mercoledì 16 dicembre 2015

Star Wars: Il risveglio della Forza [Recensione]

Suppongo che una recensione di un film di Star Wars, a prescindere da età, professione ed estrazione sociale, debba iniziare con una cronologia che illustri come la nostra vita sia legata a questa saga e viceversa.
Bene.
Nel 1997 avevo otto anni e vidi, a distanza di una settimana l'uno dall'altro, tutti e tre i film di Guerre Stellari riproposti al cinema per il ventennale. Me ne innamorai.
Nel 1999 avevo dieci anni, possedevo innumerevoli gadget della saga e, complice l'arrivo del deludente Episodio I: La minaccia fantasma, non mi parve il vero di collezionarne altri. Libri, fumetti, mattoncini Lego, miniature, action-figures, quaderni, albo di figurine Panini: presi tutto e tutto, alla fine, mi parve meglio del film.
Nel 2002 avevo tredici anni e di Episodio II: L'attacco dei cloni non comprai alcun giocattolo. Ormai, ero fuori dal target, ma il film lo vidi e mi esaltai ben più del dovuto (oggi Episodio II mi lascia freddo).
Nel 2005 concludevo il Ginnasio e vidi Episodio III: La vendetta dei Sith abbondantemente in ritardo, in uno degli ultimi spettacoli proposti (il film uscì a fine maggio, ma io ricordo di averlo visto già a scuola chiusa). Lo guardai con lieve disinteresse. Forse non me lo godetti a pieno o forse non riuscii a cogliere i numerosi lati positivi di quello che- rivedendolo un paio di anni or sono -mi è sembrato il capitolo più vicino, per qualità e spirito di invenzione, alla vecchia trilogia (vecchia trilogia che posseggo in VHS e DVD, al contrario della nuova).
Nel 2012 ero fra coloro che non vedevano il male assoluto nell'acquisizione miliardaria (perchè di miliardi di dollari si parla) della Lucasfilm da parte della Disney e meno di un anno dopo, su Facebook, scrivevo che  J.J. Abrams era il nome giusto e che, anche nella peggiore delle ipotesi, fare tanto peggio degli ultimi tre film sarebbe stata dura.
Nel 2015 sono felice che nemmeno la più massiccia campagna pubblicitaria e mediatica degli ultimi quindici anni sia riuscita a farmi stare sui coglioni una cosa bella come Star Wars  e dunque vado a vedere Il risveglio della Forza con serenità, volontà e ottimismo. Forse troppo ottimismo.
Perchè a me sarebbe piaciuto che questo Episodio VII si rivelasse a prescindere il migliore film di Guerre Stellari dai tempi de Il ritorno dello Jedi, mi sarebbe piaciuto che J.J. Abrams, con una simile prova, mettesse in gioco tutto il suo genio e il suo coraggio e raggiungesse così, in via definitiva, l'Olimpo dei grandi e dei grandissimi autori. Mi sarebbe piaciuto commuovermi, esaltarmi e divertirmi. E in parte è successo, e in parte no. Perchè Il risveglio della Forza è un film discreto, onesto e che non ama prendersi rischi. Non uno dei film più belli dell'anno, assolutamente, nè un capitolo realmente incisivo per quel che riguarda la continuity della saga. Specie perchè, sul versante trama e sceneggiatura, ricalca per 3/4 quella di Una nuova speranza. Ci sono un nero e una bella ragazza come protagonisti e una bella fetta del vecchio cast che regala mirabili esempi di fan service per oltre due ore. E poi le stesse inquadrature, le stesse tempistiche, le stesse situazioni, gli stessi meccanismi.
Poi è chiaro: Abrams sa filmare e la sua regia giova incredibilmente a tutto. Ci fosse stato un perfetto coglione al soldo della Disney dietro la macchina da presa, un film così manco avrebbe raggiunto solidi livelli di decenza. Innumerevoli lodi vanno al cast, e non mi riferisco a Harrison Ford (che tutto sommato è in forma, specie vedendolo dopo il quarto Indiana Jones) o a Carrie Fisher, ma ai nuovi e semi-sconosciuti John Boyega, Daisy Ridley e Adam Driver. A margine, il "vecchio" (Lor San Tekka) che vedete all'inizio è Max Von Sydow e il comandante supremo Snoke è Andy Serkis (detto Gollum per gli ignoranti cerebrolesi). Graditi le location in esterni e il moderato uso della CGI.
C'è un momento, all'indomani dell'attacco finale alla base dei cattivoni, in cui si tiene una riunione della Resistenza che riassume perfettamente tutto questo Episodio VII. Uno stratega mostra dapprima una scansione della mappa della Morte Nera e subito dopo ne presenta una versione ingigantita dicendo <<Questa era la Morte Nera è questo è il quartier generale del Primo Ordine>>. Le due basi sono identiche: differiscono solo per dimensioni, difficoltà di conquista e complessità bellica. La base del Primo Ordine è una versione aggiornata della Morte Nera, così come Il risveglio della Forza è uno pseudo-reboot di Una nuova speranza.
In altre parole? Questo è solo un film.

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