
Il mio ex storico era sceneggiatore. Lo era diventato, in realtà, [...] prima era semplicemente un appassionato, motivo per cui le pareti della sua stanza erano interamente ricoperte di librerie che contenevano solo fumetti. Imbustati. Uno per uno. [...] Pensavo di essermi imbattuta nell'ennesimo sciroccato, questo nello specifico maniaco dell'ordine. Non era così. [...] Uno dei motivi per cui sono così attratta dai nerd è che sono tra le persone più intelligenti, stimolanti e piene di immaginazione che possa capitarvi di incontrare. [...] Sono meravigliosi. E c'è anche un'altra cosa: una volta che ne hai amato uno, diventa veramente difficile tornare indietro. [...] Finirà col mancarti più di quanto credi. L'assenza di una collezione di milletrecento vinili, in una casa, comincerà a sembrarti indice di scarsa passione. [...] Allora, dopo aver tirato più e più volte delle sane capate contro il muro, comincerai a chiederti cos'è che ti manca tanto del dividere la vita con un fumettista. E capirai questo: ogni sceneggiatore, disegnatore, ma anche solo appassionato di fumetti, è stato un tempo un bambino meraviglioso. Un bambino nato con una voglia di vivere che non gli è mai stata nella pelle, con in testa universi che avrebbero fatto impallidire il nostro; senonché a un certo punto, qualcosa è andato storto, e quel bambino meraviglioso, ferito e annoiato dalla vita, ha deciso che piuttosto che adattarsi e diventare come gli altri -in una parola: crescere- tutto sommato gli conveniva separare i due mondi: quello al di fuori, in cui investire il minimo delle energie vitali; e quello nella sua testa, vivo di concetti fulgidamente opposti quali Bene e Male, pullulante di donne dalle tette enormi ma al tempo stesso intelligenti, emozionanti e devote, in cui i nemici sono sempre concreti e agiscono secondo piani razionali, e le decisioni importanti, fatte le debite riflessioni, vengono prese d'impulso, con il coraggio di vincere o perdere. [...] E allora capite che non c'è gara. Perchè quel bambino, chiuso nella pancia del fumettista, aspetta da sempre di incontare la bambina chiusa nella mia; e una volta che quei due matti si sono visti e riconosciuti diventa impossibile tenerli lontani. Che gliene può importare, a loro, se la vita pratica tra i rispettivi involucri è un completo disastro?
Il libro poi prosegue, in maniera non sempre brillante o divertente, ma non importa.
So solo che questo quarto capitolo mi ha colpito (nessuno ha mai affrontato un simile argomento, o almeno nessuno lo ha mai fatto da questo punto di vista), mi ha fatto tremare le ginocchia per quindici minuti e infine mi ha commosso, perchè la verità, specie se letta su un libro a cui non avresti dato un centesimo, riesce sempre a commuovere.
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