Anche nel magico mondo del cinema di genere fantascientifico degli ultimi anni esistono le eccezioni: si chiamano Pacific Rim, Looper, Moon, Gravity, Attack the Block, Elysium, tanto per citarne solo alcune. Dietro a questi prodotti, intelligenti e superbamente riusciti, si celano creatori/autori che rispondono ai nomi di Duncan Jones, J. J. Abrams, Guillermo del Toro, Neill Blomkamp, Alfonso Cuaròn e altri che ora non cito ma che sono comunque riusciti nell'impresa di allontanare la fantascienza dalla noia mortale e dallo squallore. Remake, reboot, sequel e adattamenti da videogiochi e cartoni animati sono state solo alcune delle operazioni che hanno affossato ulteriormente il genere, già assassinato da squadroni di mestieranti convinti di essere autori. Potrebbe essere una legge scritta: ogni qualvolta un regista di blockbuster incapace ma pieno di sè si gonfia, il genere muore.
Sono 19 anni che Michael Bay (un tizio che a trent'anni esatti smise di realizzare spot automobilistici e passò a fare film senza che nessuno notasse la differenza) lavora, girando roba che lui dice essere "film", ma che io preferisco definire "spazzatura patinata"; e sono 19 anni che Bay, puntualmente, si dimostra un incapace di successo, un incompetente arricchito che riesce sempre a fare centro, perfino quando ha fra le mani il quarto capitolo della sua saga prediletta: Transformers.
Appunti sparsi su Transformers 4- L'era dell'estinzione:
1- già dal prologo mi auguro che l'estinzione a cui allude il titolo si riferisca alla saga, ma non sarà così visto che in cantiere ci sono almeno altri due film.
2- il film dura due ore e quarantacinque, ma intorno all'ora e trenta già si inizia a confidare in un finale vicino e rapido (ad esempio, i protagonisti muoiono tutti senza apparente motivo).
3- come ogni film di Bay, è tecnicamente impresentabile (una tortura), ideologicamente regressivo, oltre a risultare, nei contenuti, una vera e propria offesa all'intelligenza.
4- la trama è inenarrabile.
5- Mark Wahlberg è ormai il pupillo di Bay; brutta fine per uno che ha lavorato con veri registi come Russell, Scorsese, Anderson o Burton e che adesso è costretto a recitare come la più brutta merda dell'universo.
6- la colpa, tanto, è sempre di chi apprezza questa roba.
Basta dare la colpa all'orgoglio nerd della gente, alle teorie futuriste della critica, al post-realismo della CGI, all'incoscienza dello spettatore medio: ciò che si impara guardando Transformers 4 è estremamente più semplice e sbrigativo. Bay gira a merda, come ha sempre girato e come continuerà a girare. La scrittura cinematografica ha una grammatica ben precisa, come ogni tipo di arte. Il cinema di Bay, semplicemente, ha sempre svilito questa grammatica: perciò, Transformers 4, campione di incassi ed ennesima brutta copia di film già brutti, assume qualunque valenza possibile fuorchè quella della dignità e della sufficienza. E io, nell'estate del 2014, a neanche 25 anni, ne ho le palle piene.
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