Che si tratti dei fan più ottusi o dei critici più avversi al fenomeno dei cinecomics, su una cosa nessuno ha mai avuto dubbi: I Fantastici Quattro (2005) di Tim Story e il suo sfortunato seguito, I Fantastici Quattro e Silver Surfer (2007), sono in assoluto i film di supereroi più brutti della storia del cinema. Visti i fragili esiti critici e la nota, scarsa sopportazione ai fallimenti da parte di una major come la Fox, il franchise dei F4 è stato riposto in un cassetto per anni e nessuno ne ha mai parlato volentieri. Poi nel 2009 sono iniziate a circolare voci: inizialmente riguardavano un terzo capitolo della saga, poi, verso il 2012, andava prospettandosi un onesto e modaiolo reboot diretto da un giovane indiependente (Josh Trank), curato da giovani tecnici, interpretato da un giovane cast di semisconosciuti. Fin qua niente di male.
Ma a gennaio, dopo lunghe e sconfortanti riprese che sono costate 120 milioni di dollari e un esaurimento nervoso al regista (roba da Hollywood Party), arriva, puntuale, il trailer di Fantastic 4. E si sa, ma forse vale la pena ribadirlo: nel perverso mondo dei cinefumetti, il trailer è tutto. A questo punto, chiunque si avventa sulla preda, con sberleffi vari, offese e critiche pesantissime e, alla lunga, poco interessanti. E anche qui nulla di nuovo.
Ora però che Fantastic 4 è uscito, se ne può parlare meglio e tentare di descrivere quale razza di pantomima in calzamaglia di serie Z sia. Già solo la trama è orrenda: giovani genietti stipendiati dal governo scoprono un'altra dimensione dove c'è il pianeta alieno, lo raggiungono, si incidentano, abbandonano- credendolo morto -il giovane Victor von Doom, tornano e hanno i superpoteri. Un anno dopo ritornano nell'altra dimensione, scoprono che Victor si è fuso con la tuta e ama farsi chiamare Dottor Destino, oltre a venir mosso dall'ardente desiderio di polverizzare il pianeta terra. I Fantastici 4 (anche se non si chiamano ancora così) dovranno impedirglielo.
Si dà il caso che questa paccottiglia fumettistica sia orribile in tutto. Non solo vanta un'interpretazione da film Asylum (e anzi che Kate Mara, almeno sulla carta, qualche chance poteva anche averla), ma è pure girata male: non importa quanto bellino fosse Chronicle (2011), perchè il Josh Trank che maneggia questi quattro coglioni e che si permette di citare David Cronenberg (prego?) come sua principale fonte di ispirazione non ne ha azzeccata mezza. Ha girato tutto come se dovesse essere un episodio pilota ad alto budget di qualche serie tv poco interessante. Non c'è un effetto speciale azzeccato: anzi, diciamo pure che l'intero apparato visual (aspetto che a volte salva, in corner, alcuni di questi troiai) è del tutto rivisto. La sceneggiatura di Simon Kinberg e Jermy Slater è scema e malriuscita: ne è la riprova il fatto che, per buona parte del film, Fantastic 4 strizzi l'occhio all'approccio al supereroe di Nolan, ma che al contempo tenti pure la via dello humor, ovviamente fallendo in entrambe le direzioni. Troppo ridicolo.
Così come ridicolo è il fatto che continuino a rifilarci queste coglionate. Coglionate che, ora come ora, incassano pure poco. E se proprio volete, guardatelo in streaming: ormai dovrebbe bastare il logo dei Fantastici Quattro per tenere lontana la gente dalle sale, ma non si sa mai.
Ora però che Fantastic 4 è uscito, se ne può parlare meglio e tentare di descrivere quale razza di pantomima in calzamaglia di serie Z sia. Già solo la trama è orrenda: giovani genietti stipendiati dal governo scoprono un'altra dimensione dove c'è il pianeta alieno, lo raggiungono, si incidentano, abbandonano- credendolo morto -il giovane Victor von Doom, tornano e hanno i superpoteri. Un anno dopo ritornano nell'altra dimensione, scoprono che Victor si è fuso con la tuta e ama farsi chiamare Dottor Destino, oltre a venir mosso dall'ardente desiderio di polverizzare il pianeta terra. I Fantastici 4 (anche se non si chiamano ancora così) dovranno impedirglielo.
Si dà il caso che questa paccottiglia fumettistica sia orribile in tutto. Non solo vanta un'interpretazione da film Asylum (e anzi che Kate Mara, almeno sulla carta, qualche chance poteva anche averla), ma è pure girata male: non importa quanto bellino fosse Chronicle (2011), perchè il Josh Trank che maneggia questi quattro coglioni e che si permette di citare David Cronenberg (prego?) come sua principale fonte di ispirazione non ne ha azzeccata mezza. Ha girato tutto come se dovesse essere un episodio pilota ad alto budget di qualche serie tv poco interessante. Non c'è un effetto speciale azzeccato: anzi, diciamo pure che l'intero apparato visual (aspetto che a volte salva, in corner, alcuni di questi troiai) è del tutto rivisto. La sceneggiatura di Simon Kinberg e Jermy Slater è scema e malriuscita: ne è la riprova il fatto che, per buona parte del film, Fantastic 4 strizzi l'occhio all'approccio al supereroe di Nolan, ma che al contempo tenti pure la via dello humor, ovviamente fallendo in entrambe le direzioni. Troppo ridicolo.
Così come ridicolo è il fatto che continuino a rifilarci queste coglionate. Coglionate che, ora come ora, incassano pure poco. E se proprio volete, guardatelo in streaming: ormai dovrebbe bastare il logo dei Fantastici Quattro per tenere lontana la gente dalle sale, ma non si sa mai.
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