosso a protagonista assoluto, circondato da una sequela di comprimari vecchi e nuovi (tutti decisamente dimenticabili), ma non appare in grado di reggere da solo un film dalla trama gravemente carente; per di più gli effetti speciali, di ottimo livello nelle pellicole precedenti, sembrano essere qui rimasti decisamente indietro, mostrando uno scadimento che toglie al film anche le ultime speranze di essere apprezzato dagli appassionati della saga.
INTERMEZZO.
Tremors- The Series (2003)
regia di AA.VV.
(Universal Pictures, Boxset 3 DVD a partire da 13,49$)
Il flop del terzo capitolo avrebbe dovuto far capire alla Universal che la strada imboccata dalla saga Tremors non era quella giusta. Sfortunatamente, ben di rado questo avviene, e nel 2003 si assiste, da parte della Universal, ad un disperato doppio tentativo di rilancio del franchise dei vermi giganti. Il primo step di questa operazione è rappresentato da una serie televisiva, intitolata semplicemente Tremors- The Series, che esce all'inizio del 2003. Ambientata nuovamente a Perfection, adesso abitata in pianta stabile dal Graboid albino El Blanco e divenuta meta turistica per molti amanti dell'avventura, la serie vede come protagonista il solito Burt Gummer, impegnato nella sua eterna lotta con il governo e con i mostri; in questa serie infatti, benché siano gli antagonisti di diverse puntate, i veri nemici non sono i Graboid ed i loro derivati, ma una serie di creature mostruose mutate a causa del "Mixmaster", un agente chimico uscito da un laboratorio segreto del governo USA in grado di far combinare tra loro i DNA di specie diverse, dando origine a improbabili ibridi. Al fianco di Burt si troveranno i pochi altri abitanti di Perfection, compresi i sopravvissuti dei film precedenti e la nuova "spalla" del vecchio paramilitare, interpretata dal belloccio semisconosciuto Victor Browne; tra di essi spicca l'agente governativo W. D. Twitchell (un sopportabile Dean Norris), protagonista di diversi siparietti comici con Burt, che sono probabilmente la parte migliore della serie. Il resto è semplicemente qualcosa di troppo brutto anche solo per portare lo stesso nome del film di Underwood: le storie sono di una banalità impressionante e, spesso, di una ingenuità che fa quasi arrabbiare; gli effetti speciali sembrano quelli di un film Asylum, al punto che spesso i mostri sono nascosti o fatti vedere solo di sfuggita nel maldestro tentativo di mascherarne l'imbarazzante livello; i personaggi sono stereotipati fin quasi all'inverosimile (lo scienziato pazzo,l'agente governativo, la messicana sexy, e chi più ne ha più ne metta) e interpretati in maniera talmente piatta da sembrare delle caricature. Una serie, insomma, maldestra e malriuscita, come dimostrano gli scarsissimi ascolti e la chiusura dopo appena tredici episodi. In Italia ha circolato sulle reti a pagamento per poi finire sui vari siti di streaming. Non ne esiste una versione home video per il mercato italiano, ma abbiamo comunque inserito i dati del cofanetto uscito nel 2007 negli USA.
4.
Tremors 4- The Legend Begins (2003)
regia di Stan Winston
(Universal Pictures, DVD a partire da 20€)
Verso la fine del 2003, con il telefilm già in archivio, esce Tremors 4- The Legend Begins: Stan Wiston torna dietro la macchina da presa nel tentativo di salvare il salvabile, e prova a tornare indietro nel tempo, raccontando il primo scontro tra gli umani e i vermi sotterranei. Si torna perciò al 1889, quando alcuni Graboid attaccano gli operai di una miniera d'argento a Rejection (il precedente nome di Perfection), provocandone la chiusura; il proprietario, Hiram Gummer (il pacifico, civile e odiosamente imbranato bisnonno di Burt) giunge in città per indagare e, assieme ai pochi abitanti, scoprirà l'esistenza delle creature; dopo un primo tentativo di fuga, si deciderà a combattere e, acquistato un intero carro di armi, sfiderà i mostri ad un epico confronto finale. Benché dal punto di vista visivo si abbia un miglioramento rispetto al precedente Tremors 3, il risultato è forse persino peggiore: tra banalità e ridondanti citazioni del primo film, questa pellicola scorre piatta fino alla sua prevedibile conclusione; perfino Michael Gross, smessa la mimetica di Burt per il doppiopetto di Hiram, risulta fastidioso e fuori posto; il resto, ad esclusione di Billy Drago (il Frank Nitti degli Inttoccabili, che qui appare invecchiato piuttosto male), è solo una massa di attori televisivi di basso livello, oltretutto non sostenuti dai dialoghi, degni forse di una recita delle elementari. Certamente il punto più infimo raggiunto dalla saga, e per molti la sua pietra tombale.
5.
Tremors 5- Bloodlines (2015)
regia di Don Michael Paul
(Universal Pictures, DVD a partire da 9,99€)
Dopo dodici anni di poco convinti rumors su un possibile quinto film, nell'estate 2015, come un fulmine a ciel sereno, appare su internet il trailer di un nuovo Tremors. Non si tratta di una bufala inventata dai fan: la Universal ha realmente deciso di far uscire un quinto capitolo del franchise dei vermi giganti. Michael Gross torna ad impersonare un Burt Gummer invecchiato ma ancora combattivo, mentre dietro la macchina da presa si siede Don Michael Paul, un nome che non tranquillizza troppo: suoi sono infatti i tardivi e a dir tanto scadenti sequel di alcuni film di buon successo (Lake Placid 4- Capitolo Finale, Jarhead 2: Field of Fire, Sniper: Legacy), cosa che fa temere una nuova sbandata della saga nel trash più puro e assoluto. Eppure il trailer fa sperare in qualcosa di più: le scene sembrano essere ben girate, gli effetti speciali di tutt'altra pasta rispetto non solo ai contemporanei film di serie B, ma anche ai due ultimi predecessori, le atmosfere sembrano essere diventate molto più serie, e pur non mostrando troppo, viene lasciato intravedere qualcosa delle creature che fa spalancare gli occhi allo spettatore.
L'uscita (rigorosamente direct-to-video) del film, nell'ottobre 2015, strappa finalmente un sorriso agli appassionati, che dopo ben 19 anni dall'ultimo film di buon livello della saga tornano a vedere qualcosa di gradevole. La storia è ambientata in Sudafrica, dove per la prima volta nell'emisfero australe appare un Ass-Blaster, iniziando ad uccidere; sospettando la possibile presenza di uno o più Graboid, un sedicente agente governativo sudafricano chiama ad affrontarli l'esperto Burt Gummer; l'anziano cacciatore di mostri si precipita in Africa, accompagnato dal cineoperatore Travis Welker (Jamie Kennedy), che sembra sapere molto del suo passato. Ciò che si troverà davanti, però, è qualcosa di molto diverso rispetto alle creature che ha affrontato precedentemente. Al di là di una sceneggiatura finalmente dotata di senso, di attori che per lo meno riescono a non sfigurare e di effetti speciali all'altezza della situazione, a sollevare il film dalla mediocrità e portarlo su un livello per lo meno paragonabile a Tremors 2 sono proprio le creature: anziché inserire un nuovo, improbabile step del ciclo vitale del Graboid o di creare ex novo un nemico differente, la decisione è quella di "aggiornare" i mostri esistenti al XXI secolo, con un buon risultato. Identificati come facenti parte di una sottospecie africana, i nuovi Graboid e Ass-Blaster appaiono più grandi, più forti e più terrificanti: la rivisitazione in chiave horror dei mostri, resi ancora più feroci rispetto al passato, si amalgama bene alle atmosfere più oscure di questo capitolo (epica la battaglia notturna tra Burt e un Ass-Blaster nascosto nella bruma). Così, tra momenti comici abbastanza azzeccati e citazioni cinematografiche che non scadono nel plagio (sfidiamo chiunque, in una scena, a non vedere un omaggio a Jurassic Park), il film scorre bene, dimostrando che la saga dei vermi giganti può avere ancora qualcosa da dire.
Per il resto Tremors 5 è il terzo e più importante consiglio di questo Album tardo autunnale. E con ciò la Double "B" Productions vi ringrazia della lettura e vi dà appuntamento al 2016.
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