Da alcuni anni, l'attesa per l'uscita di un film non è più generata da quella che, quando ero bambino, veniva sponsorizzata con una striscia adesiva colorata recante la scritta "In contemporanea con l'uscita nazionale" e affissa sulle locandine di certi cinema, bensì dalle aspettative costruite a tavolino e grazie ai nuovi mezzi di informazione con un anticipo di settimane, mesi, talvolta di anni. Più di un film si parla di anticipo, maggiore sarà l'impatto che questo avrà sul pubblico e, di conseguenza, sul botteghino. Chi dispone- come il sottoscritto -di un account Facebook potrà notare che il social network per eccellenza è ormai divenuto il luogo di elezione di questa tendenza. Milioni di visualizzazioni di un trailer lungo trenta secondi possono fare grosse differenze (e talvolta compromettere l'uscita, se non la lavorazione stessa, di una pellicola).
Ant-Man di Peyton Reed, film Marvel dell'estate 2015, si è concesso il lusso di venire meno a tutte queste regoline. Hanno iniziato a lavorarci, difficoltosamente, nel 2006, hanno tenuto un soggetto eccellente firmato da un geniaccio come Edgar Wright (purtroppo rimosso, nel 2012, dal ruolo di regista), hanno modificato il cast dozzine di volte e lo hanno distribuito fuori dagli USA con un mese di ritardo (un fatto che ha dell'incredibile, se si pensa alla fobia dello spoiler che da sempre affligge i cinefumettari più puri). La campagna promozionale e il trailer sono divenuti fenomeni virali del web in men che non si dica, ma al botteghino il film si è rivelato comunque il peggiore esordio Marvel dai tempi dell'Incredibile Hulk. La verità è che Ant-Man è una commedia abilmente miscelata col film supereroico, nonchè la migliore pellicola sfornata dalla Fabbrica delle Idee in questo 2015, meno piaciona dell'ultimo Avengers, meno "kolossale" (ma molto vicina, a livello di spirito) dei Guardiani della Galassia e più fresca e inaspettata della media dei cinecomics attuali.
Sceneggiatura di Edgar Wright da Oscar, effetti speciali più economici (per quanto economica possa sforzarsi di essere la Disney), casting coraggiosissimo e pieno di sorprese: da un immenso Michael Douglas al perfetto Paul Rudd, passando per Evangeline Lilly (già notata nel ruolo di Tauriel nei due ultimi Hobbit) e Michael Pena. Battute da antologia come piovesse, e stesso dicasi delle situazioni demenziali da manuale. Quando poi ho visto il Trenino Thomas assumere grandezza naturale, ho riso come non ridevo da tempo.
Infine, vale la pena sottolineare che l'inserimento nel Cinematic Universe di un super-eroe nuovo e molto diverso dai vari Thor, Iron Man, Captain America e compagnia cantante viene portato avanti con grande naturalezza. Tanto per ridimostrare che- comunque vada -il modo di fare serialità della Marvel si dimostra sempre vincente.
Sceneggiatura di Edgar Wright da Oscar, effetti speciali più economici (per quanto economica possa sforzarsi di essere la Disney), casting coraggiosissimo e pieno di sorprese: da un immenso Michael Douglas al perfetto Paul Rudd, passando per Evangeline Lilly (già notata nel ruolo di Tauriel nei due ultimi Hobbit) e Michael Pena. Battute da antologia come piovesse, e stesso dicasi delle situazioni demenziali da manuale. Quando poi ho visto il Trenino Thomas assumere grandezza naturale, ho riso come non ridevo da tempo.
Infine, vale la pena sottolineare che l'inserimento nel Cinematic Universe di un super-eroe nuovo e molto diverso dai vari Thor, Iron Man, Captain America e compagnia cantante viene portato avanti con grande naturalezza. Tanto per ridimostrare che- comunque vada -il modo di fare serialità della Marvel si dimostra sempre vincente.
Sul film sono d'accordissimo, davvero bello. Volevo solo chiarire un equivoco che forse resta, almeno a leggere il resto del blog quando parli dei fil Marvel: il vero e proprio Cinematic Universe della Marvel, quello che funziona, con la continuity etc, è quello prodotto dalla Marvel stessa (quindi quello che esce sotto Disney) con la supervisione di Kevin Feige. La Marvel decise di fare così, costruendo tutta questa continuity intorno ai Vendicatori, dop aver visto i disastri di Fox e Warner con Uomo Ragno, F4, X Men (che pure partì bene, nei primi due film) etc. Un'idea coraggiosa che sta, per fortuna, ripagando e per quanto mi riguarda destinata ormai a lasciare un segno.
RispondiEliminaCiao. Nessun equivoco: se- come hai scritto sopra -hai letto altre mie recensioni di cinefumetti Marvel ti sarai certamente accorto che non sempre li gradisco, a prescindere dagli anni, dalla produzione e dall'inserimento nella continuity (geniale, a mio avviso) voluta da Feige. Di monnezza anche la Marvel/Disney ne ha prodotta, continua e continuerà a produrne: basta vedere i risultati pietosi dei recenti film sui mutanti, i due imbarazzanti "Amazing Spider-Man" e alcuni sequel parecchio sottotono (penso al secondo "Thor"). Tuttavia, fa piacere sapere che i tempi dei "Fantastici 4", "Hulk", "Daredevil" e "Ghost Rider" sono ormai tramontati.
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