Martin Mystère vanta lo Speciale più "antico" di casa Bonelli: infatti, in questo afoso luglio, la collana nata nel 1983 e destinata ad avere un fortunato seguito (al formato Speciale sarebbero ricorsi, col passare degli anni, Zagor, Mister No, Dylan Dog, Nathan Never, Brendon, Dampyr, Demian, Nick Raider e Il comandante Mark) raggiunge quota 29°numero. La storia (scritta da Recagno e disegnata dal buon Torti) dà un seguito alle vicende collegiali del BVZM, principiate nello speciale n°27 (Le avventure del giovane Martin) e proseguite lo scorso anno nell'ottimo I dolori del giovane Martin: quest'anno tocca a Gli enigmi del giovane Martin dare un seguito alla descrizione delle origini del personaggio, ma non solo: affronta l'argomento delle origini dei robot, visti come enorm)i ometti di latta e ferro e alimentati- come del resto anche i treni dell'epoca -a carbone. 132 pagine pulite e divertenti, che volano via senza mai annoiare. Ben più complesse sono le 50 pagine dell'allegato La minaccia dei temibili tre, un divertissement mysterioso dalla copertina finto-marveliana (firmata Filippucci). Per realizzare questo albetto suddiviso in quattro capitoli sono stati necessari i testi di Castelli e Recagno e i disegni di Morales, De Cubellis, Esposito Bros, Filippucci, Brindisi, Caluri, Palumbo e Alessandrini. Il tutto in 50 folli pagine? E' possibile, e anche molto sensato. Non voglio anticipare nulla, ma basti pensare che Martin Mystère e i suoi amici vestiranno i panni dei Fantastici Quattro, vivranno avventure nell'universo di Flash Gordon e ruberanno la scena a Diabolik ed Eva Kant.
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Zagor deve avere preso gusto a nuotare, e anche i suoi lettori, con il caldo torrenziale nel quale si ritrovano costretti, pensano sicuramente all'acqua: nell'ultimo anno buona parte delle storie zagoriane sono infatti a sfondo aquatico; nel caso specifico della collana Maxi, a sei mesi dall'avventura de Il mistero dell'isola, ritroviamo lo spirito con la scure in costume da bagno in La prigione sul lago (scritto da Mignacco e disegnato dai Di Vitto). L'idea del penitenziario di massima sicurezza circondato dall'acqua (in questo caso, il Beaver Lake) è sicuramente un classico del cinema e del fumetto di genere avventuroso (basti pensare agli innumerevoli spunti offerti da film come L'uomo di Alcatraz), ma qui è soprattutto il contorno a farla da padrone: il fatto che nel carcere sia rinchiuso uno dei più terribili malviventi americani e che i complici stiano cercando di farlo evadere è solo il punto di incontro di un racconto ben più ampio, teso a svolgersi fuori dalle mura del penitenziario, in mezzo ai boschi, nel piccolo paese fluviale di Pleasant Point. Rick Rogers, l'eclettico battelliere co-protagonista, è un sentito omaggio a Mister No (Burattini, nell'editoriale, traccia diversi paralleli fra questo albo e il Mister No n°155 Sfida al Pantanal), così come i sottomarini rimandano a vecchie avventure zagoriane (in particolare a Lo spettro del passato e Il villaggio sommerso). Una lettura che motiverà non di poco le scelte lacustri di numerosi zagoriani vacanzieri.
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